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8 marzo

8 marzo a Roma: corteo delle donne, tutte in piazza!

Data di trasmissione
Durata 3m 32s
Durata 15m

Roma, ore 10.30. La prima corrispondenza con le compagne che si stanno preparando a partire in corteo da via Ostiense, davanti alle Cagne sciolte, per arrivare al centro Ararat, a fianco della lotta delle donne curde:

https://www.ondarossa.info/eventI/8-marzo-fianco-della-lotta-delle-donne-curde

La seconda corrispondenza arriva da una delle tappe del corteo femminista dell'8 marzo, davanti a una farmacia che si rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo.

Trasmissione del 4/03/2015 "La tappa del Ponte di ferro"

Data di trasmissione
Durata 59m 56s
Puntata del 4/03/2015 “ La tappa del Ponte di ferro” Immagine rimossa.

” La coordinamenta e l’8 marzo 2015 a Roma/La tappa del PONTE DI FERRO/La strumentalizzazione delle donne sul fronte interno e sul fronte esterno/ Riffa/ 7 marzo a Marsiglia/ La marche de nuit/collegamento con “Le complot des cagoles” di Radio Galère”

Immagine rimossa.

 

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/03/06/podcast-della-trasmissione-del-4032015/

Trasmissione del 25/02/2015 8 marzo 2015/ "Contro la guerra del Capitale, Contro l'ordine patriarcale"

Data di trasmissione
Durata 1h 14m 53s
Puntata del 25/02/2015

 

“ Contro la guerra del capitale, contro l’ordine patriarcale”

Siamo immerse in scenari di guerra. Dovunque volgiamo il nostro sguardo la guerra e la militarizzazione sono diventate paesaggio urbano e dimensione internazionale.
Ma tutto questo non è dovuto al Fato, ad una particolare congiuntura, a personaggi particolarmente malvagi…..bensì non è altro che lo stadio di maturazione del Capitale.
Il neoliberismo è la dimensione politico-ideologica a cui è giunto il capitalismo nella sua necessità di espandersi e di distruggere ogni altra configurazione economica, marginale nei paesi occidentali, di sussistenza nei paesi del terzo mondo che ostacoli il suo processo di crescita. La così detta crisi non è altro che lo strumento per la ridefinizione dei rapporti di forza tra Stati e multinazionali e con le oppresse e gli oppressi tutte/i.
E, in questo procedere, la guerra è strumento di potere e assoggettamento e, allo stesso tempo, momento di crescita economica e di sfruttamento. Non a caso è tornato prepotentemente sullo scenario internazionale il colonialismo, mascherato non più sotto la veste di una superiore civiltà da portare ai popoli del terzo mondo, bensì sotto quella della tutela dei diritti umani, di quelli delle donne e delle diversità e dell’autodeterminazione dei popoli(....)

 

 

 

” La coordinamenta e l’8 marzo 2015 a Roma/Da Kobane a noi”
un blog femminista e postvittimista-collegamento con le compagne che lo hanno aperto/
La manifestazione per l’8 marzo a Milano e le iniziative
verso…..collegamento con le compagne/
 Da Inanna-Ishtar  alle YPJ, genealogia della potenza femminista chiacchierata con Nicoletta Poidimani/Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe
“Non so scrivere poesie d’amore”

 

PER  APPROFONDIRE: Immagine rimossa.

Inanna/Ištar: potenza della dea e immaginario postvittimista

Quando, circa un anno fa, ho partecipato ad un incontro con alcune donne kurde, mi aveva piacevolmente colpita il fatto che una di loro avesse aperto il proprio intervento citando la dea Ištar – la più importante divinità femminile mesopotamica – e ricordando che il Kurdistan si trova in Mesopotamia.

