Oggi apriamo l'assemblea radiofonica con un compagno di BgReport e con lui commentiamo questo articolo https://bgreport.org/litalia-se-ne-frega.html sui motivi che non sono ancora chiari di mandare i malati di covid19 da Bergamo in Puglia anzichè nelle regioni vicine.
Poi l'assemblea continua con interventi sulle lavoratrici della scuola AEC.
Oggi parliamo dell'INVALSI, il famigerato test a risposta chiusa che ogni studente deve fare 5 volte nel corso del suo ciclo di studi. Analizziamo in particolare le stranezze statistiche di questo test. Infatti non si capisce se questo test debba offrire valutazioni collettive (sull'intero sistema scuola) o individuali (sulla singola studente). Anche le sue statistiche sul cheating lasciano piuttosto a desiderare: un'analisi superficiale dei dati ci dice che più del 50% delle classi ha l'abitudine di scopiazzare; guardandoli meglio, però, vediamo che è la statistica ad essere costruita esattamente per dare questa risposta.
Chiudiamo l'anno con una puntata miscuglio di varie notizie.
Apriamo con la presentazione di un articolo molto interessante che combinando argomenti diversi crea un modo per parlare a distanza con dei microfoni; questo, sommato con la recente moda dei voice assistant, permette effetti incredibili, come il comandare un'automobile a distanza, o aprire una porta da 100metri di distanza.
Ci soffermiamo poi su una notizia non recentissima: un maestro elementare sospeso perché non usava il registro elettronico, preferendo quello cartaceo per ragioni di privacy. Ci sono varie ragioni "legali" per cui questo non dovrebbe essere obbligatorio, ma in questa puntata cerchiamo di guardare alle singolari caratteristiche del registro elettronico: oggetto salvifico che ci farà risparmiare carta (compensando con una massiccia produzione di inquinanti dispositivi elettronici); renderà le comunicazioni tra docente studente e famiglia rapidissime e - soprattutto - continue, rendendo ogni soggetto sotto l'osservazione dell'altro; renderà i lavoratori ancora più sorvegliabili dal dirigente scolastico; accentrerà la conservazione dei dati (anche quelli sensibili).
Ci colleghiamo poi con il Chaos Communication Congress, dove un folto gruppo di acare ed acari che animano hackmeeting si sono date appuntamento. Ci raccontano cos'è il CCC, cosa lo rende interessante, e alcuni dei seminari che hanno seguito alla 36esima edizione del congresso #36c3.
Corrispondenza con gli stati uniti per parlare della cosiddetta school-to-prison pipeline (condotto dalla scuola alla prigione). Una serie di leggi e norme ispirate nella maggior parte dei casi dal concetto di Tolleranza Zero (ma anche da principi di valutazione degli studenti, come nel caso del No Child Left Behind) fa sì che studenti giovanissimi possano subire delle pesanti sanzioni disciplinari che, tramite l'esclusione, conducono al carcere.
Corrispondenza dal presidio che si è svolto oggi, Mercoledì 22 Maggio, sotto al Ministero dell'Istruzione a Trastevere in solidarietà con l'insegnante di Palermo sospesa perché una presunta mancanza di vigilanza sul lavoro e le idee dei e delle sue studenti.
Sciopero generale del comparto scolastico nella giornata di oggi, indetto da diverse sigle sindacali di base. Da Montecitorio, dove si tiene una manifestazione di lavoratori e lavoratrici dell'istruzione, la corrispondenza con una compagna della redazione.
Il Tribunale di Torino conferma oggi il licenziamento di Lavinia Flavia Cassaro, stabilito nel giugno 2018 dall'Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte.
Lavinia Cassaro aveva partecipato ad una manifestazione antifascista contro un comizio di Casa Pound il 22 febbraio 2018: la manifestazione antifascista fu caricata dalle forze dell'ordine anche con gli idranti, i media, tra le altre e gli altri, riprendono una donna che grida contro le forze dell'ordine, viene poi reso noto che la donna è un'insegnante e parte il linciaggio mediatico e governativo tanto che Matteo Renzi ne chiede il licenziamento durante la trasmissione Matrix.
Lavinia Cassaro viene subito sospesa e a giugno 2018 licenziata, fa ovviamente ricorso ma oggi il Tribunale di Torino conferma il licenziamento.
Ne parliamo con un compagno della Cub Scuola Piemonte che ha seguito il caso.
Venerdì scorso tra le fermate del corteo antifascista che protestava a Padova contro una manifestazione di Forza Nuova caricato violentemente dalla polizia, una compagna, che lavora a scuola come insegnante.
Su di lei dal giorno dopo lo sciacallaggio mediatico partito da Il mattino di Padova, proseguito su varie testate, che vuole screditare la compagna nel suo ruolo di insegnante.
Grande la solidarietà delle compagne e dei compagni, dei sindacati di base e di Non una di meno verso la compagna.
Ne parliamo con una compagna di RadiAzione di Padova
Segue il comunicato del Collettivo di Padova, “La Scuola va alla Guerra”, di cui la compagna fa parte, e l'indizione di un'assemblea pubblica per stasera