Il comune di San Ferdinando è stato teatro dell'ennesima passerella istituzionale sulla pelle di chi lavora nelle campagne.
Al centro della riunione di ieri, partecipata dai sindaci della piana di Gioia Tauro, sindacato USB, SOS Rosarno, Alex Zanotelli e Mimmo Lucano, c'è una delle rivendicazioni costanti della lotta: la casa.
Nessuno degli organizzatori ha ritenuto importante la partecipazione delle persone direttamente interessate, ovvero chi è costretto a sopravvivere tra tende e baracche mentre lavora nelle campagne.
Alcuni compagni che lottano e vivono nelle tendopoli sono andati a far sentire la loro voce: le case ci sono, sono pronte e devono essere destinate, come da bando, a chi lavora nelle campagne.
Mentre nel comune si impegnavano a confondere le acque con una fantomatica mappatura delle case vuote in Calabria, la polizia è impegnata da giorni nell'ennesima schedatura di massa di chi vive in tendopoli, con l'intento di dividere tra container e sprar chi da anni lotta per un tetto, i documenti e i contratti.
Presidio antisfratto questa mattina al quartiere della Magliana, dove ad essere minacciati sono sia inquilini morosi di case private che inquilini di alloggi pubblici.
Il Tribunale di Roma ha emesso una serie di mandati di perquisizione ad esponenti dei movimenti di lotta per la casa, tradottisi stamattina in diversi fermi, due sgomberi e nella messa sotto sequestro dei locali dell'Angelo Mai. Prevista una conferenza stampa alle 13 e un'assemblea pubblica davanti lo spazio sociale alle 17.
Via Platina 52 é l'indirizzo della palazzina occupata a Cremona sabato scorso, da parte degli sfrattati organizzati dal Comitato antisfratto. Una risposta concreta all'emergenza abitativa, che coinvolge fette sempre più ampie di popolazione e che sembra non rientrare affatto nelle priorità stabilite dalle istituzioni, ben più solerti quando si tratta di rendere esecutivi gli sgomberi.
Stamattina all'alba sono stati caricati i picchetti antisfratto a via Soana e via Ceresole a Torino. Le occupazioni di case e i piacchetti antisfratto sono una risposta reale all'impoverimento del paese che iniziano a fare paura alle istituzione italiane. Gli sfratti di questa mattina infatti, sono stati eseguiti dall'ufficiale giudiziario senza alcun preavviso.
Il 19 gennaio è previsto un corteo cittadino indetto dai movimenti di lotta per la casa, dopo l'ondata di occupazioni di dicembre scorso. In ballo, oltre a ribadire l'importanza di lottare contro il caro-affitti e sostenere le occupazioni, ci sono i nuovi propositi di cementificazione della città contenuti in una serie di delibere ad hoc volute da Alemanno e soci. Al servizio dei palazzinari, oltre ai politici, si muove anche la stampa, con una campagna infamante ai danni delle occupazioni e degli attivisti che va rispedita al mittente.
Corripondenza con una compagna dall'assemblea che ha concluso la manifestazione di questa mattina, portata in piazza a Roma nord da occupanti della nuova occupazione abitativa di Villa Fiorita (Torrevecchia), studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici del San Filippo Neri.
E' in corso lo sgomberto dell'occazione di Ponte di Nona, per ora di una delle quattro palazzine occupate lo scorso 6 dicembre. Gli occupanti sono stati fatti uscire da un numeroso contingente di agenti in tenuta antisommossa che hanno minacciato di spaccare tutto.
Tranquille per ora le occupazioni a viale ostiense e a via di torrevecchia.
L'occupazione di Lungotevere Papareschi è stata sgomberata questa mattina. Più precisamente, questa mattina fuori da alcune occupazioni abitatative romane c'erano ingenti forze dell'ordine, che se nel caso non fossero usciti dalla neo-occupazione avrebbero sgomberato anche queste struttura.
A un paio di giorni dalla ricorrenza delle Fosse Ardeatine, il modello è lo stesso: per ogni nuova occupazione altre 7 saranno sgomberate, che ricorda tristemente i 10 italiani uccisi per ogni soldato nazista ucciso.