Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

migranti

Contro i lager di Stato: sul 25 aprile a Modena

Data di trasmissione
Durata 17m 49s

Che cosa significa lottare contro i CPR oggi, nell’epoca del populismo legale e nel quadro della deriva reazionaria e repressiva in corso? In vista della manifestazione del 25 aprile a Modena contro i lager di stato ne abbiamo parlato con alcuni compagni e compagne promotori del corteo.

Riproponiamo un contributo apparso su radiocane.info

Buon ascolto!

2 marzo: corteo contro padroni e stato di polizia

Data di trasmissione
Durata 11m 47s

ADESSO BASTA!
IL SILENZIO È COMPLICITÀ

CORTEO CONTRO PADRONI
E STATO DI POLIZIA

A partire dalla forte risposta di chi ha resistito allo sgombero dell’Asilo occupato di Torino e dalla estesa solidarietà di fronte agli arresti, crediamo si debba far risuonare nelle nostre strade, quelle che calpestiamo ogni giorno, una voce chiara e decisa contro il governo.

La guerra ai poveri, l’inasprimento dei sistemi di sorveglianza, le retate e i controlli in strada sono quotidiani e incessanti.
La popolazione immigrata viene criminalizzata e isolata nei centri di accoglienza, nei ghetti, nei lager per il rimpatrio (C.P.R.). Senza dimenticare tutte le persone morte in mare o in montagna nel tentativo di varcare una linea immaginaria detta confine.
Il lavoro diventa sempre più precario e con paghe da fame, e gli affitti sempre più alti.
Di pari passo è in corso un feroce attacco a tutte le occupazioni nel tentativo di annientare ogni forma di autonomia e autogestione.
Le “grandi opere” e le nocività devastano, inquinano e deturpano intere aree geografiche facendo arricchire imprese di costruzioni e multinazionali, lasciando sul territorio solo macerie.

Difendiamo chi viene colpito perché si ribella a questo stato di cose, come a Cosenza, Milano, Firenze, Roma, Torino e Trento.

Se non ci interessiamo alla realtà presto sarà lei a interessarsi di noi, ed ha già il volto di un gendarme. Reagire ora è possibile e necessario. Sappiamo che siamo tutti/e sotto attacco e ovunque dobbiamo organizzarci per rispondere.

L’unico modo per sconfiggere la paura e la rassegnazione è riprenderci collettivamente le strade in cui viviamo. Lo faremo tutti/e insieme in corteo, uniti/e e determinati/e!

Siamo nemiche e nemici di questo governo, di ogni governo.
E scommettiamo di non essere i/le soli/e.
ROMA
SABATO 2 MARZO – ORE 17:00
CORTEO
CONCENTRAMENTO A LARGO PRENESTE

Bulldozer a Borgo Mezzanone

Data di trasmissione

Questa mattina, mercoledì 20 febbraio, stanno sgomberando il megaghetto di Borgo Mezzanone, nel foggiano, dove abitano persone che lavorano nelle campagne.L'operazione portata avanti con decine di agenti e bulldozer, con il cinismo del caso, si chiama Low and Humanity.

L'audio è un primo aggiornamento

Le lotte dei sans-papiers a Parigi

Data di trasmissione
Durata 43m 48s

A Parigi, come in tutta la Francia, continuano le lotte dei sans-papiers, che chiedono documenti, lavoro, case e una vita dignitosa. In collegamento telefonico con alcuni di loro parliamo delle condizioni di vita, delle prospettive di lotta e delle ultime mobilitazioni nella città di Parigi.

Fermare la didattica per riflettere

Data di trasmissione

Nella prima parte della trasmissione si presenta l'appello redatto da un gruppo di docenti del Liceo Amaldi che propone il blocco della didattica per due ore per rompere l'indifferenza verso le morti nel Mediterraneo e le violenze istituzionali verso le persone migranti.