Quanto mi risuonava quel richiamo ad Ištar! Tanti anni prima avevo letto, rimanendone assai affascinata, gli inni dedicati alla dea Inanna, che successivamente sarebbe stata assimilata a Ištar, dea accadica, poi babilonese – a lei era dedicata una delle otto porte di Babilonia –  ed assira. Dunque una dea che è sopravvissuta per alcuni millenni mentre veniva ad affermarsi il patriarcato e che ancora oggi alimenta l’immaginario di donne in lotta per la propria liberazione, per la liberazione dei territori in cui vivono e per la costruzione di comunità che siano radicalmente ‘altre’ da quelle a dominio maschile e capitalistico(……)

 

Ricostruiamo Kobane

Data di trasmissione
Durata 16m 59s
Rapporto sulle necesita’ urgenti a KOBANÊ <http://www.uikionlus.com/rapporto-sulle-necesit-urgenti-a-kobane/>​ Include tutti i dettagli e i contatti per partecipare alla campagna per la ricostruzione di Kobane.

 

La corrispondenza con una compagna di Senza confine per affrontare il tema delle necessità di Kobane e delle iniziative di raccolta fondi.

 

 

Assemblea per un 8 marzo da Kobane in ogni città

Data di trasmissione
Durata 3m 54s
Domenica 22 febbraio alle 19:00 assemblea al Centro socio culturale kurdo Ararat per costruire un 8 marzo a partire dall'appello della rappresentanza internazionale del movimento delle donne curde che chiedeva di dedicare quest'anno le manifestazioni per l'8 marzo alle donne rivoluzionarie delle YPJ (Unità femminili di Difesa del Popolo – Rojava), chiedendoci di organizzare qualcosa insieme. APPELLO DEDICHIAMO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE 2015 ALLA RIVOLUZIONE DELLE DONNE NEL ROJAVA E ALLA RESISTENZA DELLE UNITÀ DI DIFESA DELLE DONNE YPJ! L'8 marzo 2015, 104 anni dopo la proclamazione della Giornata Internazionale delle Donne, le donne di tutto il mondo combattono ancora contro il sistema di dominio patriarcale. In ricordo delle lavoratrici tessili a New York che hanno perso la vita nella loro resistenza, in occasione della 2a Conferenza Internazionale delle Donne nel 1910 su proposta di Clara Zetkin, è stata istituita la giornata dell'8 marzo come simbolo per la lotta e la resistenza delle donne. Questo movimento e questo grido risuonano ancora nelle strade. La rivoluzione contro disuguaglianza, sessismo e ogni forma di violenza è arrivata fino a oggi e continua a difendere tutti i valori umani. Come risultato della grinta e della capacità delle donne, nel 1977 l'8 marzo è stato proclamato dall’ONU Giornata Mondiale delle Donne, ma nonostante questo non è riconosciuto a livello ufficiale in alcuno degli stati membri. Oggi come allora le donne sono esposte a diverse forme di discriminazione e pensieri e azioni patriarcali. Più le donne ne prendono coscienza e più si organizzano, più aumenta la forza con la quale vengono sistematicamente attaccate. Gli attacchi contro le donne che si organizzano e lottano diventano sempre più profondi, e si sviluppano in un femminicidio sistematico della cui esistenza non c’è consapevolezza e che non viene riconosciuto come tale. Questo femminicidio viene brutalmente portato avanti a livello mondiale, dall'Europa fino all'Africa, dal Medio Oriente fino all'America Latina. Contro le donne viene condotta una vera e propria guerra non dichiarata. Con lo sfruttamento e la violenza si mira a intimidire sistematicamente le donne come gruppo sociale. Senza dubbio le donne hanno fatto resistenza contro questi brutali attacchi, si sono organizzate e hanno portato avanti la loro lotta con costanza. Attraverso la loro lotta che dura da secoli, le donne hanno ottenuto molti progressi che favoriscono anche l’estensione dei valori democratici e di libertà nell'intera società. In parallelo si sono rafforzati la violenza e i crimini di guerra contro le donne ed è aumentata sempre di più la discriminazione e la lesione o l’assenza di diritti delle donne. Le donne sono vittime di cosiddetti “delitti d’onore”, vengono costrette a matrimoni forzati, stuprate, subiscono molestie sessuali, mutilazioni, vengono spinte al suicidio, schiavizzate