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migranti

USA: l'ICE prende di mira le lotte sul lavoro

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Durata 12m 52s

Il raid ICE in Mississippi di qualche settimana fa aveva preso di mira lavoratori e lavoratrici di un'azienda della lavorazione della carne, un settore in cui è molto diffuso il lavoro di migranti latinxs senza documenti.

L'ICE non conferma né smentisce, ma è sempre più chiaro che il raid è stato motivato dal fatto che le lavoratrici di quella fabbrica avevano fatto causa al padrone per molestie sessuali. Ne parliamo con una compagna.

San Severo: una nuova struttura per lo sfruttamento di migranti

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Durata 12m 19s

Questa mattina il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, inaugura l'azienda Fortore - chiamata anche casa Sankara - in realtà l'implementazione di un luogo già esistente, che passa dalle tende ai container, dove si vuole obbligare a trasferirsi lavoratori immigrati che vivono in case in muratura a San Severo, consegnandoli inoltre nelle mani di caporali che gestirebbero il loro trasporto nei luoghi di lavoro che oggi possono raggiungere in bicicletta.

ne parliamo con una compagna di Campagne in lotta e con uno dei lavoratori che vogliono spostare forzosamente nella struttura di Fortore

In ricordo di Didem Akay e le tensioni tra Turchia e UE

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Durata 20m 41s

In apertura un ricordo di Didem Akay, attivista trans lgbtq, suicida qualche giorno fa a causa della transfobia diffusa nel paese. La Turchia ad oggi, dopo il Brasile, è uno dei paesi che conta più omicidi transfobici.
In seguito cosa c'è dietro lo scontro tra il governo turco e l'UE che ha portato il premier turco ad annunciare di aver sospeso l'accordo sui migranti chiuso con l'Unione Europea nel 2016. Uno scontro tutto politico giocato come sempre usando le vite di centinaia di migliaia di migranti.

Durata 20'

Riapre il CPR maschile di Ponte Galeria: appuntamento per il 28 luglio

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Durata 16m 52s

La sezione maschile del CPR di ponte galeria era stata distrutta da una rivolta nel 2015. Ora ha riaperto, con  un apparato repressivo ulteriormente rafforzato: muri di cinta più alti, maggiori restrizioni nella vita sociale dentro al centro, divieto di telefoni cellulari.

Questo non ha fermato le lotte: una rivolta ha permesso a 13 persone di evadere.

Per sostenere le persone in lotta nei CPR, l'appuntamento è domenica 28 luglio alle 18.30 alla fermata fiera di roma del treno roma-fiumicino.

USA: Prosegue la lotta contro i centri di detenzione per migranti

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Durata 13m 47s

La morte di Willem Van Spronsen, ucciso dalla polizia mentre tentava di sabotare i pullman impiegati dal Northwest Detention Center, una struttura di detenzione per migranti privata, è solo uno l'apice di una lotta che negli Usa sta mobilitandi centinaia di persone contro l'ICE.
L’Ice, United States Immigration and Customs Enforcement, è un'agenzia federale che è parte del Dipartimento della sicurezza interna degli Stati uniti ed è responsabile del controllo delle frontiere e dell’immigrazione, ha in programma di iniziare oggi in tutto il Paese veri e propri raid per arrestare migliaia di famiglie di migranti che hanno già ricevuto l’ordine di espulsione.

Durata 14' ca.

Muore un ragazzo nel Cpr di Torino. Proteste dei detenuti

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Nella notte del 7 luglio muore un ragazzo nel Cpr (Centro di permanenza e rimpatrio) di Torino. Le autorità a tal punto cercano di impedire contatti tra dentro il centro e fuori che ad oggi c'è confusione su chi sia la persona morta in un luogo dove nonostante il malessere e forse uno stupro subito si ha diritto a un litro d'acqua al giorno - calda - e dove si può morire in isolamento.

Da quando è stato ritrovato il cadavere sono partite le proteste degli altri detenuti che a tutt'oggi continuano con le battiture e delle e dei solidali fuori dal Centro.

