Emergenza zero
Puntata 6 di EM, prima del ciclo Emergenza Zero, parliamo di vulcani e campi flegrei con Gianfilippo De Astis, vulcanologo, primo ricercatore all’INGV, per anni all’Osservatorio Vesuviano.
Puntata 6 di EM, prima del ciclo Emergenza Zero, parliamo di vulcani e campi flegrei con Gianfilippo De Astis, vulcanologo, primo ricercatore all’INGV, per anni all’Osservatorio Vesuviano.
Puntata 5 di EM, prima del ciclo Estrattivismo dei Dati, parliamo di intelligenza artificiale dal punto di vista dello sfruttamento socio-ambientale che la rende possibile: consumo di risorse materiali, energetiche, acqua, suolo, impatti sulle popolazioni locali. Lo facciamo con un’ospite che ci ha raggiunto nella nostra redazione di San Lorenzo a Roma6, Sara Marcucci, ricercatrice e membro del collettivo AI + Planetary Justice Alliance, che si occupa proprio di rendere visibili gli impatti planetari dell’intelligenza artificiale.
Dopo la prima parte di presentazione delle attività del collettivo e di alcuni degli strumenti di cui si è dotato per analizzare gli impatti dell’AI nei più disparati scenari globali, nella seconda parte parliamo degli AI Hyperscaler Data Center, fabbriche di calcolo a scala mastodontica, spesso dislocate in regioni già fragili, dove causano scarsità d’acqua e di energia, con aumenti straordinari dei costi in bolletta e dove le persone cominciano a ribellarsi.
Nella terza parte, proviamo a ragionare su cosa si può fare per non cedere all’inevitabilismo tecnologico, a partire dalla divulgazione e dalla diffusione di conoscenza, fino all’advocacy politica e all’autorganizzazione dal basso per la resistenza ai soprusi dei Big Tech.
Puntata 4 di EM, prima del ciclo Libera Scienza in Libero Stato, parliamo di vescicole extracellulari e nanomedicina con Francesco Valle, primo ricercatore del CNR, Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati.
Nuove frontiere per la diagnosi e la cura di patologie gravi e per la comprensione delle interazioni uomo-ambiente, ma anche territori di conoscenza da difendere dal capitalismo rapace
Puntata 3 di EM, prima del ciclo AntropoLogica, parliamo del Ponte di Messina, attraverso la voce di Giuliana Sanó, antropologa e attivista dell'assemblea No Ponte.
Registrazione della tavola rotonda LA MIGRAZIONE DELL’ANO E IL PENSIERO ECOLOGICO al festival "Interferenze Costruttive" di RadioOndaRossa, presso il CSA La Torre.
E' possibile ripensare la "comunicazione ambientale" al tempo della crisi climatica? Come integrare umano e non-umano su un pianeta antropormfizzato? Riflessioni a partire dall'evoluzione giurassica degli echinoidi irregolari.
Inizia la nuova stagione di Entropia Massima, la ventiseiesima. In questa prima puntata presentiamo i diversi cicli, Estrattivismo dei Dati, Antropologica, Emergenza Zero, Libera Scienza in Libero Stato. Presentiamo inoltre la tavola rotonda "La migrazione dell'ano e il pensiero ecologico", in programma domenica 5 ottobre alle 0re 15:00 presso il C.S.A. La Torre.
Stefano Sbrulli presenta il suo corto Donde los niños no sueñan sul tema della contaminazione da metalli pesanti causati da miniere a cielo aperto in streaming sulla piattaforma open ddb presentato al festival corti Ambiente e Cooperazione nel 2024.
Puntata 28 di EM, sesta del ciclo AntropoLogica, parliamo di Salute mentale delle persone e delle famiglie migranti e lo facciamo in uno dei più importanti centri europei di psicologia e psichiatria transculturale, l'Ospedale Avicenne. Ne discutiamo con Thierry Baubet e Marie-Caroline Saglio.
Puntata 27, ottava del ciclo Estrattivismo dei dati, parliamo di digitale e psicoanalisi. Presentiamo "I Popoli dell’Es", il nuovo libro di Chiara Buoncristiani e Tommaso Romani, entrambi psicoanalisti e ricercatori a Roma. Tra riflessioni sul nostro rapporto con le tecnologie e l’ibridazione delle soggettività.
