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Repressione

Oggi assemblea pubblica a La Sapienza "Niente da festeggiare"

Data di trasmissione
Durata 6m 20s

Lunedì 8 maggio ore 18 assemblea pubblica presso la facoltà di Lettere de La Sapienza per la preparazione del corteo "2 giugno: niente da festeggiare!” Organizziamoci insieme in vista della ricorrenza del 2 giugno per ribadire che non abbiamo nulla da spartire né tanto meno da festeggiare con una repubblica fondata sulla guerra. Contro: - Le guerre esterne nelle quali l’Italia, insieme ad altri stati è capofila nel fornire armi, soldati e intelligence alimentando le sofferenze delle popolazioni ucraine, russe, yemenite, sudanesi, palestinesi, curde…, depredando i territori e costringendo molte persone a fuggire in cerca di una vita migliore - Le guerre interne: quella che causa stragi sui posti di lavoro, quella contro chi non possiede documenti in regola, contro chi non ha casa, quella che veste i panni del patriarcato e della devastazione ambientale; quella contro ogni forma di ribellione la cui punta di diamante è rappresentata da 41 bis, ergastolo ed ostatività, temi che la lotta coraggiosa del compagno anarchico Alfredo Cospito è riuscita a scalfire: a noi il compito di continuare a lottare fino alla loro completa abolizione. Sentiamo l’esigenza di ritrovarci, confrontarci con chi ha condiviso questi mesi di lotta, con chi ha sempre lottato, con chi continuerà a farlo. Il 2 giugno lo stato torturatore e stragista festeggia se stesso. Noi saremo in strada a costruire solidarietà e resistenza!

Presidio al carcere del l'Aquila sabato 22

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Durata 8m 51s

E' di ieri la notizia dell'interruzione dello sciopero della fame di Alfredo, ma la questione sul carcere duro all'interno della società ormai è stata posta e la mobilitazione continua. Questo sabato ci sarà un presidio fuori le mura del carcere dell'Aquila, unico carcere che prevede la sezione femminile di 41bis. Ne parliamo con un compagno e rilanciamo l'appuntamento di sabato alle 12 a largo preneste.

Torino: Radio BlackOut sotto assedio

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Corrispondenza dagli studi di Radio Black Out, in questo momento, alle 20,40 di sabato 4 marzo, è sotto l'assedio di forze dell'ordine. Infatti al termine del corteo di oggi chiamato a Torino al fianco di Alfredo,contro il 41bis e l'ergastolo ostativo, la mobilitazione è stata spinta  con idranti e lacrimogeni fuori dal centro, prima verso Porta Palazzo, poi al Balon, dove sono partite nuove cariche. Da qui una parte del corteo è stata spinta verso via Cecchi dove diversx manifestanti sono entrati nel cortile dove ha sede Radio Blackout: la celere ha sparato gas lacrimogeni all'interno del cortile, dove erano presenti anche bambini che avevano appena terminato una partita di calcio. Via Cecchi, dove ha sede Radio Black Out è ancora bloccata.

Schiaccia la repressione

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Sedicesima puntata, della Stagione 22/23, di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa.

In questa puntata condita con tanta musica, grazie alle selections del nostro caro Barabbas, abbiamo parlato dell'Assemblea Nazionale Smash Repression, tenutasi a Napoli, e abbiamo ascoltato alcuni interventi che riflettevano sulla repressione esercitata da parte dello Stato italiano.

Buon ascolto!

 

La Playlist:

Train to Roots - I ask why
Albert Malawi - Looking for Signs

Dennis Brown - Revolution
U-Brown - Tu Shueng Peng

Louie Melody - Mafia
Ras Elroy Bailey - Sticks Man
U-Roy ft. Ssta Audrey - True Born African

Pablo Gad - Global Lie
Eccleton Jartett - Free up
Earl Zero - Please Officer
King General meets Bush Chemists - Broke Again
Will Lee - King's Horns
Antxoni Sagardui- Gudari Dub Warriors
Unitone meets The Disciples - Unification

Perù: fermiamo la dittatura militare, razzista e classista di Boluarte

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Durata 13m 43s

Da quando un "golpe istituzionale" ha deposto il governo di Pedro Castillo e imposto al vertice del paese andino, Dina Boluarte, grandi manifestazioni di popolo hanno investito prima il sud del paese poi anche la capitale Lima: le manifestazioni chiedono le dimissioni di Boluarte e del Congresso - l'organo legislativo del Perù - e una assemblea costituente. Denunciano anche a gran voce la militarizzazione del paese e una sanguinaria repressione dello stato che ha ucciso decine di persone.

A Roma, la comunità peruviana è già scesa in piazza domenica scorsa e lo farà di nuovo domani, giovedì 16 febbraio, ore 14, 30, sotto il Consolate del Perù, in via Sibari 4