Dopo lo sciopero del 6 maggio a Foggia

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Durata 21m 38s

In collegamento telefonico con una compagna della rete Campagne in lotta, proseguiamo le reflessione sulla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici nel foggiano dopo lo sciopero e il corteo del 6 maggio.

Di seguito il comunicato.

FOGGIA, 6 MAGGIO: PRIMO SCIOPERO DELLA STAGIONE PER LAVORATRICI E LAVORATORI DELLE CAMPAGNE. TORNEREMO!

Eravamo oltre 700 questa mattina nelle strade di Foggia, uniti e determinati per dire basta alle operazioni di sgombero, alla propaganda razzista sulla pelle degli immigrati e dei lavoratori, alle bugie e alle false promesse delle istituzioni, allo sfruttamento di padroni che continuano a rimanere invisibili. Oggi non siamo andati a lavorare per dimostrare che possiamo organizzarci, che non abbiamo paura e nessuno può prenderci in giro. Senza di noi l’agricoltura in provincia di Foggia come in tutta Italia crollerebbe. Come diciamo dal 2015, per eliminare i ghetti servono documenti, contratti, casa e trasporto per tutte e tutti, non le ruspe!

Il nostro corteo si è fermato prima di tutto nel Quartiere Ferrovia, teatro di bieche operazioni politiche che vogliono far credere agli elettori italiani che la causa di tutti i problemi sono gli immigrati. Abbiamo quindi proseguito verso le sedi di Confagricoltura e Coldiretti, le due principali organizzazioni di agricoltori che da sempre fanno finta di non vedere lo sfruttamento e la marginalizzazione degli operai agricoli, su cui si fonda l’intero comparto del Made in Italy, esportato in tutto il mondo. Sono loro che ci devono pagare la casa, il trasporto, il giusto salario e i contributi! Queste sono le regole del lavoro bracciantile, ottenute dopo decenni di lotte sanguinose. Quelle lotte sono anche le nostre! Infine, abbiamo terminato il corteo davanti alla Prefettura, passando per il centro di Foggia e davanti al comune. Vogliamo che i foggiani e tutti gli italiani, quelli che hanno problemi con la casa e non arrivano alla fine del mese, capiscano che non siamo nemici. Il vero nemico è chi ci sfrutta e ci divide! È chi siede nei palazzi del potere e fa il gioco degli sfruttatori!

Oggi abbiamo chiesto di incontrare i vertici di Prefettura e Questura, ma anche delle organizzazioni degli agricoltori. Si è presentato soltanto il Prefetto, peraltro prossimo al trasferimento, insieme al dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura. Per noi non è sufficiente, come insufficienti sono state le loro risposte. Continuano a dirci che una manciata di operai potranno trasferirsi in fantomatici container, ma solo se muniti di regolare permesso di soggiorno, a decine e decine, se non centinaia, di chilometri dai luoghi in cui lavoriamo, senza alcuna garanzia di contratti e trasporti. In container che d’estate si riscaldano come forni e d’inverno diventano ghiacciaie. Lontani anche dai centri abitati. E poi, tutti gli altri che fine faranno? Chi lavora da anni nelle campagne italiane deve avere riconosciuti i documenti! E la questura deve smettere di fare come vuole, facendo perdere il permesso a moltissime persone. Gli operai agricoli in questa provincia sono decine di migliaia! Non potete trattarci come pacchi usa e getta!

Per tutte queste ragioni, ai rappresentanti delle istituzioni e dei padroni vogliamo dire forte e chiaro che non finisce qui. Continueremo la nostra lotta finchè non ci darete quel che ci spetta! Unit* si vince! CASA, DOCUMENTI, CONTRATTI PER TUTTE E TUTTI

Aggiornamenti da Borgo Mezzanone

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Durata 19m 22s

Ieri notte l'ennesima morte nel ghetto di Borgo Mezzanone in provincia di Foggia. Lo stato continua a fare proclami sulle "operazioni umanitarie" per "bonificare" questi luoghi che di fatto contribuisce a creare e nel frattempo procede con sgomberi e repressione. Con una compagna della rete Campagne in Lotta un aggiornamento sulla situazione di questo campo di lavoro.