Presenta l'appello uno degli insegnanti che l'hanno proposto, nel commentarlo si parla di attacchi fascisti alle scuole, della retorica delle foibe che si vuole imporre nelle scuole e del caso del servizio di neuropsichiatria infantile di Bolzano che in un modulo distribuito alle scuole chiede di specificare la "razza" del ragazzo o della ragazza per cui si richiede il servizio.

Nella seconda parte della trasmissione si parla del nuovo esame di maturità.

Segue il testo dell'appello dei e delle docenti del Liceo Amaldi:

Care colleghe e cari colleghi, cari studenti e lavoratrici della scuola, gentile preside, questo breve testo si rivolge all'intera comunità scolastica. Siamo scossi e preoccupati. Ancora centinaia di morti nel Mediterraneo, ancora migranti costretti a restare in nave dopo un viaggio tragico, mentre a Castelnuovo di Porto si consuma una delle pagine più buie della nostra storia recente. Richiedenti asilo o migranti con protezione umanitaria sgomberati con l'esercito da un Cara con un preavviso di 48 ore, alcuni finiti in strada per effetto del nuovo decreto sicurezza, altri trasferiti di forza, costretti ad abbandonare il luogo che li aveva accolti, persone ancora una volta sradicate, bambini strappati alle loro classi, persone malate allontanate dai loro luoghi di cura. Si può continuare nella nostra routine didattica di fronte a quanto sta accadendo? Chiediamo all'intera comunità scolastica di dare un segnale di preoccupazione e riflessione trasformando le prime due ore di lezione di mercoledì 30 in uno sciopero alla rovescia: fermare la didattica per ragionare e riflettere insieme agli studenti di quanto sta accadendo, leggere i giornali, apprendere e commentare il dibattito di queste tragiche giornate. Ognuno lo faccia come vuole, ma fermiamoci a riflettere per rompere l'indifferenza e la rassegnazione. La scuola è anche e soprattutto questo.

Nigeria e Italia: una lunga storia

Data di trasmissione
Durata 25m 20s
Durata 22m 40s

I rapporti tra l'Italia e la Nigeria hanno una lunga storia. L'ultima e recente maxi-inchiesta partita in Campania (portata avanti da Polizia e FBI) riguardo ad un presunto giro internazionale di traffico di organi e lavoratrici del sesso ha ridato linfa ad un dibattito mediatico spesso superficiale e colmo di retorica. Retorica che parte da una narrazione strumentale dei motivi che portano una persona a migrare fino ad arrivare alla questione della "tratta", in cui si criminalizzano e allo stesso tempo vittimizzano molte donne provenienti dalla Nigeria. La relazione tra Italia e Nigeria è in realtà più complessa e intreccia differenti problematiche. Intensi rapporti economici e diplomatici, il ruolo dell'ENI e di altre multinazionali, le inchieste scomparse, il traffico di esseri umani, lo smaltimento di rifiuti tossici e la complessità di una cultura molto differente dalla nostra sono solo alcuni degli elementi necessari a fornire un'analisi più attenta di questa lunga storia. 

Vi proponiamo un approfondimento in cui, senza la pretesa di essere esaustivi, si prova a far emergere un diverso punto di vista sulla storia dei legami ancora molto forti che esistono tra i due paesi e su come influiscono le disastrose politiche migratorie italiane sulla vita di tante persone migranti.  

Buon ascolto!     

Aggiornamento sulla situazione nella tendopoli di S. Ferdinando

Data di trasmissione
Durata 37m 35s

Nella tendopoli di San Ferdinando le condizioni di vita e di lavoro continuano ad essere inaccettabili. Mentre la presenza delle forze dell'ordine è assillante, l'operato di diverse sigle sindacali non fa che peggiorare la situazione di chi da tempo vive e lavora in quest'area. In collegamento telefonico ne parliamo insieme ad un lavoratore che abita nella tendopoli e ad una compagna di Campagne in Lotta.