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omicidio

Argentina: ad un anno dall'omicidio di Santiago Maldonado

Data di trasmissione
Durata 48m 1s

Un anno fa durante un'operazione di polizia durante un corteo nella comunità Mapuche di Cushamen sparisce Santiago Madonando, giovane solidale. Il 17 ottobre viene rinvenuto il suo corpo nel fiume che costeggia la comunità, lì dove era stato cercato per giorni dalla Gendarmeria stessa. Per Santiago ancora non è stata fatta giustizia. Il perché lo capiamo in questo redazionale che ripercorre la vicenda.

Corrispondenza dal Messico su omicidio compagno Abraham Hernández Gonzales del Codedi

Data di trasmissione
Durata 12m 19s
Durata 12m 22s

ALLE POPOLAZIONI DI OAXACA

ALLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI

AGLI ORGANI DI DIFESA DEI DIRITTI UMANI

AI MEZZI DI COMUNICAZIONE LIBERI E A PAGAMENTO

Oggi, martedì 17 Luglio verso le 11.30 di mattina, uomini incappucciati e armati fino ai denti,  con indosso delle divise militari, hanno assaltato la casa del compagno Abraham Hernández Gonzales nella comunità di Salchi, San Pedro Pochutla. Lo hanno portato fuori dalla sua casa con la violenza, portandolo quindi in una camionetta doppia grigia targato RH-70-92, scortata da motociclette.

Dal momento del prelievo forzato, l'avviso è stato dato alle varie corporazioni di polizia senza che nessuno di loro facesse alcun tentativo di localizzare il compagno, che dopo circa cinque ore è stato trovato senza vita vicino alla stessa comunità.

Riteniamo responsabile diretto il governo di Alejandro Murat sia per il rapimento che per l'assassinio del compagno Abraham Hernández, il quale ha svolto un ruolo importante come coordinatore locale della comunità dei Ciruelos. La mancanza di interesse da parte del governo nel cercare di risolvere casi come questo mostra una complicità con i gruppi criminali che operano nella regione e nello stato, lasciandoli liberi di operare a tutte le ore del giorno, senza che nessuno li fermi, così come mostra la farsa della operazione "spiaggia sicura", quando è in questi luoghi che l'insicurezza viene mostrata con maggiore forza, ancor più in questo ritorno del PRI nello stato di Oaxaca che, come sappiamo, è in collusione con il traffico di droga.

Chiediamo giustizia e la punizione per gli autori e i mandanti dell'assassinio di Abraham Hernandez, così come esigiamo giustizia per i nostri tre compagni uccisi lo scorso 12 febbraio e che fino ad ora il governo dello stato non è riuscita a progredire casi e responsabile di questi crimini rimangono in libertà.

Chiediamo alle organizzazioni sociali di unirsi a questa richiesta di giustizia per i compagni uccisi del CODEDI e per tutti gli/le attivist* sociali e i/le difensori dei diritti umani che vivono in un momento di costante minaccia.

BASTA ALLE AGGRESSIONE AL CODEDI

GIUSTIZIA PER I NOSTRI COMPAGNI ASSASSINATI

ALEJANDRO VIVE

LUIS ANGEL VIVE

IGNACIO VIVE

ABRAHAM HERNANDEZ VIVE

Comité Por la Defensa de los Derechos Indígenas CODEDI, a 17 de Julio del 2018

 

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A LOS PUEBLOS DE OAXACA

A LAS ORGANIZACIONES SOCIALES

A LOS ORGANISMOS DE DERECHOS HUMANOS

A LOS MEDIOS DE COMUNICACIÓN LIBRES Y DE PAGA

Hoy martes 17 de Julio, aproximadamente a las once y media de la mañana hombres fuertemente armados y encapuchados y vestidos de militares irrumpieron en el domicilio del compañero Abraham Hernández Gonzales el cual se ubica en la comunidad de salchi, San Pedro Pochutla al compañero lo sacaron de su domicilio con lujo de violencia, llevándoselo después en una camioneta gris doble cabina con placas RH-70-92, escoltado por motocicletas.

Desde el momento del levantamiento se le dio el aviso a las diversas corporaciones policiacas sin que ninguna de ellas llevara a cabo algún esfuerzo para localizar al compañero, quien después de aproximadamente cinco horas, fue localizado sin vida cerca de la misma comunidad.

