Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

immigrazione

Foggia e Rosarno: sciopero attaccato da cariche, pestaggi e fermi. La tenacia di chi lotta e lavora nelle campagne.

Data di trasmissione
Durata 11m 45s
Durata 17m 11s

Un resoconto della giornata di sciopero dalle strade di Foggia e Rosarno attraverso due corrispondenze.

Breve aggiornamento: due lavoratori sono feriti. Il primo dopo essere stato investito da una macchina che ha scelto di travolgere il picchetto davanti il porto di Gioia Tauro. Il secondo a seguito del fermo e del pestaggio della polizia, durante le cariche davanti il centro commerciale GrandApulia (FG). I compagni e le compagne fermate di ritorno da Reggio Calabria sono state rilasciate con alcune denunce.

Ascoltate le voci dirette di chi lotta e lavora nelle campagne.
Di seguito il comunicato diffuso questa mattina, appena iniziato lo sciopero.

PER NATALE NON CHIEDIAMO NULLA, CI PRENDIAMO LE STRADE! BASTA SEGREGAZIONE, VIOLENZA E SFRUTTAMENTO: DOCUMENTI PER TUTTI/E!

Si avvicina il Natale, le feste e i buoni propositi…e noi oggi, 6 dicembre 2019, apriamo la stagione natalizia ricordandovi che cosa succede nelle campagne italiane. Oggi blocchiamo.

Abbiamo deciso di organizzarci e scioperare ancora una volta e oggi scendiamo in strada uniti e unite, italiani ed immigrati, per rispondere alla repressione, agli sgomberi e alle leggi che ci vogliono sempre più controllati e sfruttati.

Lo facciamo contemporaneamente dalla provincia di Foggia alla piana di Gioia Tauro, due dei territori dove molti di noi lavoratori e lavoratrici delle campagne vivono, e dove troppi di noi sono morti in questi anni a causa della violenza di leggi che ci vogliono segregati, poveri e in silenzio.

Per questo oggi abbiamo deciso di bloccare alcuni degli snodi più importanti di una filiera di sfruttamento che, dai distretti agro industriali ai centri dello shopping consumista, risucchia tantissimi lavoratori e lavoratrici come noi, italiani ed immigrati, in un vortice di precarietà e ricatto.

Solo pochi giorni fa l’ennesimo incendio nell’ex Gran Ghetto di Rignano, in provincia di Foggia, ha distrutto le case di molte persone, e ancora una volta il governo risponde con una tendopoli emergenziale. Nella Capitanata, come nella piana di Gioia Tauro, l’unica soluzione abitativa per chi lavora in campagna sono le tende o la strada, mentre a Rosarno esistono case vuote costruite addirittura con i fondi europei dedicati ai braccianti stagionali. Siamo stanchi di ripeterlo, non possiamo più accettare l’enorme business che lucra sul contenimento e il controllo degli immigrati attraverso campi container, tendopoli e centri di accoglienza. Siamo lavoratori e abbiamo diritto a vivere nelle case, a contratti di affitto regolari e alla residenza!

Ma oggi ci rivolgiamo soprattutto al ministero dell’interno, responsabile delle leggi che ci rendono sempre più precari e sfruttabili. Ad oggi, oltre ad essere praticamente impossibile entrare in Italia in maniera regolare, è anche sempre più difficile rinnovare il titolo di soggiorno. L’entrata in vigore del decreto Salvini ha reso irregolari moltissime persone che prima, pur con grandi difficoltà, riuscivano a vivere e lavorare regolarmente con un permesso di soggiorno di tipo umanitario. Dal momento che le questure e le commissioni territoriali ci hanno detto chiaramente di non poter far nulla perché bloccate dalla legge, oggi usiamo la nostra forza per interloquire direttamente con il governo.

Ultimamente si sta parlando di riformare gli ultimi decreti sicurezza: pensiamo che nessuna riforma possa davvero cambiare la situazione. Vogliamo quindi la regolarizzazione per tutte e tutti attraverso l’abrogazione totale degli ultimi due decreti, la reintroduzione del permesso umanitario, dei flussi per lavoro e le sanatorie; la possibilità di rinnovare il permesso e accedere ai servizi di base anche senza la residenza. A questo proposito abbiamo preparato una piattaforma di rivendicazioni, per portare al dibattito pubblico delle proposte concrete riguardo la legislazione che regola l’immigrazione.

Pur consapevoli di essere l’anello più sfruttato della filiera, sappiamo anche bene di esserne l’ingranaggio principale. Se ci fermiamo noi, si ferma tutto il sistema. Senza la nostra manodopera da dove si ricava profitto?

Vogliamo i documenti e, come ripetiamo da anni, case vere per tutti e tutte, libertà di movimento e la fine di ogni politica e dispositivo di controllo e contenimento.

Oggi dalla Puglia alla Calabria vogliamo farci sentire e allargare il nostro fronte di lotta a tutto il paese: fino a quando non avremo risposte, vi blocchiamo il Natale.

UNITI/e CONTRO SEGREGAZIONE, CONFINI E SFRUTTAMENTO! PER NATALE NON CHIEDIAMO NULLA, CI PRENDIAMO LE STRADE!

