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migranti

Cambiamento climatico e disastro ambientale: uno sguardo sulla guerra in corso

Data di trasmissione
Durata 40m 14s

Il pianeta sta vivendo una crisi ambientale che sta modificando la vita di molti abitanti del pianeta. Mentre milioni di persone sono costrette a fuggire dai luoghi in cui vivono i governi degli stati nazione e le accademie militari si interrogano sui possibili scenari di quella che si prefigura come una guerra civile mondiale. Con un compagno in studio affrontiamo le problematiche e le possibilità dell'agire politico nell'epoca dell'antropocene.

Dall'Honduras agli USA la marcia arriva in Messico

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Durata 20m 5s

Ha oltrepassato il Chiapas la marcia dei migranti partita con poche centinaia di persone e ora arrivata a più di 7000. Al confine con il Guatemala ci sono stati scontri, un migrante è stato ucciso. E già si parla di probabili accordi che ilo nuovo Presidente Messicano dovrebbe prendere con la marcia per spingerli a non andare oltre Città del Messico.

Ne parliamo con una compagna che si trova propri all'interno della marcia 

Foggia: migrante ammanettato alla volante a Borgo Mezzanone

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Durata 20m 58s

Corrispondenza con un compagno di Campagne in Lotta per parlare dell'ammanettamento di un migrante alla ruota di una voltante della polizia a Borgo Mezzanone, vicino Foggia. Un video dell'arresto, risalente al 5 ottobre, fa luce su un caso finito sulle cronache nazionali con accuse pesanti al migrante, che Salvini ha annunciato di voler espellere immediatamente

Sgomberato il rifugio autogestito Chez Jesus a Claviere

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Durata 8m 50s

Questa mattina prima delle 8 il rifugio autogestito Chez Jesus di Claviere è stato sgomberato dalle forze dell'ordine che hanno proceduto alla distruzione del posto e all'identificazione dei compagni e delle compagne che si trovavano nel centro al momento dello sgombero.

Una corrispondenza realizzata intorno alle 8 di questa mattina con una compagna.

La giornata si è chiusa con una denuncia per occupazione in concorso.

https://www.facebook.com/Chez-Jesus-Rifugio-Autogestito-362786637540072/

A Lodi l'Isee usato contro bambini e bambine non europei

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Nella prima parte corrispondenza con un'esponente del Coordinamento Uguali Doveri di Lodi sulla situazione prodotta dal nuovo regolamento Isee imposto dalla giunta guidata dalla sindaca Sara Casanova: le richieste burocratiche a chi non è cittadino/a europeo/a sono talmente esose che famiglie immigrate si trovano a dover pagare le rette più alte per mense e scuolabus con il risultato che bambini e bambine rischiano di non poter più andare a scuola.

Si parla poi del nuovo capo-dipartimento del Miur per l'Università, e delle iniziative securitarie previste per le scuole dal tandem Salvini - Raggi.

Nell'ultima parte della trasmissione corrispondenza con Antonio Mazzeo rispetto alla sanzione che gli è stata irrogata per aver protestato per l'ennesima iniziativa di militarizzazione della scuola, nella fattispecie l'istituto di Messina dove insegna.

Leggi la lettera di Antonio Mazzeo qui:

http://www.osservatoriorepressione.info/insegnante-contesta-presenza-dellesercito-scuola-dirigente-lo-sanziona/

Belgio: quando la polizia spara, lo Stato mente e i media rilanciano

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Durata 18m 35s

Corrispondenza con un compagno dal Belgio (Bruxelles).

Riprendiamo da Hurrya:

Il 23 settembre si è tenuto un presidio sotto le mura di recinzione del lager per migranti (CIE) di Bruxelles. Centinaia di persone hanno così commemorato i vent’anni dell’assassinio di Semira Adamu, una migrante soffocata dalla polizia durante il suo sesto tentativo di espulsione. Le persone recluse hanno risposto come potevano dalle grate delle loro celle alle grida, musica e battiture dei/delle solidali. La manifestazione sotto al lager fa parte di una serie di azioni organizzate in queste settimane e che proseguiranno anche la prossima settimana con un sit-in a Jumet (Charleroi) dove sarà costruita un’altra prigione per migranti.

Nei giorni scorsi, tuttavia, nel quartiere in cui si trova anche il parc Maximilien la polizia ha sparato a un uomo belga di origini egiziane che dormiva per strada. In molti, anche in Italia, hanno rilanciato la notizia diffusa dalla polizia che l’uomo avrebbe attaccato le guardie con un coltello. Le cose, tuttavia, non stanno affatto così. Qui di seguito la traduzione di un comunicato scritto da compagni e compagne e diffuso per le strade di Bruxelles: “Lunedì 17 settembre alle 9, nella via chaussée d’Anvers, vicino alla torre WTC (non lontano dalla stazione del Nord N.d.T). Un uomo che dormiva sul marciapiede, cade sotto i colpi da fuoco della polizia. 3 pallottole. Il “perimetro di sicurezza” circondato da teloni istallato in tutta fretta dopo il fatto rappresenta bene la non trasparenza del caso. Dal momento in cui il fatto è reso pubblico, la procura diffonde delle informazioni che mettono l’uomo, senza fissa dimora, nella posizione dell’ “aggressore” colpevole. La stampa rilancia il comunicato ufficiale, e titola già in prima pagina “un uomo pugnala un poliziotto al parc Maximilien”.

Due giorni dopo, un vicino che aveva filmato la scena dopo i tre colpi da fuoco della polizia spiega ai giornalisti di BX1 che “l’aggressore” era già immobilizzato quando i poliziotti gli hanno sparato: “Abbiamo visto tutta la scena e l’uomo era già immobilizzato quando i poliziotti gli hanno sparato addosso. Questi hanno prima usato lo spray lacrimogeno, poi gli hanno sparato. Erano dodici poliziotti attorno a lui, non due. L’uomo è stato ancora percosso dopo. Un altro uomo in borghese è arrivato dopo e gli ha fatto i primi soccorsi, ma non so se era un poliziotto”. A.E., 43 anni si trova tra la vita e la morte da lunedì, vittima delle leggi belghe, sempre più repressive contro migranti ma anche, contro tuttx i/le belgx quando hanno a che fare con il controllo sociale, il diritto al lavoro, l’accesso ai servizi, etc. Quanto accaduto è il frutto delle politiche razziste, di sfruttamento e d’oppressione condotte dallo Stato. La giustizia protegge la sua polizia. E le/i policitx, continuano ancora e sempre i loro discorsi di odio e di esclusione.

La situazione ricorda tristemente il dramma del 17 maggio passato, quando una guardia ha aperto il fuoco sul conducente di una camionetta che trasportava delle famiglie di migranti e la pallottola si conficcò nella testa di una bambina di 2 anni, Mawda. Anche su questo episodio la giustizia si tiene in un’opacità inquietante. Noi rifiutiamo la propaganda di Stato che criminalizza la vittima e riaffermiamo che svegliando brutalmente un uomo che dorme per strada e sparandogli addosso per ucciderlo, la polizia si è ancora una volta resa colpevole di una violenza di cui ha illegittimamente il monopolio. La violenza non viene affatto da un uomo che dorme per strada, ma da un governo che persevera nella sua impresa di criminalizzazione e di invisibilizzazione delle persone già marginalizzate, e il cui braccio armato può permettersi tutto senza preoccuparsi affatto”.

Fuoco alle galere!