Hacemos responsable directo al gobierno de Alejandro Murat, por el levantamiento y asesinato del compañero Abraham Hernández, quien desempeñaba una importante labor de coordinador local de la comunidad de los ciruelos. El nulo interés del gobierno por tratar de resolver casos como este muestra una complicidad con los grupos delictivos que operan en la región y el estado, dejando a estos operar de forma libre a todas horas del día, sin que nadie los detenga, así como también muestra la farsa del operativo “playa segura”, cuando son en estos lugares donde la inseguridad se muestra con mayor fuerza, más aun en esta vuelta del PRI al estado de Oaxaca quienes como sabemos están coludidos con el narcotráfico.

Exigimos justicia y castigo para los responsables materiales e intelectuales del asesinato del compañero Abraham Hernández, así como también exigimos justicia para nuestros tres compañeros asesinados el pasado doce de febrero y que hasta la fecha el gobierno del estado no ha presentado avances de los casos y los responsables de estos crímenes siguen en libertad.

Hacemos un llamado a las organizaciones sociales a unirse en esta exigencia de justicia por los compañeros asesinados del CODEDI y por todos los luchadores sociales y defensores de derechos humanos quienes viven en un momento de constante amenaza.

 

ALTO A LAS AGRECIONES AL CODEDI

JUSTICIA PARA NUESTROS COMPAÑEROS ASESINADOS

¡ALEJANDRO VIVE!

¡LUIS ANGEL VIVE!

¡IGNACIO VIVE!

¡ABRAHAM HERNANDEZ VIVE!

Comité Por la Defensa de los Derechos Indígenas CODEDI, a 17 de Julio del 2018


 

Stefano Cucchi e la caserma dei carabinieri sulla Casilina

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Nell'udienza di ieri sull'omicidio di Stefano Cucchi, i carabinieri di Tor Sapienza parlano e rivelano che Stefano dopo la caserma Appio viene portato al comando dei carabinieri Casilina. Ed è da qui che arriva a Tor Sapienza pieno di botte. Questo passaggio fino ad ora non era mai stato rivelato. Inoltre quando devono compilare il verbale sullo stato di Stefano, il loro superiore gli fa omettere il passaggio sulla Casalina e le botte ricevute.

Ne parliamo con l'avvocato Fabio Anselmo.

Presidio a firenze per Idy

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Durata 7m 51s

Presidio a Firenze questo pomeriggio, martedì 6 marzo 2018, per commemorare Idy Diene, commerciante senegalese ucciso ieri mattina a colpi di pistola su ponte Vespucci, un omicidio verificatosi nella stessa città dove, nel dicembre del 2011, un frequentatore di Casa Pound uccise altri due connazionali di Idy.

USA: Erica Garner e i Dreamers

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Durata 22m 19s

Parliamo della morte di Erica Garner, attivista di Black Lives Matter, ricoverata in ospedale per un problema cardiaco, non ha ricevuto le cure necessarie. Ennesima donna nera morta per noncuranza. Erica era diventata attivista in seguito all'uccisione, da parte della polizia di suo padre, Eric Garner, strangolato perché vendeva sigarette sfuse. Continua in USA quindi la guerra contro gli afro americani, soprattutto verso le donne. In un momento in cui Trump annuncia di voler espellere 800 mila dreamers, giovani entrati in USA con i genitori e che ormai adulti ed inseriti nella società americana, si trovano ancora in una situazione di illegalità.

Sull'uccisione di Omar Nayef Zayed

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Durata 9m 59s

Due giorni fa, Omar Nayef Zayed viene trovato morto all'interno dell'ambasciata palestinese in sofia, Bulgaria.

Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina evoca la responsabilità del Mossad per questo omicidio.

Ne parliamo con un compagno del comitato Kanafani.

Durata: 9:59"

 

Per altre info: http://www.infoaut.org/index.php/blog/conflitti-globali/item/16609-omar-nayef-zayed-trovato-morto-nellambasciata-palestinese-di-sofia

Ucciso Tahir Elci, Presidente ordine avvocati di Diyarbakir

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Durata 33m 54s

Ucciso questa mattina durante una conferenza stampa il Presidente dell'ordine degli avvocati di Diyarbakir, Tahir Elci. L'avvocato è stato ucciso nel quartiere di Sur con un colpo alla testa da parte della polizia Turca.

 

Sentiamo l'avvocata Simonetta Crisci che a novembre ha partecipato alla carovana degli avvocati recatasi nel Kurdistan turco come osservatrice delle elezioni.

In quell'occasione sono state realizzate anche due interviste nel quartiere di Sur oggetto di attacchi ad ottobre da parte dell'esercito turco.

 

Prima mandiamo un'intervista rilasciata dall'avvocato Tahir Elci a radioradicale ad ottobre, poche ore prima che la polizia turca lo arrestasse per aver dichiarato che il Pkk non è un'organizzazione terroristica.