 

San Ferdinando - Continua la lotta autorganizzata di chi vive in tendopoli contro segregazione, sfruttamento e razzismo

Data di trasmissione
Durata 21m 20s

Nella mattina di venerdì un gruppo di lavoratori delle campagne è andato a far visita al sindaco di San Ferdinando per pretendere soluzioni immediate invece di violenze e repressione.
Durante l'incontro il sindaco ha preferito imporre la mediazione della CGIL, piuttosto che dare ascolto alle persone che vivono sulla propria pelle la segregazione in un campo di stato fatto di tende, con l'impossibilità di accedere all'acqua potabile, riunirsi liberamente in assemblea, cucinarsi autonomamente un pasto, scegliere quando uscire o quando rientrare. Tutto questo avviene tra i continui abusi sul rilascio delle residenze e in un clima di violenze razziste nelle strade e incursioni della polizia nel campo.

Il sindacato è stato costretto a lasciare gli uffici del comune perché i lavoratori hanno scelto di non delegare a nessuno le loro rivendicazioni.

La corrispondenza con un compagno che vive nella tendopoli si apre con un saluto solidale nei confronti dei lavoratori colpiti dalla repressione a Saluzzo.

Il centro di espulsione di Ponte Galeria dalla voce di chi ha appena ritrovato la libertà

Data di trasmissione
Durata 16m 6s

In corrispondenza con chi è appena uscito dal CPR di Ponte Galeria raccontiamo la situazione nel Lager alle porte di Roma.
Dalla riapertura della sezione maschile, avvenuta a fine maggio, è praticamente impossibile ascoltare la voce diretta di chi viene recluso: oltre la fortificazione della struttura detentiva, lo stato ha pensato bene di vietare l'utilizzo di telefoni cellulari.

Oggi, domenica 28 luglio, è previsto un presidio fuori da quelle mura. La presenza solidale arriva dopo tre settimane dalla rivolta e dall'evasione di massa di inizio luglio.

San Ferdinando - Case subito per chi vive nelle tendopoli e lavora nelle campagne

Data di trasmissione
Durata 12m 32s

Il comune di San Ferdinando è stato teatro dell'ennesima passerella istituzionale sulla pelle di chi lavora nelle campagne.
Al centro della riunione di ieri, partecipata dai sindaci della piana di Gioia Tauro, sindacato USB, SOS Rosarno, Alex Zanotelli e Mimmo Lucano, c'è una delle rivendicazioni costanti della lotta: la casa.

Nessuno degli organizzatori ha ritenuto importante la partecipazione delle persone direttamente interessate, ovvero chi è costretto a sopravvivere tra tende e baracche mentre lavora nelle campagne.
Alcuni compagni che lottano e vivono nelle tendopoli sono andati a far sentire la loro voce: le case ci sono, sono pronte e devono essere destinate, come da bando, a chi lavora nelle campagne.

Mentre nel comune si impegnavano a confondere le acque con una fantomatica mappatura delle case vuote in Calabria, la polizia è impegnata da giorni nell'ennesima schedatura di massa di chi vive in tendopoli, con l'intento di dividere tra container e sprar chi da anni lotta per un tetto, i documenti e i contratti.

Stati Uniti: aggiornamenti

Data di trasmissione
Durata 38m 36s

Con un compagno dagli Stati Uniti, si fanno alcune riflessioni sulle conseguenze del temporaneo shutdown, sullo stato di emergenza che potrebbe essere dichiarato da Trump e potrebbe portare all'inizio della costruzione del muro lungo il confine con il Messico, sulle politiche securitarie contro le persone migranti.

Inoltre, facciamo un aggiornamento sulla sentenza dell'omicidio di Laquan McDonald.

Castelnuovo di Porto . I CARA nella gestione e nel controllo delle persone immigrate

Data di trasmissione
Durata 27m 27s

In corrispondenza con un compagno discutiamo riguardo la chiusura del CARA di Castelnuovo di Porto.
Dopo l'attenzione mediatica di questi giorni poniamo a tutti alcune domande:
possiamo considerare come un "modello" un sistema in cui le persone costrette a viverci non hanno alcuna voce in capitolo sulle proprie esistenze?
Cosa significa "integrazione" nella realtà che ci circonda?
Quali sono le rivendicazioni delle persone immigrate?
Possiamo affannarci a proporre "soluzioni" al posto delle persone direttamente interessate?
Partiamo dalla storia dei CARA, campi di concentramento enormi in cui si sono sviluppate numerose lotte, e finiamo a inquadrare le operazioni in corso a Castelnuovo di Porto e il ruolo della cooperativa Auxilium nella gestione dei campi di smistamento e espulsione.

Storia dell'immigrazione straniera in Italia. Dal 1945 ai nostri giorni

Data di trasmissione
Durata 15m 8s

Il ricercatore Michele Colucci presenta il suo libro Storia dell'immigrazione straniera in Italia. Dal 1945 ai nostri giorni (Carocci, 2018).

Per la prima volta si propone una ricostruzione storica dell’immigrazione straniera in Italia, a partire dal 1945.
Ingressi, flussi, leggi, generazioni, lavori, conflitti e speranze si intrecciano con un ritmo sempre più incalzante fino ad arrivare ai nostri giorni.
Il volume traccia la dimensione quantitativa del fenomeno nel corso del tempo e la sua evoluzione, il radicamento sul territorio, le politiche adottate per governarlo, le polemiche che ne sono scaturite, l’impatto che ha avuto sulla società. Le fonti utilizzate sono numerose: dalle inchieste sociali al dibattito politico, dalle testimonianze dei protagonisti alle statistiche, dagli archivi istituzionali fino alle cronache dei giornali. Ne emerge il profilo sfaccettato di una grande trasformazione, indispensabile per capire l’Italia di oggi.