Questa mattina a Torino le ruspe della polizia sono entrate in azione contro i locali della fabbrica ex-Diatto, in via Cesena, occupato da un comitato di attivisti e residenti per scongiurare un progetto speculativo e avviare un progetto di socialità nel territorio.
Da questa mattina è in atto il tentativo di sgombero di sgombero dell'occupazione di Tor Tre Teste. In questi minuti stanno trascinando via le famiglie occupanti.
E' in corso lo sgomberto dell'occazione di Ponte di Nona, per ora di una delle quattro palazzine occupate lo scorso 6 dicembre. Gli occupanti sono stati fatti uscire da un numeroso contingente di agenti in tenuta antisommossa che hanno minacciato di spaccare tutto.
Tranquille per ora le occupazioni a viale ostiense e a via di torrevecchia.
All'indomani dell'ennesima azione repressiva contro il movimento Notav, nel mirino anche la casa Cantoniera Occupata di Colleferro, movimento che si batte per la riqualificazione sociale del territorio, contro la devastione ambientale e l'inutile piano rifiuti della regione Lazio.
Nonostante l'azione repressiva di ieri, gli arresti e le misure cautelari, il movimento non si arresta.
Già nella serata di ieri oltre 500 Notav, si sono riappropriati del presidio posto sotto sequestro sfidando gli idranti e togliendo i sigilli e le grate.
La corrispondenza della compagna Nicoletta, descrive quella che è stata la giornata di ieri, ed è stata registrata prima dell'ultima operazione "lampo", in cui oggi all'ora di pranzo, i carabinieri hanno nuovamente apposto i sigilli al presidio.
Sgomberato questa mattina il centro sociale Macao a Milano, ma una folla si è radunata per una grande assemblea e tanta voglia di ricominciare.Ascolta la corrispondenza
Sabato 21 aprile dalle 13 30 a piazza ormea - casalotti pranzo - assemblea contro le speculazioni e in difesa di via boccea 506 - musica - sport graffiti torneo di biliardino proiezioni ore 18: 00 dibattito con interventi apericena 20 30 stornelli
Stamattina alle ore 05:30 circa 100 uomini tra polizia, carabinieri e guardia di finanza in assetto antisommossa, digos e capitaneria di porto hanno fatto sgomberare il Cantiere navale di Trapani. A circa sette mesi dall’inizio della lotta dei portuali, istituzioni e proprietà hanno concertato un’azione repressiva al fine di stroncare la resistenza degli operai licenziati in dicembre. Una lotta che negli ultimi tempi era passata dalla resistenza al progetto, con l’intento di fare a meno del padrone, costituendo una cooperativa intenzionata a fare da se. Ma la lotta non finisce qui.