Il Teatro Gerini occupato
Un'occupazione avvenuta otto mesi fa in via Tiburtina dava inizio ad una nuova esperienza culturale "liberata" in città: il Teatro Gerini.
Un'occupazione avvenuta otto mesi fa in via Tiburtina dava inizio ad una nuova esperienza culturale "liberata" in città: il Teatro Gerini.
Incursione questa notte nel campo profughi di Deheisha, Betlemme. L'esercito israeliano con numerose entità si è presentato al campo profughi e al centro Ibadaa. Sono entrati e hanno distrutto tutto portando via anche i computer. Sentiamo la testimonianza diretta di una compagna.
Le persone sgomberate la scorsa settimana dall'occupazione di Torre Spaccata si trovano ancora all'interno della Basilica. Nessuna soluzione fin'ora sulla loro sistemazione. Il 13 giugno inizia una tre giorni di dibattito-confronto internazionale a Milano sul diritto all'abitare.
A una settimana dallo sgombero della Montagnola, dopo l'occupazione simbolica del Municipio VIII, per una soluzione concreta del problema abitativo delle persone sgomberate, i movimenti per il diritto all'abitare occupano un edificio scolastico a Tor Carbone. Alle 19.45 le famiglie sono all'interno ma circondate dalla celere e si pensa comunque di mantenere il posto attraverso una tendopoli.
La corrispondenza con un compagno
Ancora scontri al Campo di Aida dopo che i ragazzi hanno aperto un buco nel muro dell'apartheid. Dopo 24 ore di assedio e di lancio di lacrimogeni, oggi un soldato israeliano è stato ferito gravemente. Gli aggiornamenti da un compagno del campo e dalla ragazza italiana di nena news ferita ieri.
Forte la repressione dopo che i giovani del campo di Aida, Betlemme, due giorni fa hanno bucato il muro dell'Apartheid. L'esercito israeliano ha lanciato lacrimogeni dentro le case e pallottole di gomma contro la popolazione. Una ragaza italiana è stata ferita alla testa.
Anche oggi sono ancora in corso scontri, perchè l'IDF ha imposto il coprifuoco per ricostruire il muro ma ad Aida la resistenza cerca di impedirglielo. Parallelamente oggi tre omicidi anche da perte dell'DF anche nel campo di Jenin.
Il comunicato di Social Log di seguito, la corrispondenza con un compagno dall'occupazione.
Dopo un percorso iniziato all’incirca tre mesi fa con il progetto "Social Log- La logistica delle lotte", questa mattina dodici nuclei composti da famiglie con bambini piccoli, ragazze madri e donne incinta insieme a Social Log, hanno deciso di riprendersi una delle tante palazzine vuote a Bologna (e precisamente all’interno del quartiere Bolognina), in questo caso di proprietà di una società per azioni.
Dopo che tutti e tutte abbiamo avuto accesso alla struttura e stavano iniziando i lavori di sistemazione e riqualifica degli spazi per adibirli all’uso abitativo, sono intervenute otto volanti con tanto di digos e un primo tentativo , dopo varie provocazioni, di intromettersi negli immobili.
La determinazione delle famiglie e dei solidali giunti sul posto, hanno impedito questo ingresso ed il primo tentativo di sgombero. In un secondo momento, a lavori ripresi dopo l’allontanamento delle forze dell’ordine, ecco l’arrivo degli azionisti della società per azioni proprietaria dell’immobile con la loro arroganza e prepotenza nel rivendicare la proprietà e il suo utilizzo, gli ha portati a sferrare, a loro dire, qualche “ceffone”.
L’immediata prontezza e resistenza degli occupanti ha colto impreparati gli azionisti, che con una catena tentavano di chiudere gli ingressi. Un finto malore poi, di uno degli irruenti proprietari, ha costretto l’ambulanza ad intervenire sul posto per il trasferirlo in ospedale dal quale è stato subito dimesso senza nessuna prognosi.
Di fronte ai fatti di stamattina, la nostra determinazione non può che aumentare e realizzare quella che è la vera grande opera composta da tre fattori: casa, reddito, dignità. Sono sempre più gli studenti, i precari e gli immigrati senza un tetto sopra la testa, persone che si ritrovano di fronte ad un caro vita dettato dai ritmi sempre più battenti della crisi e delle forme di austerity che stiamo attraversando. Ed è in questo contesto che possiamo vedere, giorno dopo giorno, come la problematica del diritto all’abitare è un problema per cui lottare quotidianamente, appoggiandosi appunto alle pratiche di lotta e riappropriazione, come l’occupazione, che sappiamo saper ottenere, e subito, una vera risposta ai bisogni di chi lotta, senza passare dalle istituzioni, come il comune, che non sanno, né mai hanno saputo dare, una risposta concreta e immediata alle necessità della gente.
Diamo quindi il benvenuto a questa nuova occupazione bolognese in via Mario de’ Maria, un ulteriore esempio della riconquista a spinta di diritti, riappropriazione di piccole fette di reddito che ci appartengono. Queste sono le parole che vogliamo trasmettere agli abitanti del quartiere Bolognina, lanciando un appello alla Bologna solidale alle nostre lotte e invitando tutti e tutte a partecipare all’assemblea che si terrà domani nel nuovo stabile occupato a scopo abitativo alle ore 18, per confrontarci insieme sulla questione del diritto all’abitare.
#STOPSFRATTI!
Corrispondenza da Bari dove si tiene un presidio davanti a Villa Roth, occupazione abitativa e spazio sociale, sgomberata il 14 gennaio