Si parte dal rito del doomscrolling, che rivela come i feed personalizzati abbiano preso il posto di scuole, famiglie e chiese: le “istituzioni” che un tempo garantivano orientamento psichico, vengono oggi sostituite da algoritmi e flussi informativi. L’attenzione, moneta del capitalismo cognitivo, ci cala in un sentimento apocalittico — inteso sia come rovina sia come rivelazione — che da un lato manifesta la crisi di poteri gerarchici e, dall’altro, apre spazi di desiderio politico orizzontale. Tra i rischi di fake news e neo-verità, emerge però la possibilità che molte voci marginali trovino finalmente ascolto.
Il cuore del libro pulsa in un approccio assemblage, dove mondi interiori e realtà digitali non si fronteggiano ma si intrecciano in un “tra” di soggettività multiple. La scrittura diventa pratica politica: non un dialogo a due, ma un montaggio di frasi e contributi — da psicoanalisti, antropologi, filosofi, teorici queer e artisti — che dà forma a un «collettivo» di voci. Il capitolo “Nexa”, realizzato in forma collettiva, incarna l’idea deleuziana di concatenamento, mostrando come ogni soggettività sia a sua volta un piccolo arcipelago di relazioni.
Conclude la puntata un’immersione nell’ibridazione tra corpo reale e “corpo algoritmico”: protesi, botox, like sui social diventano spinte pulsionali che rimodellano i nostri desideri. Dal cyber-femminismo alla nozione di “soggetto nomade”, si esplora come le IA non ci rispecchino passivamente, ma diventino l’altro con cui negoziare un «macro-organismo» postumano. Tra visioni transumaniste di potenza e prospettive postumane più democratiche, il futuro si gioca nella capacità di coesistere — umani, altre specie e macchine — in un equilibrio dinamico e ancora tutto da raccontare.
Puntata 27 di EM, quinta del ciclo Emerrgenza Zero, parliamo del terremoto del Myanmar dello scorso 28 marzo con Carlo Doglioni, geologo, ordinario alla Sapienza, ex presidente dell’Istituto Nazioinale di Geofisica e Vulcanologia.
Puntata 25 di EM, settima del ciclo Estrattivismo dei dati, parliamo di Intelligenza Artificiale e lavoro.
[Da 00:00 a 18:56]
Nella prima parte, la trasmissione affronta il tema dell’intelligenza artificiale dal punto di vista del lavoro nascosto che ne rende possibile il funzionamento. Ospite Antonio Casilli, che racconta come dietro ogni algoritmo, chatbot o app ci sia una vasta rete di lavoratori spesso invisibili e sottopagati, impegnati in attività di addestramento e moderazione dei sistemi di IA. La discussione esplora il legame tra sfruttamento digitale e automazione, mostrando come il lavoro umano venga semplicemente spostato e reso meno visibile, ma non eliminato.
[MUSICA] [Da 18:56 a 20:32]
Whitney’s Playland - Long Rehearsal
[Da 20:32 a 34:24]
Nella seconda parte, si approfondisce il concetto di "lavoro invisibilizzato" nell’era delle piattaforme e dell’intelligenza artificiale. Casilli descrive come molti lavoratori digitali, anche in Europa, restino fuori dal campo visivo pubblico, spesso vincolati da contratti di riservatezza e condizioni precarie. Si sottolinea la continuità storica delle forme di lavoro nascosto, tra analogie passate e nuove logiche di sfruttamento globale, che si estendono dalle catene di montaggio fisiche a quelle cognitive e digitali.
[MUSICA] [Da 34:24 a 40:03]
Fortunato Durutti Marinetti - Full Of Fire
[Da 40:03 a 58:34]
Nella terza parte, il focus si sposta sulle possibili prospettive politiche e sindacali: si parla di nuove forme di organizzazione e tutela dei lavoratori digitali, dalle iniziative sindacali dal basso alle azioni legali collettive, fino all’ipotesi di cooperative di intelligenza artificiale. Viene infine affrontato il tema del reddito universale digitale come strumento di redistribuzione e riconoscimento del valore prodotto sia dagli "operai dei dati" sia dagli utenti-consumatori, sottolineando la necessità di una giustizia sociale adeguata ai cambiamenti imposti dall’automazione.
Per leggere la trascrizione integrale della puntata, clicca qui.