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corteo

Roma città aperta: conclusione del corteo

Data di trasmissione
Durata 7m 27s

Il corteo di oggi ha sfilato per il centro di Roma. Tanti i partecipanti (più di 10mila, sostengono gli organizzatori) e situazione sempre molto tranquilla nonostante l'ingente dispositivo securitario messo in campo nelle strade della Capitale da parte della Questura.

Ascolta le conclusioni dal corteo di un compagno di Radio Onda Rossa.

Roma: corteo a Centocelle per Francesca Elisabeth e Angelica

Data di trasmissione
Durata 7m 17s
Durata 8m 23s

corrispondenze dal corteo che ha sfilato , oggi pomeriggio  nel quartiere di Centocelle, teatro del terribile rogo ai danni di un camper in cui viveva un’intera famiglia rom, dove sono morte tre sorelle di 4,8, e 20 anni: i loro nomi, Elisabeth, Francesca e Angelica.

Il corteo è stato attraversato da quasi 2.000 persone, molti,abitanti del quartiere. Nel piazzale del rogo è stata apposta una targa, a ricordo delle tre sorelle, “vittime – si legge sulla targa stessa – dell’odio e dell’indifferenza”.

Sabato 6 maggio: marcia popolare NO TAV in Val di Susa

Data di trasmissione
Durata 3m 37s
Durata 4m 41s

C’eravamo , ci siamo e ci saremo. Sempre: questo lo slogan della manifestazione che il Movimento No Tav della Val di Susa ha promosso per oggi, sabato 6 maggio, con ritrovo alle ore 13 a Bussoleno.

La marcia terminerà a San Didero con una grande pastasciuttata all’amatriciana insieme alle Brigate di Solidarietà Attiva.

 

Presenti alla marcia delegazioni No TAP, compagni dal Centro Italia, No TRIV e solidali stranieri.

 

Una prima corrispondenza con un nostro redattore.

Roma: 1 maggio corteo solidale a Torpignattara

Data di trasmissione
Durata 6m 56s

Previsto per il 1 maggio un corteo solidale antirazzista per le vie di Torpignattara, non è stato però concesso un corteo ma solo un presidio, per questo massima partecipazione.

 

1° maggio - ore 10 p.zza della Marranella
corteo per le vie di Torpignattara
arrivo: Largo Perestrello
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Tutti contro tutti? Ma a chi conviene?

Per chi abita nelle periferie e nei quartieri popolari delle grandi città la vita non è certo semplice. Il lavoro (quando c’è) è spesso malpagato, insicuro e precario, mentre i servizi sociali scarseggiano e diventano sempre più difficilmente accessibili.
Le persone in difficoltà si trovano sempre più sole e in balia dei loro problemi, chi ha un’occupazione vive nel timore di perderla dall’oggi al domani, mentre i giovani hanno davanti un futuro con ben poche prospettive.

È in questo clima che (grazie anche alla propaganda della stampa e delle televisioni) crescono e si diffondono sentimenti di diffidenza e ostilità reciproca tra coloro che vivono le stesse difficoltà e le stesse condizioni. È in questo clima che cresce e si diffonde il veleno del razzismo.
Tutti e tutte siamo spinti a percepire gli altri (soprattutto se immigrati) come dei pericolosi concorrenti da cui guardarci e di cui possibilmente sbarazzarci.

Una vera e propria cuccagna per i “poteri forti”, cioè per i veri responsabili dei guai delle periferie. Le banche, le grandi multinazionali, i palazzinari ed i governi possono così infatti prendere due piccioni con una fava.
Da un lato con le loro politiche, le loro iniziative, i loro “tagli” rendono sempre più difficoltose le nostre esistenze.
Dall’altro lato, aizzandoci l’uno contro l’altro e seminando razzismo contro gli immigrati, ci scaraventano in una guerra di “tutti contro tutti” che ha il solo risultato di indebolire noi (tutti e tutte noi, italiani/e e immigrati/e) e di rafforzare loro.

Il degrado dei quartieri periferici e le mille difficoltà che assillano l’esistenza degli uomini e delle donne che li abitano potranno essere affrontati positivamente solo respingendo il razzismo, rifiutando la logica della guerra tra lavoratori e, al contrario, iniziando a costruire primi momenti di discussione, organizzazione mobilitazione comune contro i veri responsabili del degrado, della precarietà e dell’insicurezza.

25 marzo: dopo l'aggressione di Casapound, Sassari scende in piazza

Data di trasmissione
Durata 10m 16s

Sabato scorso, dopo una cena di finanziamento per le attività del "Coordinamento Ucraina Antifascista", un gruppo di fascisti di Casapound Sassari ha attaccato la sede del collettivo S'Idea Libera, a Sassari. Ne è nata una colluttazione nei vicoli del centro storico.

 

E' stato convocato un corteo per sabato 25 marzo a Sassari.

Una compagna ricostruisce i fatti e traccia un quadro del neofascismo in Sardegna.

 

Qui puoi leggere il comunicato del collettivo S'Idea Libera.