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israele

La comunità palestinese in piazza dopo la morte di Ziad Abu ‘Ain, ministro ANP

Data di trasmissione
Durata 4m 36s
Durata 8m 36s

Ore 13 davanti all'Ambasciata Palestinese, via Guido Baccelli, Circo Massimo, presidio in concomitanza con i funerali di Ziad Abu 'Ain nei territori palestinesi.

 

Prima corrispondenza con un compagno della Rete Romana di solidarietà con il Popolo Palestinese; seconda con Salameh Ashour, presidente della Comunità Palestinese di roma e del Lazio.

 

La Comunità Palestinese di Roma e del Lazio nell’apprendere la notizia dell’ennesimo crimine che l’esercito israeliano ha compiuto contro il Popolo Palestinese uccidendo il ministro Ziad Abu ‘Ain che insieme ad esponenti di Comitati Popolari di Resistenza Non Violenta stava piantando ulivi nei terreni di un villaggio palestinese, già devastato dai coloni e dall’esercito di occupazione, condanna questo nuovo atto di terrorismo e stigmatizza che l’esercito israeliano si comporta nei Territori Palestinesi Occupati come l’esercito nazista nei confronti dei popoli invasi .

La responsabilità dell’aggravarsi della situazione in Palestina, che sta diventando sempre più esplosiva, non ricade solo sul governo estremista israeliano, ma su tutti i governi occidentali che, sempre pronti a sostenere il diritto di difendersi di Israele, negano analogo diritto ai Palestinesi vittime di una dura occupazione e sottoposti a continue aggressioni dei coloni e delle forze armate israeliane

I governi occidentali, lungi dal premere su Israele perché si ritiri dai territori palestinese indebitamente occupati, con il loro comportamento lo incoraggiano a proseguire nella politica di aggressione e di colonizzazione e fanno svanire le residue speranze di pace.

Il Popolo Palestinese chiede solo giustizia e pace. Se i governi occidentali volessero ne incoraggiano, così come affermano, dovrebbero riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina e costringere Israele a ritirarsi dai Territori Palestinesi

Gerusalemme: sale la tensione

Data di trasmissione

Sale la tensione a Gerusalemme, anche oggi ci sono stati scontri e spari in diversi quartieri della città. La Giordania decide di ritare il proprio ambasciatore in Israele dopo le provocazioni dei coloni alla spianata delle moschee. La Giordania gestisce tutti i luoghi sacri a Gerusalemme. Intanto Israele approva una legge che prevede pensa dai 10 ai 20 anni per i palestinesi che lanciano pietre o molotov. Un aggiornamento in questa corrispondenza.

Sardegna: 13 settembre manifestazione a Capo Frasca

Data di trasmissione
Durata 16m 32s

Il prossimo 13 settembre a Capo Frasca in Sardegna ci sarà una manifestazione contro l'occupazione militare della Sardegna e contro le esercitazioni di Israele. E' dell'altro ieri l'esplosione di una bomba proprio durante queste esercitazioni a Capo Frasca che ha portato ad un incendio che ha distrutto 25 ettori di macchia mediterranea.

Corrispondenze dalla palestina

Data di trasmissione
Durata 6m 32s
Durata 7m 13s

Due corrispondenze dalla palestina, la prima della durata di 6minuti e la seconda di 7minuti.

Nella prima ci vengono descritti i bombardamenti e le difficolta' dettate dalla guerra.

Nella seconda ci soffermiamo invece sugli episodi e le possibilita' di resistenza.

Palestina: aggionamenti da gerusalemme, aida camp, gaza

Data di trasmissione
Durata 55m 29s
Durata 17m 28s
Durata 6m 5s
Durata 9m 32s

Un aggiornamento dalla Palestina su quello che sta succedendo in questi giorni. Iniziamo con Gerusalemme con una compagna che ci racconta degli scontri violenti dopo il ritrovamento del corpo del giovane palestinese rapito e ucciso e delle leggi che sta promulgando Israele per la giudeizzazione delle scuole a Gerusalemme. Sempre da Gerusalemme un compagno degli Anarchici contro il muro ci parla dei media israeliani e delle manifestazioni degli antirazzisti.

