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Lavoro

Attacco poliziesco al picchetto di Pieve Emanuele (MI)

Data di trasmissione
Durata 6m 12s

Da 14 giorni i lavoratori della C.L.O./Coop di Pieve Emanuele, in provincia di Milano, sono in sciopero e in picchetto fuori dai magazzini, per chiedere il rispetto del CCNL, l'adeguamento dei livelli, l'introduzione dei tickets (buoni pasto) e l'introduzione dell'indennità di malattia.

Ieri c'è stato un violento intervento da parte della polizia, con 14 camionette, che ha tentato di sgomberare il picchetto. Alcuni lavoratori sono rimasti feriti nello scontro, ma il presidio resiste e prosegue.

Non sono ancora stati ottenuti risultati rispetto alle rivendicazioni nei confronti dell'azienda. Domani si terrà un tavolo con la prefettura.

Ai nostri microfoni una sindacalista del Si Cobas di Pavia che sta seguendo la vertenza.

La scuola è open to lavoro

Data di trasmissione
Durata 1h 23m 9s

Trx composita: si inizia con il decreto lavoro e le parti relative alla scuola, in particolare il vergognoso stanziamento di un fondo per il risarcimento delle vittime dell'alternanza scuola-lavoro.

Presentiamo poi una giornata di formazione sulla "LGBT+ nella scuola e nell'università esperienze di insegnamento a confronto" che si terrà il 5 maggio all'Università di Torino: ne parliamo con Michela Capris dottoranda e attivista transfemminista e il prof. Alessio Ponzio docente di Storia dell'omosessualità.

Foggia: corteo dei lavoratori delle campagne

Data di trasmissione
Durata 5m 42s

Corteo autorganizzato dei lavoratori delle campagne del foggiano.

Foggia 6 marzo: i lavoratori e le lavoratrici delle campagne vogliono documenti, case e contratti per tutt*, non campi né ghetti!
Dopo decenni di mobilitazioni, sembra che finalmente tutti, o quasi, si siano accorti che per eliminare i ghetti dove abitano lavoratori e lavoratrici delle campagne immigrati, la regolarità giuridica sia condizione necessaria.
Eppure, nei progetti presentati dai Comuni per il superamento degli insediamenti informali e che andrebbero finanziati con i fondi del PNRR (oltre 200 milioni), sui permessi di soggiorno non si dice niente. Ancora una volta si parla invece di “foresterie”: un eufemismo per non dire “campi”, luoghi in cui la libertà di chi ci vive è severamente limitata, e che costringono alla precarietà. Ancora una volta, le persone che dovrebbero essere beneficiarie di questi progetti non vengono interpellate.
 

Sospesi 31 lavoratori nei magazzini Coop dell'Emilia

Data di trasmissione

31 lavoratori impiegati nel magazzino Kamila di Parma sono stati sospesi in via cautelare dalla cooperativa MD service. A Cesena un lavoratore è stato licenziato ed altri due iscritti all'Adl Cobas sono stati sospesi nel magazzino Astercoop dopo aver scioperato. Entrambi i magazzini riforniscono i supermercati coop dell'Emilia-Romagna di prodotti coop. il motivo di queste sospensioni e licenziamenti? Essere iscritti al sindacato Adl Cobas, aver scioperato e aver difeso un collega da una lettera di contestazione senza alcun fondamento. Lo sciopero era stato fatto per il riconoscimento del sindacato Adl Cobas che conta oltre il 30% di iscritti nei vari magazzini; per un'applicazione dei corretti livelli di inquadramento contrattuale; per una richiesta di indennità integrativa a fronte del crescente carovita. Nei magazzini Kamila di Parma è in corso una vertenza che avanti dal maggio 2022 per la presenza di varie irregolarità tra cui livelli di sotto inquadramento ancor più gravi di quelle attuali, iper sfruttamento della manodopera in termini di ore mensili e colli da dover movimentare e mancato pagamento di infortunio, malattia e di parecchie ore di straordinario. Le cooperative presenti nel magazzino di Cesena e di Parma continuano a creare un clima di tensione e paura all'interno dei luoghi di lavoro: oltre alle sospensioni e licenziamenti, si aggiungono contestazioni disciplinari prive di fondamento e atteggiamento di controllo esagerati al lavoro. Sentiamo un rappresentante sindacale sill'appuntamento di oggi davanti ai supermercati coop nelle principali città dell'Emilia-Romagna per sensibilizzare i clienti, i soci e denunciare le gravi condizioni di inquadramento contrattuale e di agibilità sindacale.

Guerra per i chip o tramite i chip?

Data di trasmissione
Durata 1h 54m 54s
Durata 53m 48s
Durata 32m 44s
Durata 16m 58s
 
Apriamo con alcuni aggiornamenti sulla vicenda del nuovo "governo" di Twitter: estremisti di destra che tornano, licenziamenti che vanno, spunte che vanno e vengono.
Riprendiamo anche la notizia delle rivolte nella fabbrica Foxconn che produce  gli iPhone e vediamone i motivi.
 
Rimaniamo in Cina per approfondire il tema delle restrizioni al commercio dei chip emanate dal governo USA: cosa dicono? in quale scenario si trovano? cosa c'è da aspettarsi?
 
Concludiamo con 2 notizie: ancora un aggiornamento sul caso Z-Library e la situazione nel Salvador alla luce del crollo del Bitcoin. Il paese centramericano aveva infatti investito ingenti risorse in Bitcoin, facendone la sua valuta legale.

Continua la lotta dei lavoratori di Iron&logistics

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I lavoratori della Iron&Logistics insieme ai sindacalisti del SI Cobas sono in presidio permanente da 40 giorni di fronte all’azienda. Il presidio è iniziato il 4 Ottobre, il giorno successivo al licenziamento dei 22 operai iscritti al sindacato. Le condizioni lavorative prima dell'inizio della lotta, con gli scioperi “8x5” (otto ore al giorno per cinque giorni a settimana ndr) erano un orario di lavoro di 14 ore al giorno per una paga di 4 euro l’ora. Da ieri è arrivata la notizia che l'azienda sta tentando di smantellare la fabbrica, smontando i macchinari presenti. Quindi da ieri l’obiettivo della lotta è anche quello di impedire lo smantellamento, volto a riprodurre il solito meccanismo del “chiudi e riapri”, con il quale più volte nel distretto produttivo toscano si è aggirato il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori. Nella corrispondenza un compagno del Si Cobas ripercorre i vari passaggi della lotta, fra cui un incontro avvenuto ieri alla Prefettura di Firenze.

Il sindacato non è una associazione a delinquere

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Il 19 luglio la procura di Piacenza ha portato un nuovo attacco al sindacalismo di base, con accuse pesantissime per colpire una forma di lotta e di autorganizzazione che ha saputo concretamente migliorare le condizioni di vita di chi lavora nel settore della logistica.

Ieri il tribunale ha stralciato l'accusa di associazione a delinquere. Tutti i compagni che erano ai domiciliari sono ora "liberi", anche se hanno ancora l'obbligo di firma. Ne parliamo al telefono con uno dei compagni coinvolti nell'inchiesta.