Antifa: aggiornamenti avvocato Losco su Ilaria e Gabriele
Seguiamo gli aggiornamenti sui compagni e le compagne colpite dalla repressione a seguito della contestazione del giorno dell'onore in Ungheria.
Seguiamo gli aggiornamenti sui compagni e le compagne colpite dalla repressione a seguito della contestazione del giorno dell'onore in Ungheria.
Torniamo a parlare con l'educatore del Liceo francese "Chateaubriand" che per due post sul suo profilo Instagram privato, in cui esprimeva il suo sgomento per la situazione in Palestina, è stato prima sospeso e poi licenziato dal lavoro e si è dovuto presentare davanti alla commissione per il diritto di asilo che dovrà valutare la sua situazione di rifugiato.
Corrispondenza con Giuseppe Follino, docente di Grosseto, sulla repressione e sulle attività dell'osservatorio contro la militarizzazione delle scuole.
Corrispondenza con Davide Zotti: presentiamo il seminario "IL PERSONALE SCOLASTICO LGBTQI+:DIRITTI, VISIBILITÀ E BENESSERE": giovedì 15 febbraio 2024 dalle 9 alle 14. Roma – Sede CESP – viale Manzoni, 55. Qui le iscrizioni
Ricordiamo: Domenica 11 alle ore 11 "Vado a scuola! Si ma quale? Microfoni aperti sulla scuola"
Torniamo a parlare di carcere: dalle risposte al presidio del 31 dicembre sotto il carcere di Rebibbia, alle parole delle persone recluse; dalle nuove forme di repressione, alle nuove leggi che potrebbero colpire chi lotta e chi resiste dentro, ma anche fuori. Con alcune compagne della cassa di solidarietà La Lima, affrontiamo tutto questo, sempre contro ogni carcere, giorno dopo giorno.
Puntata dedicata alle occupazioni: in studio alcune/i studenti dei collettivi del Tasso e dell'Enzo Rossi.
Sentiamo la voce di un'attivista di Ultima Generazione che ci parla del reato contro gli "ecovandali" e lo stato dell'arte della repressione nei confronti di UG.
Ci ha raggiunto telefonicamente un assistente dell'educazione che qualche giorno fa si è trovato in casa la polizia per aver pubblicato un post su instagram in solidarietà con la Palestina. Successivamente il dirigente scolastico gli ha impedito di continuare a lavorare.
L’Ecuador nel 2023 è risultato il paese più violento dell’ America Latina. Il decreto 111 che dichiara lo stato di “conflitto armato interno” viene approvato a stragrande maggioranza dal Congresso, anche dai partiti di opposizione di sinistra; nello stesso tempo vengono adottate misure economiche neoliberiste che colpiscono la classe povera del paese.
Dopo gli eventi drammatici dello scorso 9 gennaio, proviamo con Francesco a capire cosa sta succedendo in Ecuador.
In un primo audio, proviamo a ragionare con una compagna di Milano sulle derive autoritarie dei governi in Europa. In particolare, a partire dai fatti di Budapest che hanno coinvolto compagni e compagne, proviamo a declinare un contesto discriminatorio generale e sistemico.
Nella seconda parte, diamo spazio a riflessioni sulla base di quanto detto prima. In particolare, abbiamo parlato di repressione governativa, individuazione politica del nemico interno ed oggettivo, e delle politiche securitarie nei confronti delle lotte nei territori.
Questa mattina alle 7 Digos, Vigili del Fuoco e Asl ispezionano il Csoa Askatasuna: si cerca un modo per sgomberare il centro sociale senza andare allo scontro?
Ne parliamo con una compagna del centro sociale
Da pochi giorni alcun attivist di Ultima Generazione sono stati raggiunti da misure repressive (divieto di dimora e obbligo di firma). Un attivista ci ricorda i prossimi appuntamenti per portare solidarietà davanti i tribunali e la volontà ad andare avanti nella lotta.