 

Ancora da Aida camp una corrispondenza sulla situazione nei territori occupati, dove continuano gli contri con i coloni.

 

Un commento di un campagno palestinese sull'autorità palestinese che non sta prendendo parola su quando sta accadendo.

 

Infine una corripondenza da Gaza.

Tre giorni di mobilitazione per l'acqua pubblica e dire no all'accordo Acea-Mekorot

Data di trasmissione
Durata 10m 37s

Parte oggi il presidio permanente sotto la Regione Lazio indetto dal Coordinamento romano per l'acqua pubblica per richiedere l'approvazione di una legge che riaffermi la natura pubblica del servizio idrico ed allontani ogni pericolo di privatizzazione. La tre giorni sarà attraversata anche dalla mobilitazione per fermare l'intesa siglata tra Acea e Mekorot, società idrica nazionale di Israele che saccheggiando le risorse idriche dalle falde palestinesi fornisce di acqua le colonie israeliane situate illegalmente nella Valle del Giordano, rendendosi così complice dell'occupazione dei territori palestinesi.

 

http://craproma.blogspot.it/2014/01/per-lacqua-pubblica-e-i-beni-comuni…

http://bdsitalia.org/index.php/comunicati-sul-bds/1088-acea-mekorot

Italia-Israele: nessun vertice sulle nostre teste

Data di trasmissione
Durata 6m 34s

2 DICEMBRE 2013 - NESSUN VERTICE SULLE NOSTRE TESTE!

 

Oggi si tiene a Roma un vertice tra il "nostro" capo di governo Letta e Nethanyau, primo ministro israeliano.

 

L'Italia è il quarto partner commerciale nel mondo di Israele, il secondo in Europa, col quale ha stretto numerosi accordi di cooperazione, commercio e ricerca in vari campi tra cui esportazioni di gas israeliano, produzione di energie rinnovabili, comparto aereospaziale, sicurezza informatica, Expo 2015 di Milano, agricoltura innovativa, ricerca biomedica e compravendita di sistemi di sorveglianza di produzione israeliana (usati nella costruzione del muro dell'Apartheid e destinati ad essere installati sulle coste delle grandi isole e del meridione itaòiano contro i migranti).

 

A trarre mggiore profitto dalla situazione palestinese sono le industrie che speculano sulla morte delle persone, prima su tutte il "fiore all'occhiello" dell'industria italiana Finmeccanica (primo produttore di armi in Italia) di cui fa parte Telespazio che oggi abbiamo contestato, senza dimenticarci di tutte le altre "degne compari" concentrate nel quadrante nord-est (Vitrociset, Alenia, Selex, solo per citarne alcune).

 

La Palestina infatti è un "laboratorio" a cielo aperto in cui si sperimentano tecniche e tecnologie di oppressione, in cui le aziende belliche studiano l'efficacia delle loro nuove creazioni: aerei drone senza pilota usati per bombardare e controllare i palestinesi e telecamere di ultima generazione per controllarli; il tutto con l'aperto consenso della comunità internazionale che legittima e appoggia l'operato di Israele.

 

Un esempio che ben dimostra la stretta connessione tra i 2 governi, le industrie belliche e non per ultima l'università è stata la conferenza tenutasi a La Sapienza sul tema della guerra cibernetica (cyber-war), organizzata dai centri di ricerca de La Sapienza e dell'università di Firenze in collaborazione con partner privati come Vitrociset, Finmeccanica e Maglan (quest'ultima società israeliana di difesa ed informazione leader nel settore della cyber-guerra), a cui erano invitate le più alt cariche dell'esercito italiano e vari ministri.

 

Nel periodo in cui chiede sacrifici da fame alle classi sociali più disagiate, il governo delle larghe intese, come i precedenti, continua nella politica di cooperazione con Israele, soprattutto in campo militare: ne sono dimostrazione le recenti esercitazioni militari congiunte tra Italia, Israele, U.S.A. e Grecia e l'acquisto dei tristemente noti F-35.

 

COMPLICI E SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE