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Scuola

Trasmissione del 20/05/2015 "Dal '68 alla<buona scuola>"

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Puntata del 20/05/2015

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/05/21/podcast-della-trasmissione-del-20052015/

 

” La mancanza di Tutto, mi impedì di sentire la mancanza delle cose minori.Fosse stato lo scardinarsi di un mondo o l’estinguersi del sole, nulla era così importante da farmi alzare il capo,dal lavoro,per curiosità.” Emily Dickinson, Silenzi

 “ Dal ’68 alla <buona scuola>”

“La scuola è un nodo politico/Il salto della scocca/Selezione di classe, di genere, di razza….”

 

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Trasmissione del 25/03/2015 "La scuola dell'infanzia, dal modello socialdemocratico..../L'esercizio illimitato della forza"

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Puntata del 25/03/2015

“La scuola dell’infanzia/dal modello socialdemocratico a quello neoliberista “

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” A Miren/La scuola per l’infanzia /dal modello socialdemocratico a quello neoliberista/L’esercizio illimitato della forza/Collegamento e confronto con chi lotta negli asili/Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe
” Come riconoscere un anarcomachista”

 
 
La Parentesi di Elisabetta del 25/03/2015
Immagine rimossa.“L’esercizio illimitato della forza”

Nella loro illusione legalitaria, socialdemocratiche e socialdemocratici, riformiste e riformisti, istituzionali e paraistituzionali, credono che le regole legislative abbiano in sé una forza impositiva, ma il potere capitalista-patriarcale è sempre assoluto.

La limitazione del potere non è esercitata dalle regole, ma dalla forza capace di imporre le regole o di trasformarle.

Il legalismo attribuisce alle regole una forza che le regole non hanno perché non viene dalle regole stesse ma dai rapporti di forza e dai ruoli.

E le Istituzioni, in tutte le loro articolazioni, lo sanno.

L’autonomia femminista ha riconosciuto la brutalità del rapporto di forza tra generi, classi, etnie…. partendo da una denuncia dell’arbitrarietà delle regole esistenti. Il buonismo disonesto della “convivenza civile”, delle” bacheche rosa”, degli “appelli allo Stato”, ha portato un attacco mortifero alle lotte del movimento femminista nel loro impegno a leggere, delle regole, la  vera sostanza.

Si è, così, aperta la strada per la costituzione di una legalità liberticida e femminicida.

Un’operazione, questa sì, violenta, in cui il linguaggio esiste essenzialmente per mentire.

La menzogna, l’inganno, la simulazione, dietro i linguaggi politicamente corretti non sono che forme aberranti di comportamento sociale.

La socialdemocrazia, destra moderna, è un’economia criminale, non tanto perché si fonda sulla violazione delle regole faticosamente contrattate nel passato dal  lavoro nei riguardi del capitale, quanto perché tale violazione sistematica non è più considerata un crimine, se non nella visione autolesionista, chissà quanto in buona fede, dei legalisti.

Il crimine sta nell’esercizio illimitato della forza, istituzionale e familiare, anche perché, a questa forza, non si contrappone alcuna altra forza.

Il crimine è nella violenza che si esplica e si perpetua nei commissariati, nei Cie, nelle guerre neocoloniali, nelle carceri, nelle caserme, in famiglia…nelle piazze …contro ogni forma di protesta, di alterità, di asimmetria.

Il crimine è nella “normalità” di questa società disumana.

La violenza non è un elemento particolare ed occasionale della relazione istituzioni- cittadine/i e delle relazioni sociali, ma ne è l’elemento fondante e riproduttivo.

Nessuna ne è al riparo.

Se esiste una legittimità, concetto ben diverso dalla legalità, questa appartiene a chi tenta  di sottrarsi al ricatto economico e consumista di questa società  patriarcale, di cui l’Istituzione è la protesi identitaria, a chi cerca  con sforzo caparbio, capacità, impegno, pagando un alto prezzo, di sovvertire i circuiti dello schiavismo neoliberista.

 

 

Educare al genere. Incontro con Scosse

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Parliamo della due giorni "Educare alle differenze" promossa dalle
associazioni Scosse, Stonewall e Il Progetto Alice tenutasi a Roma il
20/21 settembre.

In studio con noi l'associazione "Scosse".
Al telefono Pina Caporaso autrice del video "Bomba libera tutti-e"
(http://www.youtube.com/watch?v=5-_BIpb-dDc)

Assemblea-Presidio 25 Settembre al MIUR

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La buona…consultazione verso il 10 Ottobre

Il capo del governo Renzi ci invita a partecipare alla consultazione elettronica sul suo piano scuola. Noi l’abbiamo letto con attenzione, con l’occhio di chi vive e lavora a scuola da anni e da anni si batte per il suo rilancio. L’occhio che ci consente quindi di vedere la realtà nascosta dietro i proclami, la continuità mascherata da finta innovazione. Raccogliamo perciò la sfida e rilanciamo, proponendo la nostra idea di scuola. Ma non virtualmente: la nostra consultazione sarà viva e dal vivo il 10 ottobre e, per prepararlo insieme, nell’assemblea-presidio che si terrà

GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE ORE 16,30 AL MIUR

 

Sarà l’occasione per iniziare a dire che chi nella scuola vive e lavora, si batte per renderla un luogo più democratico, in cui ci sia una crescita condivisa e non una misera corsa alla premialità che gerarchizza i rapporti.

Che non vuole una versione aggiornata del PDL Aprea, avendo già rispedito al mittente la concezione privatistica di cui era portatore. Anzi, vuole che si ripristini quanto soppresso dalla gestione Gelmini, i cui tagli sono divenuti sistema e vengono travestiti da premi di produzione, per altro miserrimi e solo per alcuni “adatti”.

Che le assunzioni promesse siano effettive, ma per tutti i precari, non solo quelli per i quali l’Europa a guida italiana multerebbe proprio l’Italia per l’eccessivo sfruttamento di lavoro precario. Che siano su cattedre vere, non come tappabuchi, perché solo così la didattica può tornare a crescere. Che riguardino anche il personale ATA.

Che il tempo di lavoro deve essere funzionale alla qualità della didattica, come lo devono essere il numero di alunni per classe e l’età degli insegnanti, contrariamente all’ineffabile trattamento dei quota 96.

Che chi lavora possa contrattare le condizioni del proprio lavoro per ridargli una dignità che riguardi tutti, dal profilo salariale a quello giuridico.

Noi non assistiamo, non clickiamo e basta. Noi ci muoviamo attivamente con studenti e famiglie perché il buono che ancora c’è nella scuola pubblica è quello che hanno difeso e conquistato le nostre lotte e la nostra progettualità.

Assemblea delle scuole di Roma, Autoconvocati scuola, Coordinamento delle scuole di Roma, Coordinamento precari scuola, Precari uniti contro i tagli.