Libia ancora nel caos
Con un compagno della redazione di RadioAfrica facciamo un aggiornamento sulla Libia che si trova ancora nel caos.
Con un compagno della redazione di RadioAfrica facciamo un aggiornamento sulla Libia che si trova ancora nel caos.
Ieri notte l'ennesima morte nel ghetto di Borgo Mezzanone in provincia di Foggia. Lo stato continua a fare proclami sulle "operazioni umanitarie" per "bonificare" questi luoghi che di fatto contribuisce a creare e nel frattempo procede con sgomberi e repressione. Con una compagna della rete Campagne in Lotta un aggiornamento sulla situazione di questo campo di lavoro.
Che cosa significa lottare contro i CPR oggi, nell’epoca del populismo legale e nel quadro della deriva reazionaria e repressiva in corso? In vista della manifestazione del 25 aprile a Modena contro i lager di stato ne abbiamo parlato con alcuni compagni e compagne promotori del corteo.
Riproponiamo un contributo apparso su radiocane.info
Buon ascolto!
In collegamento telefonico con un compagno un aggiornamento su quanto sta accadendo a Torre Maura nelle ultime ore in seguito alla protesta dopo la deportazione di persone rom. Una riflessione sulla situazione delle periferie romane e sulle possibilità di intervento da parte di compagni e compagne.
In collegamento telefonico con una compagna parliamo della lotta contro la riapertura del CPR di Modena, chi sono i possibili soggetti coinvolti nella gestione e quali le dinamiche territoriali. Per il 25 aprile è stato chiamato un corteo.
Buon ascolto!
ADESSO BASTA!
IL SILENZIO È COMPLICITÀ
CORTEO CONTRO PADRONI
E STATO DI POLIZIA
A partire dalla forte risposta di chi ha resistito allo sgombero dell’Asilo occupato di Torino e dalla estesa solidarietà di fronte agli arresti, crediamo si debba far risuonare nelle nostre strade, quelle che calpestiamo ogni giorno, una voce chiara e decisa contro il governo.
La guerra ai poveri, l’inasprimento dei sistemi di sorveglianza, le retate e i controlli in strada sono quotidiani e incessanti.
La popolazione immigrata viene criminalizzata e isolata nei centri di accoglienza, nei ghetti, nei lager per il rimpatrio (C.P.R.). Senza dimenticare tutte le persone morte in mare o in montagna nel tentativo di varcare una linea immaginaria detta confine.
Il lavoro diventa sempre più precario e con paghe da fame, e gli affitti sempre più alti.
Di pari passo è in corso un feroce attacco a tutte le occupazioni nel tentativo di annientare ogni forma di autonomia e autogestione.
Le “grandi opere” e le nocività devastano, inquinano e deturpano intere aree geografiche facendo arricchire imprese di costruzioni e multinazionali, lasciando sul territorio solo macerie.
Difendiamo chi viene colpito perché si ribella a questo stato di cose, come a Cosenza, Milano, Firenze, Roma, Torino e Trento.
Se non ci interessiamo alla realtà presto sarà lei a interessarsi di noi, ed ha già il volto di un gendarme. Reagire ora è possibile e necessario. Sappiamo che siamo tutti/e sotto attacco e ovunque dobbiamo organizzarci per rispondere.
L’unico modo per sconfiggere la paura e la rassegnazione è riprenderci collettivamente le strade in cui viviamo. Lo faremo tutti/e insieme in corteo, uniti/e e determinati/e!
Siamo nemiche e nemici di questo governo, di ogni governo.
E scommettiamo di non essere i/le soli/e.
ROMA
SABATO 2 MARZO – ORE 17:00
CORTEO
CONCENTRAMENTO A LARGO PRENESTE
In collegamento con una compagna parliamo della manifestazione del 23 febbraio che si terrà al confine tra Italia e Francia, indetta dopo l'ennesima morte di Stato.
Questa mattina, mercoledì 20 febbraio, stanno sgomberando il megaghetto di Borgo Mezzanone, nel foggiano, dove abitano persone che lavorano nelle campagne.L'operazione portata avanti con decine di agenti e bulldozer, con il cinismo del caso, si chiama Low and Humanity.
L'audio è un primo aggiornamento
A Parigi, come in tutta la Francia, continuano le lotte dei sans-papiers, che chiedono documenti, lavoro, case e una vita dignitosa. In collegamento telefonico con alcuni di loro parliamo delle condizioni di vita, delle prospettive di lotta e delle ultime mobilitazioni nella città di Parigi.
I rapporti tra l'Italia e la Nigeria hanno una lunga storia. L'ultima e recente maxi-inchiesta partita in Campania (portata avanti da Polizia e FBI) riguardo ad un presunto giro internazionale di traffico di organi e lavoratrici del sesso ha ridato linfa ad un dibattito mediatico spesso superficiale e colmo di retorica. Retorica che parte da una narrazione strumentale dei motivi che portano una persona a migrare fino ad arrivare alla questione della "tratta", in cui si criminalizzano e allo stesso tempo vittimizzano molte donne provenienti dalla Nigeria. La relazione tra Italia e Nigeria è in realtà più complessa e intreccia differenti problematiche. Intensi rapporti economici e diplomatici, il ruolo dell'ENI e di altre multinazionali, le inchieste scomparse, il traffico di esseri umani, lo smaltimento di rifiuti tossici e la complessità di una cultura molto differente dalla nostra sono solo alcuni degli elementi necessari a fornire un'analisi più attenta di questa lunga storia.
Vi proponiamo un approfondimento in cui, senza la pretesa di essere esaustivi, si prova a far emergere un diverso punto di vista sulla storia dei legami ancora molto forti che esistono tra i due paesi e su come influiscono le disastrose politiche migratorie italiane sulla vita di tante persone migranti.
Buon ascolto!