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25 aprile

il venticinque aprile di venticinque o'clock

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il 25 aprile di 25 o'clock

sonic youth - disconnection notice
palkosceniko al neon - su comunisti
erode - banditi
tear me down - 10-100-1000 acca larentia
assalti frontali - fascista in doppiopetto
bandajorona - fascismi ora
airesis - un giorno qualunque
direttiva 16 - parabello
palkosceniko al neon - fischia il vento
p38 punk - fischia il vento
skiantos - fischia il vento
razzapparte - servi o ribelli
prisoners - vuoti di memoria
keret korria - yankee go home
gavroche - davide e golia
assalti frontali - fanculo ci siamo anche noi
stormi six + leleprox + microplatform - stalingrado milano baghdad
est est est - siamo i ribelli della montagna
gang - eurialo e niso
dropkick murphys - dig a hole
woody guthrie - miss pavlichenko
i neurologici – quassam dub
the international noise conspiracy - under a communist moon

 

25 aprile fra guerra e Resistenza

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Il 25 aprile è divisivo. È divisivo storicamente, in quanto guerra civile; scontro fra italian* antifascist* e italian* fascisti*. È divisivo nella politica presente, in quanto evidentemente il ruolo politico del fascismo, così come quello della Resistenza, non è condiviso e pacifico. È divisivo anche nella memoria a sinistra, in quanto si assiste sempre più spesso a strumentalizzazioni che mettono in luce aspetti storici parziali.
Ad esempio così come negli ultimi anni abbiamo assistito al tentativo, nel nome della Resistenza, di legittimare la guerra in Ucraina, così nelle ultime settimane, sempre in nome dei partigiani, si vorrebbe armare l'Europa e farne un esercito. Così hanno scritto giornalisti, parlando della Resistenza come memoria storica per cui varrebbe la pena forgiare i guerrieri di oggi. 
All'interno di questo ponte radio proviamo a fare un po' di chiarezza, sia da un punto di vista storico che anche per quanto riguarda l'attualità. La Resistenza è stata una guerra civile, guerra patriottica e guerra di classe, con degli scontri anche all'interno della resistenza stessa (in particolare fra la parte più comunista e gli americani). Oggi resistenza non può significare schierarsi al fianco degli eserciti regolari, del suprematismo nazionalista oppure del suprematismo europeista. Il fascismo è ciò che ha condotto l'Italia nella seconda guerra mondiale, oggi resistenza non può significare guerra. Come si dice durante questa trasmissione, pace non può non significare antimilitarismo.  I valori che dovrebbero muovere una resistenza del presente dovrebbero essere quelli dell'antifascismo e dell'anticolonialismo, contro sopraffazioni e patriarcato. 
Durante la trasmissione sentiamo una prima testimonianza dello storico Alessandro Portelli, e successivamente di Michele Lancione, professore del politecnico di Torino che di fronte alla collaborazioni della propria università con guerra e la macchine delle espulsioni, non si è rimasto indifferente. Infine raccontiamo quanto sta accadendo in Germania, nell'università così come nelle manifestazioni per la Palestina.

25 APRILE NON SI SVENDE

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25 APRILE NON SI SVENDE
PORTA SAN PAOLO È DEI PARTIGIANI, NON DEI COMPLICI DEL GENOCIDIO

 25 APRILE PORTA SAN PAOLO ORE 8:00

A 80 anni esatti dalla Liberazione dal nazifascismo, che fu salvifica per tutte e tutti noi, oggi più che mai è urgente costruire una nuova Resistenza.

Fu solo l’unità popolare che riuscì a spezzare le catene del nazifascismo, le cui barbarie e orrore annichilirono l’Europa e il mondo intero. Anche oggi dobbiamo unirci per combattere nuove forme di oppressione. Essere antifascisti, oggi, significa essere anche antisionisti.

Il sionismo, come il fascismo, si fonda sul suprematismo, sul mito della superiorità etnica, e continua col costruire muri, con il proprio progetto di pulizia etnica, alimentando l’apartheid, attuando un genocidio nel silenzio complice della comunità internazionale.

Non accettiamo che l’accusa strumentale di antisemitismo venga usata per silenziare chi si oppone al genocidio in Palestina. Non permetteremo che la piazza del 25 Aprile venga strumentalizzata per legittimare l’occupazione israeliana e i suoi crimini. Proprio come si lottava ieri contro il genocidio nazifascista, è nostro dovere lottare oggi contro quello perpetrato da Israele.

Denunciamo la grave responsabilità politica dell’ANPI Nazionale nell’aver abbandonato la difesa di Porta San Paolo, lasciando che un luogo simbolo venisse usurpato da chi oggi rappresenta un nuovo fascismo. In quella piazza non accetteremo simboli sionisti.

La “Brigata Ebraica”, che oggi si identifica pienamente con lo Stato di Israele e le sue pratiche di occupazione e colonizzazione, non può e non deve rappresentare la Resistenza. Quella piazza appartiene ai Partigiani di ieri e di oggi. E oggi, i Partigiani sono in Palestina, a combattere con il sangue per la propria terra, per l'autodeterminazione e per gli oppressi di tutto il mondo.

Per questo uniamo la nostra voce a tutte le realtà antifasciste, collettivi, reti e individui che continuano a riconoscersi nei valori della Resistenza, e che hanno deciso di convergere il 25 aprile, alle ore 8.00, a Porta San Paolo. Oggi più che mai dobbiamo ribadire che antifascismo vuol dire antisionismo.

Che quella piazza risuoni delle voci di chi lotta, non di chi giustifica l’oppressione.

La causa palestinese non riguarda solo i palestinesi: è la lotta di tutti i lavoratori, degli sfruttati, di chiunque si ribelli all’oppressione, ovunque essa si manifesti. È la lotta del nostro tempo, ed oggi è il cuore pulsante dell’antifascismo.

Non lasceremo quella piazza a chi giustifica l’occupazione, a chi plaude ai bombardamenti, a chi ha scelto di servire nell’esercito israeliano.
Quella piazza è nostra: di chi resiste, di chi si solleva, di chi non si piega.

Non faremo un passo indietro!
Da madre in figlio, libereremo ogni miglio!

PALESTINA LIBERA!
INTIFADA FINO ALLA VITTORIA!

Le realtà palestinesi

-Movimento Studenti palestinesi in Italia
-Unione Democratica arabo/palestinese -UDAP
-Associazione dei palestinesi in Italia-API
-Giovani palestinesi di Roma 

25 aprile 2025: 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo

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A pochi giorni dal 25 aprile, quest'anno a 80 dalla liberazione dal nazifascismo, a Roma ci saranno tanti appuntamenti dislocati nei diversi quartieri della città. Un 25 aprile caratterizzato dalla memoria della resistenza partigiana e dall'attualità della lotta contro la guerra e al fianco del popolo palestinese. Un 25 aprile di opposizione al governo Meloni, che non ha perso l'occasione della morte del papa per dichiarare che il 25 aprile dovrà essere un festeggiamento sobrio. Ma il 25 aprile non si tocca, è la festa delle antifasciste e degli antifascisti, è la festa di tutte e tutti noi.

Appuntamenti:

-ore 8 Porta San Paolo, per deporre una corona di fiori alle partigiane e ai partigiani in un luogo simbolo della resistenza, contro l'occupazione di ieri e l'occupazione di oggi dei territori palestinesi

-ore 10 Piazza delle Camelie: per liberarsi dalle guerre, Resistenza da 80 anni il nostro modello. Corteo antifascista da Centocelle al Quarticciolo. A seguire dalle 14 fino a sera festa della liberazione al Parco Modesto di Veglia in via Trani

-Dalle 11 fino a sera al Pigneto festa popolare per la liberazione fra Piazza Nuccitelli Persiani e i Giardini Galeati

25 aprile, la Turchia in piazza a Milano

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Il 25 aprile milanese vedrà la presenza di uno spezzone organizzato dalla comunità turca in Italia per chiedere diritti, democrazia e fine della repressione da parte del governo di Erdogan.

Ci raccontano le ragioni della mobilitazione due attivisti che vivono nel nostro paese.

Assemblea pubblica verso il 25 aprile 2025 a Roma Est

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Per liberarsi dalle guerre: Resistenza, da 80 anni il nostro modello!

Mercoledì 19 marzo h 16:30, Facoltà di Lettere, La Sapienza 

Assemblea pubblica verso il corteo del 25 aprile a Roma est.

Un appello alle realtà antifasciste romane:
Quest’anno ricorrono 80 anni dal 25 aprile 1945. A quasi un secolo di distanza, l’esempio della lotta partigiana per la liberazione, da sempre memoria viva, si rivela più attuale che mai. Guardando il presente, è impossibile non notare alcune analogie con quella fase del secolo scorso: governi che assumono posizioni sempre più reazionarie e autoritarie, comprimendo libertà e dissenso; una crisi economica senza soluzione di continuità, che alimenta politiche di riarmo, mentre i servizi essenziali vengono tagliati; guerre e conflitti armati che si diffondono ovunque.

Interverranno

Zerocalcare - La criminalizzazione dell’antifascismo in Europa 

Elia Rosati- Il dominio culturale delle destre europee 

Valerio Renzi - Le politiche securitarie del governo Meloni

Ne parliamo con un compagno di Zaum Sapienza, realtà universitaria che partecipa alla costruzione del 25 aprile a Roma Est.