Bruxelles: processo contro i curdi e vertice della NATO
Dalla capitale del Belgio, gli ultimi aggiornamenti riguardo un processo a 32 attivisti curdi, rinviato a fine giugno, ed il vertice della NATO, che si terrà nei giorni del 24 e del 25 maggio.
Dalla capitale del Belgio, gli ultimi aggiornamenti riguardo un processo a 32 attivisti curdi, rinviato a fine giugno, ed il vertice della NATO, che si terrà nei giorni del 24 e del 25 maggio.
Almeno tre persone di origine curda, due uomini ed una donna, sono stati aggrediti ed accoltellati a Bruxelles da sostenitori di Erdogan mentre cercavano di recarsi a votare per il referendum costituzionale sui poteri del Presidente della Turchia. Nella capitale belga si sono registrate diverse aggressioni di questo tipo e l'aria che si respira non è decisamente delle migliori
Ad un anno dall'attentato a Bruxelles, parliamo con un compagno che vive lì e ci racconta la situazione: repressione fortissima, soprattutto nei confronti dei migranti. La notizia dell'attentato a Londra ha innalzato ulteriormente i livelli di sicurezza "antiterrorismo" e soffia su un fuoco in cui è forte il ruolo dei partiti nazionalisti.
Corrispondenza da Bruxelles sulla manifestazione indetta da Sans Papiers contro le violenze della polizia.
Manifestazione contro la violenza della Polizia oggi a Bruxelles, che arriva alla sua quinta edizione.
Quest'anno la mobilitazione da centralità alle violenze subite dai migranti e dai sans papier.
La manifestazione è organizzata dalla rete dei Sans-Papier e dalla Campagna
Stop-Repression, una rete molto eterogenea che và dall'associazionismo
ai collettivo libertari passando per il sindacalismo, sia di base che non.
Ci siamo collegati con un redattore di Radio Onda Rossa che si trova nella capitale Belga con il quale abbiamo approfondinto il tema.
L'11 febbraio si è svolta a Bruxelles, per il secondo anno consecutivo, la manifestazione femminista Reclaim the night. Circa 200 le donne che poco dopo la partenza sono state fermate ed identificate dalla polizia. Ne parliamo con una compagna.
A quindici giorni dalle stragi di Bruxelles, ritorniamo a parlare del Belgio, un paese in cui le contrapposizioni linguistiche ed etniche interne continuano a segnare profondamente la vita sociale e politica e dove la destra fiammigna, e non solo, continua a mietere consensi.
Ne parliamo con Paolo Perri, ricercatore presso l'università di Siena ed autore di un articolo sul Belgio apparso recentemente sulla rivista "Il Mulino" (leggi qui).
Stamattina a Bruxelles degli attacchi congiunti all'aeroporto e ad una stazione della metropolitana del centro della capitale belga hanno provocato morti e feriti; i media parlano di almeno 26 vittime e oltre 100 feriti.
Nella prima corrispondenza, con Guido Caldiron, proviamo a raccontare brevemente cosa è successo nel corso della mattinata e ad analizzare lo scenario che si prospetta a livello politico e di gestione dell'ordine pubblico.
Nella seconda corrispondenza una rapida analisi della situazione a Bruxelles all'ora di pranzo; la città è ancora sostanzialmente in stato d'assedio.
In Belgio una protesta è scoppiata in un centro di permanenza per richiedenti asilo, che hanno appiccato un incendio, e alcuni dei quali minacciano di impiccarsi in segno di protesta per le condizioni di detenzione e per presunti soprusi delle guardie da loro denunciati. L'incendio si è sviluppato in un'ala del centro di permanenza di Steenokkerzeel, vicino all'aeroporto di Bruxelles. Alcuni degli ospiti del centro sono stati evacuati e condotti verso altre strutture simili, mentre altri sono saliti sul tetto. «Un'ala alla quale è stato dato fuoco - ha dichiarato il sindaco di Steenokkerzeel, Karel Servranckx - è ora inutilizzabile. Le famiglie con bambini possono restare. Noi stiamo cercando di evacuare le persone che sono salite sul tetto. Non si sa ancora quante di queste persone debbano essere evacuate», ha aggiunto. Alcuni dei richiedenti asilo hanno minacciato di impiccarsi alle sbarre delle loro celle. Da giorni denunciano maltrattamenti, fisici e psicologici, anche pestaggi, da parte dei guardiani e condizioni di detenzione dure. Alcuni hanno avviato da qualche giorno uno sciopero della fame