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Rifiuti in viaggio nel Lazio ed esempi di fracking in Italia

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Durata 53m 42s

La questione rifiuti nel Lazio si fa sempre più contorta: i rifiuti infatti viaggiano da una provincia all'altra senza, apparentemente, seguire alcuna logica di prossimità ed economicità. In realtà lo scorso 4 febbraio la Regione Lazio ha inviato una diffida alle aziende del settore invitandole a collaborare. In pratica la regione ha concordato con le maggiori imprese (capitanate da Cerroni e Colucci) tariffe e modalità di smaltimento e smistamento senza la partecipazione degli altri enti locali. Ne parliamo con l'avvocato del Coordinamento contro l'inceneritore di Albano. Trattiamo poi un argomento che sarà sulla cresta dell'onda nel futuro più prossimo: il fracking ovvero la fratturazione idraulica delle rocce di scisto per l'estrazione di gas e petrolio. Abbiamo degli esempi in Italia ancora poco noti: in particolare Grosseto e il Sulcis.

In conclusione aggiorniamo sui dati delle polveri sottili diffusi dall'azienda LTF, costruttrice del TAV in Val di Susa e sugli ultimi avvenimenti giudiziari che vedono la condanna a due anni e due mesi di Paolo e Forgi, due attivisti Notav. Chiudiamo con una notizia lampo dal Giappone che, in barba alle proteste della scorsa settimana, ha riattivato due reattori bloccati nel 2011.

16 novembre contro la devastazione ambientale: cortei dal nord al sud

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Dopo un week-end che ha visto l'Italia mobilitarsi contro le devastazioni ambientali da Napoli alla Valle di Susa passiamo alle valutazioni post-corteo con due collegamenti telefonici. La presenza è stata molto vasta in entrambe le città per ribadire la contrarietà delle popolazioni alla Tav e al sistema di (non) smaltimento dei rifiuti campano. Annunciamo l'avvio della messa in sicurezza del reattore nucleare di fukushima: un'operazione molto delicata, mai stata utilizzata in precedenza e che presenta notevoli criticità. Passiamo poi alla caratterizzazione dell'acqua dell'aria e del suolo fatta dal comando Nato di Bagnoli per il modico prezzo di 30 milioni di euro. I risultati parlano di una contaminazione diffusa sul territorio e il documento invita inoltre i dipendenti militari e civili a non utilizzare i servizi idrici fuori dalle basi americane.

Fukushima un anno dopo

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Ad un anno dall'incidente di Fukushima emergono gravi responsabilità della TEPCO, dell'agenzia per la sicurezza e del governo giapponese nel nasconderne la gravità. Solo 3 reattori su 54 funzionano attualmente in Giappone e intanto cresce il movimento antinucleare. Intervista ad una attivista giapponese del movimento Todos Somos Japan.