Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

Palestina

Una voce dalla delegazione italiana a Rafah

Data di trasmissione
Durata 26m 58s

Con Meri, appena tornata dall' Egitto, dopo aver partecipato alla carovana che dal Cairo ha raggiunto il Valico di Rafah la scorsa settimana, parliamo della catastrofica situazione dentro la striscia di Gaza, degli aiuti negati, della tensione che cresce in Cisgiordania e dei tanti ostacoli che pone lo stato egiziano a chi vuole uscire da Gaza.

16 marzo a Roma: ancora in piazza per la Palestina

Data di trasmissione

Sabato 16 marzo, alle ore 15:00, in piazza Ugo La Malfa corteo per la Palestina per dire Stop al genocidio.

Con un compagno palestinese ricordiamo l'appuntamento di sabato, parliamo della grave situazione nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, ponendo l'attenzione in particolare sulle condizioni dei detenuti e delle detenute nelle carceri israeliane, uno dei motivi per cui anche la Corte di Appello dell'Aquila ha rifiutato l'estradizione di Anan Yaeesh.

Cagliari 8 Marzo: femminismo, palestina, lotta al carcere

Data di trasmissione
Durata 11m 33s

"Nessuna è libera finchè non saremo tutte libere" recitava uno striscione l'otto marzo a Cagliari. Torniamo a parlare di quella giornata con una compagna ci racconta come sono andati i diversi appuntamenti, sia davanti al carcere ma anche per le strade della città. Una giornata densa di contenuti, l'iniziativa era quella di dare voce alle donne a cui la voce vogliono toglierla, in palestina come nelle carceri. I momenti di piazza sono stati caratterizzati per una partecipazione particolarmente coinvolgente.

Studenti contro la complicità fra università e Israele

Data di trasmissione
Durata 1h 36m 1s

Ospitiamo in redazione studenti dell'università La Sapienza per parlare delle iniziative in sostegno della Palestina che si sono tenute nell'ateneo nelle ultime settimane, del sostegno indissolubile della rettrice e del senato accademico a Israele, delle collaborazioni di ricerca fra università e aziende belliche italiane e israeliane, di boicottaggio accademico e le mobilitazioni studentesche che stanno andando avanti in tutta Italia contro il genocidio della popolazione di Gaza.

9 marzo: alla città dell'altra economia per la Palestina

Data di trasmissione
Durata 26m 56s

Una iniziativa domani alla città dell'altra economia per sostenere le cure mediche nei confronti della popolazione palestinese. Ne approfittiamo per parlare anche della cultura e della diaspora palestinese che viene totalmente cancellata dalla narrazione. 

Antropologia e genocidio in Palestina

Data di trasmissione
Durata 52m 47s

Presentiamo il Dossier "Antropologia, diritto internazionale e dibattito pubblico sul "possibile" genocidio in Palestina" del Febbraio 2024.

Ne parliamo con due delle firmatarie.

 

ANAN YAEESH LIBERO! NO ALL’ESTRADIZIONE IN ISRAELE

Data di trasmissione
Durata 13m 54s

ANAN YAEESH LIBERO! NO ALL’ESTRADIZIONE IN ISRAELE
DOMENICA 10 MARZO DALLE 14 ALLE 17 PRESIDIO DAVANTI AL CARCERE DI TERNI
Il 29 gennaio 2024 le autorità italiane a seguito di una richiesta di estradizione
avanzata dalle autorità israeliane hanno arrestato Anan Yaeesh, attualmente detenuto nel
carcere di Terni.
Anan Yaeesh, 37 anni, è un palestinese originario della città di Tulkarem, in Cisgiordania, nel
corso degli anni ha condotto la propria attività politica all’interno del contesto della Seconda
Intifada; ha scontato oltre 4 anni nelle carceri dell’occupazione e subìto un agguato delle forze
speciali israeliane nel 2006, durante il quale ha riportato gravi ferite per i colpi a lui inferti.
Anan lascia la Palestina nel 2013, diretto verso l’Europa. Si reca inizialmente in Norvegia dove
viene sottoposto a degli interventi chirurgici per rimuovere i proiettili rimasti nel suo corpo per anni.
Nel 2017 raggiunge l’Italia, dove si stabilisce e dove nel 2019 ottiene un regolare titolo di
soggiorno e la protezione speciale dell’Italia per i suoi trascorsi politici in Palestina. Nel 2023 si
reca in Giordania, dove viene rapito dai servizi di sicurezza giordani allo scopo, con ogni
probabilità, di consegnarlo ad Israele.
Dopo oltre sei mesi di detenzione, a seguito della diffusione della notizia del suo arresto e il
pericolo che venisse consegnato alle autorità israeliane, i servizi di sicurezza giordani si trovano
nella condizione di doverlo rilasciare al fine di evitare malcontento e reazioni da parte dell’opinione
pubblica.
Nel novembre del 2023 torna in Italia, a L’Aquila, dove risiede, e viene arrestato il 29
gennaio a seguito di un mandato di cattura italo-israeliano; l’arresto ha luogo a seguito del
consenso da parte del governo italiano all’estradizione – è infatti sulla base delle indicazioni
del Ministro della Giustizia Italiano che viene portata avanti la richiesta di misura cautelare.
La decisione di procedere con l’estradizione è di enorme gravità, e alla gravità del fatto che
sia presa in considerazione l’estradizione di un cittadino palestinese alle autorità israeliane
(sulla base di ipotetiche azioni di resistenza, svoltesi nei territori occupati, tutelate quindi
dal diritto internazionale), si aggiungono anche una serie di considerazioni dettate dall’attuale
situazione politica.
In primis l’Italia consegnerebbe un palestinese alle autorità israeliane, le quali lo
processerebbero in un tribunale militare. Inoltre molteplici sono stati i rapporti di organizzazioni
e associazioni internazionali per i diritti umani -tra cui il consiglio ONU per i diritti umani- che
riportano e denunciano le inumane condizioni di detenzione e tortura nelle carceri israeliane.
In caso di estradizione, il destino di Anan sarà quello di essere condotto davanti ad una
corte militare e sottoposto a trattamenti disumani, condizioni detentive impensabili, che
hanno già causato negli ultimi quattro mesi la morte di nove prigionieri politici palestinesi,
uccisi nelle carceri israeliane dalla tortura e dalla negligenza sanitaria.
Inoltre, con ogni probabilità, gli elementi su cui sono state formalizzate accuse ad Anan
Yaeesh sono il frutto di oramai noti metodi d’investigazione e interrogatori considerati
illegali in Italia e compatibili con la definizione di tortura.
Riteniamo che questo episodio rischi inoltre di rappresentare un pericoloso precedente volto a
sdoganare l’estradizione e la consegna di palestinesi in Italia e in Europa dietro richiesta di
Israele che, ricordiamo, porta avanti la pulizia etnica e il massacro del popolo palestinese, la
colonizzazione e l’occupazione militare dei territori palestinesi.
Per la liberazione immediata di Anan Yaeesh, per far sentire la contrarietà ad un’estradizione in
aperta violazione del diritto internazionale e per far sentire ad Anan Yaeesh la voce solidale di chi
contrasta il genocidio del suo popolo,
DOMENICA 10 MARZO ORE 14-17 PRESIDIO DAVANTI AL CARCERE DI TERNI
Coordinamento ternano per la Palestina