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Irlanda: referendum sull'aborto

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Domani, venerdì 25 maggio, i cittadini e le cittadine della cattolicissima Repubblica d’Irlanda saranno chiamati ad esprimersi in un referendum che potrebbe finalmente eliminare le rigide restrizioni sull’aborto.

Gli elettori sono chiamati a esprimere un Sì o un No all’abrogazione dell’8° emendamento in Costituzione, che equipara il “diritto alla vita del nascituro” al “diritto alla vita della madre”.

Ne parliamo con una compagna che attualmente vive in Irlanda e che lancia dai nostri microfoni un invito a manifestare sotto l'ambasciata irlandese in Italia per avere maggiore attenzione sul tema.

A 40 anni dalla legge 194 sull'aborto

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Durata 56m 48s

Sono passati 40 anni da quel 22 maggio del 1978 quando una legge italiana sancì il diritto delle donne di praticare l'aborto. Dopo tutti questi anni tuttavia, pur essendo una buona legge, molte volte non si riesce ad applicare visto l'alto numero di obiettori negli ospedali.

Ne parliamo con Simona di Non una di meno e con Silvana Agatone, presidente della Laiga, libera associazione dei ginecologi per l'applicazione della 194.

Due gli appuntamenti previsti. Il 26 maggio appuntamento nazionale con cortei cittadini organizzato da NonUnaDiMeno 

Il 25 e 26 maggio la Laiga organizza un seminario sui temi.  

La consultoria transfemmista e riflessioni su salute, genere e sessualità

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Presentazione del progetto della consultoria transfemminista di Roma e riflessioni sul rapporto tra autorganizzazione, servizi e libertà di autodeterminazione di donne e soggettività LGBTQIA.

 

la pagina della consultoria transfemminista queer di roma https://www.facebook.com/consultoriatransfemminista

 

28 settembre: NUDM in 30 piazza per il diritto all'aborto

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Durata 4m 6s
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https://nonunadimeno.wordpress.com/2017/09/29/non-una-di-meno-la-marea-sta-tornando-non-si-fermera/

Siamo tornate a riempire le piazze di oltre 30 città in Italia, in migliaia in corteo a Roma e a Milano per reagire e dire basta alla violenza sui nostri corpi. Nella giornata mondiale internazionale per l’aborto libero e sicuro ci siamo riprese lo spazio pubblico per denunciare quel che le donne vivono sul piano della salute sessuale e riproduttiva.

Al non riconoscimento de facto della legge 194, con una media del 70% di ginecologi obiettori sul territorio nazionale, si accompagnano le violenze perpetrate nei reparti di ginecologia e maternità, dove le donne e le persone intersessuali subiscono l’abbandono, la disinformazione, l’umiliazione e procedure mediche coercitive.

Respingiamo i consigli paternalisti di chi ci vorrebbe rassegnate al nostro destino di angeli del focolare, fragili ancelle di una società misogina e patriarcale. Rifiutiamo con forza la retorica vittimista, funzionale soltanto al nostro addomesticamento, alla nostra marginalizzazione nel discorso e nello spazio pubblici, nei rapporti sociali. Ai femminicidi, alle violenze, agli stupri, non corrispondono una presa di coscienza e delle azioni di contrasto adeguate da parte delle istituzioni e della società tutta che, anzi, continuano a utilizzare retoriche volte a colpevolizzare le donne. Dai giornali, ai tribunali, agli ospedali le nostre vite sono passate al setaccio e giudicate, la nostra autonomia offesa e ostacolata.

Abbiamo riaffermato la centralità della libertà di scelta sui nostri corpi e desideri, rifiutando qualsiasi norma che tenti di imbrigliare le nostre forme di vita e soggettività favolose e smascherando l’inganno di politiche autoritarie e razziste che, in nostro nome, strumentalizzano la violenza di genere, proponendosi come la (falsa) soluzione a un fenomeno che da tempo definiamo strutturale.

Abbiamo riempito le piazze non solo con un’utopia, ma con tutta la nostra concretissima realtà: quella dei centri anti-violenza, degli sportelli autogestiti, delle consultorie transfemministe queer, delle studentesse e delle insegnanti, delle precarie, delle migranti, di tutt* coloro che quotidianamente lottano contro ogni forma di violenza e subordinazione, di sessismo e di razzismo.

Nuovamente al grido di Non Una Di Meno ci siamo rimesse in cammino: un percorso che fin dalla prima assemblea nazionale ha avuto la capacità di mettere insieme l’ampiezza e la complessità dei femminismi, delle esperienze di lotta, di riappropriazione, autogestione e mutuo soccorso delle donne nel nostro Paese. Abbiamo scioperato l’8 marzo insieme alle donne di oltre 60 paesi nel mondo, dal lavoro produttivo e riproduttivo, rifiutando le politiche globali di sfruttamento e il nuovo impoverimento che colpiscono in primo luogo le donne.