e trattate come bottino di guerra. Attualmente gli attacchi contro il corpo, l’identità, il pensiero e i sentimenti delle donne in Medio Oriente vengono perpetrati in modo crudele da gruppi terroristici come IS. Colpiscono tutti i gruppi etnici e le comunità religiose che si oppongono alla loro ideologia, curde, turkmene, assire, armene, arabe, ezide curde, cristiane, sciite, kakai, alevite e molte altre. Nel 21° secolo, il sistema patriarcale e il suo pensiero hanno ulteriormente perfezionato la loro politica di femminicidio. In Ucraina 400 donne sono state deportate come bottino di guerra, stuprate e assassinate. Nello Şengal nel Kurdistan del sud, oltre 3000 curde ezide sono state deportate e stuprate e vengono vendute nei mercati degli schiavi. Nel corso di un anno in Nigeria sono state assassinate almeno 350 donne, e almeno 300 bambine e ragazze tra i dodici e i sedici anni sono state rapite dal gruppo terroristico Boko Haram. Il numero reale probabilmente è molto più elevato. Qui si tratta solo di tre esempi estremi che segnalano sviluppi a livello mondiale. Per le donne in questo mondo non esiste sicurezza. Per questo le donne devono più che mai provvedere alla propria protezione e organizzare la loro autodifesa. È proprio questo che attualmente sta succedendo nel Rojava (espressione curda per il Kurdistan occidentale). Nei tre cantoni curdi dell’amministrazione autonoma nel nord della Siria le Unità di Difesa delle Donne YPJ combattono per la sicurezza delle donne e dell’intera società. Le YPJ da mesi sono sulla linea del fronte nella difesa di Kobanê contro gli attacchi delle bande di IS. La lotta delle YPJ ha creato voglia di libertà e spirito di resistenza non solo a livello militare, ma anche nella coscienza sociale. Le YPJ conducono una lotta contro tutti i livelli di femminicidio. Come nel 1857 le 129 donne hanno perso la vita nella lotta come lavoratrici, oggi le combattenti delle YPJ combattono senza esitazione in modo deciso per i valori delle donne e per i valori dell’umanità intera. Non limitano la loro lotta contro il femminicidio a una sola giornata, ma con la loro lotta trasformano ogni giorno nell'8 marzo. La loro lotta di liberazione è allo stesso tempo un abbraccio alle donne di tutto il mondo. In occasione dell'8 marzo 2015 prendiamo coscienza degli attacchi contro le donne a Şengal, Mossul, Kirkuk, in Nigeria, a Gaza, in Ucraina e altrove considerandoli un femminicidio, e facciamo vivere lo spirito di resistenza delle YPJ come difesa di tutte le donne in ogni luogo. Organizziamo la resistenza ovunque nel mondo le donne subiscano violenza. Diffondiamo insieme lo spirito di resistenza che ci unisce e ci rafforza contro ogni manifestazione del sistema di dominio patriarcale. Per questo chiamiamo tutte le donne, iniziative e organizzazioni di donne a dedicare le loro manifestazioni e azioni per la Giornata Internazionale delle Donne alla rivoluzione delle donne nel Rojava e alla resistenza delle Unità di Difesa delle Donne YPJ. Viva la solidarietà internazionale delle donne! Resistenza vuol dire vita! Jin Jiyan Azadî – Donne Vita Libertà Rappresentanza Internazionale del Movimento delle Donne Curde

 

Maratona MFLA: Gli occhiali viola. Violenza sulle donne, le intersezioni delle lotte e delle oppressioni

Data di trasmissione
Durata 1h 11m 39s

La violenza degli uomini e delle istituzioni sulle donne e le intersezioni delle lotte e delle oppressioni di classe e razza vengono analizzate in un lungo redazionale dall'MFLA con la collaborazione del collettivo Medea di Torino. Oltre e a partire da quest'analisi, l'iniziativa delle donne attuale ed auspicabile.

Maratona 8 Marzo: Corrispondenze con Montréal e New Dehli

Data di trasmissione
Durata 22m 46s
Durata 15m 40s

Nell'ambito della Maratona Radiofonica per l'8 Marzo a cura di Femministe e Lesbiche, due collegamenti internazionali durante la notte.

Da Montréal Diane Hefferman, regista nella rete Vide ‘Elles – documentario sulle lesbiche anziane.

Da New Dehli Dhyvia sul Festival Femminista di Donne Asiatiche.