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Il presente precario: di riders, lavorat* dello spettacolo e smart working

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La precarietà è la condizione contemporanea del lavoro e della vita. Ha cominciato a esserlo a partire dalla metà degli anni '90, si è consolidata negli anni 2000, con la crisi è divenuta condizione generalizzata. In tal senso la pandemia ha solo svelato (e fatto precipitare) le condizioni materiali di vita di milioni di persone. Ci sono almeno quattro elementi comuni che, all'interno dell'attuale frammentazione, uniscono figure lavorative - anche a suon di retorica ritenute "essenziali" -  così diverse tra loro come i riders e i lavoratori e lavoratrici dello spettacolo: assenza di diritti, salari bassi o da fame, mancato accesso al welfare, bassi livelli di sindacalizzazione e di organizzazione collettiva sui luoghi di lavoro (in cui a volte più forte è la logica di fedeltà al padrone, all'azienda, più che la solidarietà e reciprocità dal basso). Inoltre i contratti di settore applicati, richiamano a un principio di autonomia nello svolgimento delle prestazioni che è nella maggior parte dei casi pura utopia perchè la libertà del rider o del lavorat* dello spettacolo di scegliere se e quando lavorare, su cui si fonda la natura autonoma della prestazione, non è reale ma solo apparente e fittizia appunto. Di questo e altro parliamo con l'avvocato del lavoro Alessandro Brunetti delle CLAP - Camere del Lavoro Autonomo e Precario. 

Sulla storia dei riders "ricchi e felici": una chiacchierata con un compagno di Deliverance Milano

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In questi giorni è tutto un gran parlare di rider ricchi e felici: di commercialisti che - causa covid - si reinventano rider guadagnando più di 2 mila euro netti al mese, di giovani gioiellieri che hanno scelto di continuare la propria attività aggiungendone un’altra, quella di rider notturno. Sembrerebbe bello fare i rider o almeno, questo è ciò di cui provano a convincerci le principali aziende del settore e articoletti (o marchette?) presenti sulla stampa mainstream nonostante la cronaca racconti un umore ben diverso tra i lavoratori: turni massacranti, paghe ridotte all’osso, alto rischio di infortuni e poca tolleranza verso rimostranze sulle condizioni di lavoro — oltre che discriminazione da Trenord, per quelli di Milano. Con Angelo di Deliverance Milano parliamo delle reali condizioni lavorative e delle rivendicazioni/lotte/vertenze aperte dai riders a fronte delle narrazioni padronali e liberiste sui riders felici.

Vertenza riders: presidio al Ministero "Non per noi ma per tutt*"

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Durata 29m 3s

La vertenza dei riders contro le multinazionali e il loro sistema di sfruttamento continua su diversi livelli di intervento. Lunedì prossimo, 2 luglio, ci sarà un presidio davanti al ministero del lavoro in concomitanza con l'incontro organizzato dal Governo con le multinazionali del food delivery. Insieme ad uno dei lavoratori autorganizzati di Riders Union Roma abbiamo analizzato, ai microfoni di Radio Onda Rossa, opportunità e contraddizioni della lotta che vede la partecipazione di diverse città d'Italia.

I fattorini del cibo (riders) in presidio a Milano

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Corrispondenza con un rider di Deliverance Milano per commentare il grave incidente sul lavoro avvenuto a Milano nei giorni scorsi. I lavoratori, auto-organizzati in assemblee e che sono in mobilitazione da diversi mesi, hanno indetto un presidio per oggi, mercoledì 23 maggio, alle ore 18, davanti il Comune di Milano.

Il presidio è stato lanciato con l'hastag #NonAspettiamoIlMorto, come ci spiega il lavoratore al telefono.

Per un approfondimento ascolta qui.
Nella foto: il motorino speronato dell'incidente che è costato la gamba ad un giovane lavoratore