Il 14 e il 15 ottobre saremo a Pisa per la quinta assemblea nazionale di NonUnaDiMeno, dove discuteremo del nuovo anno di mobilitazione che ci attende e continueremo il lavoro sul nostro Piano Femminista Contro La Violenza, iniziativa delle donne e delle soggettività transfemministe queer per dar vita a cambiamenti sostanziali e per elaborare uno strumento autorevole di trasformazione, ma anche e soprattutto di lotta, sui temi dell’autodeterminazione, della salute, della libertà di scelta, del lavoro, del welfare, dell’educazione, delle migrazioni, della narrazione.

Il 25 novembre torneremo a essere marea nella giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, riempendo ancora le strade con la ricchezza, la complicità, la solidarietà dei nostri corpi, la potenza dei nostri desideri e delle nostre rivendicazioni.

Siamo marea, stiamo tornando a inondare le strade!

Repubblica dominicana: le donne in piazza per l'aborto

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Nella Repubblica dominicana migliaia di donne in piazza per chiedere la possibilità di abortire. Così anche in Cile. Questo mentre dall'Argentina arriva la richiesta da parte di No una di menos di scendere in piazza il prossimo 28 settembre in tutto il mondo per ribadire l'autodeterminazione delle donne sul diritto all'interruzione volontaria di gravidanza. Ne parliamo con una compagna.

Roma: assunta primaria obiettrice al San Camillo

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Durata 27m 28s

Corrispondenza con Lisa Canitano, presidente di Vita di Donna e con una compagna di Non Una Di Meno per parlare della nomina a primaria di ginecologia dell'Ospedale San Camillo di una dottoressa antiabortista e dei rischi della presenza di medici confessionali nelle strutture pubbliche per la vita delle donne.

La lotta delle donne in Polonia

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Durata 43m 47s

Parliamo con una donna polacca del movimento che ha animato la Polonia in questi ultimi mesi. Ragioniamo su come è nata la lotta per i diritti e per la difesa del diritto all'aborto, quali sono i canali dove si snodano le lotte. 

 

Per contatti visita scrivi a klemczer@op.pl oppure visita il portale strajkkobiet.eu

 

 

Eurokaputt - La Francia e la loi "Travaille!" - Notizie e aggiornamenti da Grecia, Croazia e Ungheria

Data di trasmissione
Durata 1h 11m 39s
Durata 16m 38s

Trasmissione Eurokaputt, tutti i lunedì, alle ore 16.00 sugli 87.9 di Radiondarossa, Roma

 

La trasmissione sull'Europa..che non c'è


La puntata del 30-05-2016 :


- un riepilogo e un inizio di analisi sulle mobilitazioni contro la loi travail in Francia, con un contributo audio di un attivista francese


- in Grecia, il FMI propone un prestito forzoso al Governo

 

- L'Ungheria approva un contributo alle famiglie nazionali con tre bambini

 

- In Croazia si vuole cancellare il diritto di aborto

 

 

 

 

Il primo audio è dell'intera trasmissione, il secondo contiene solo la corrispondenza dalla Francia

Rassegna stampa vaticana (25.01.2016)

Data di trasmissione
Durata 37m 39s
La messa è finita - rassegna stampa vaticana (ogni lunedì dalle 10.30 alle 11)

 

Puntata dedicata alle unioni civili e alle discussioni sul ddl Cirinnà, da giovedì 28 gennaio in discussione al Senato della Repubblica.

 

Nel corso della trasmissione si sono ascoltate tre corrispondenze: la prima riprende - con la gentile concessione di Radio Onda d'Urto - le parole di Barbara Pezzini, docente di diritto costituzionale all'Università di Bergamo.

La seconda e la terza sono corrispondenze realizzate dalla nostra redazione dalle piazze #SvegliaItalia (Roma, Milano) di sabato.

 

L'articolo Quanto cattolicesimo può permettersi la democrazia? è tratto dal blog di Micromega (consultabile qui: http://temi.repubblica.it/micromega-online/quanto-cattolicesimo-puo-permettersi-la-democrazia/).

 

Infine, sulla questione aborto e obiettori di coscienza vedi L'aborto clandestino torna, ma il governo puinisce solo le donne (consultabile qui: http://ilmanifesto.info/laborto-clandestino-torna-ma-il-governo-punisce-solo-le-donne/).

 

A chiudere la trasmissione, le solite clericalate della settimana: in Cilento si vuole costruire - con soldi pubblici - un'enorme statua di padre Pio, mentre a Savona un prete non ha voluto benedire né soffermarsi sulla salma di una donna marocchina morta nel crollo di una palazzina. La donna aveva peraltro cominciato un cammino di conversione al cristianesimo.