Corrispondenza da Amsterdam che racconta la repressione dello Stato dei Paesi Bassi contro un presidio di solidarietà con il popolo palestinese, tenuto di fronte all'ambasciata statunitense lo scorso lunedì 27 maggio, e finito con 72 persone detenute e/o schedate.
- agli emendamenti anti proteste ambientaliste e anti picchetto proposte nel nuovo pacchetto sicurezza in discussione alla camera
- al report dell'Istat sull'ambiente urbano da cui traspare l'impietoso stato della raccolta differenziata in Italia
- all'overshoot day (19 maggio nel 2024), il giorno in cui viene calcolato che il sistema produttivo sul pianeta terra esaurisca le risorse che l'ecosistema è in grado di rigenerare nel corso di un anno e inizia ad attingere a quelle dell'anno successivo
Con un'avvocata di Giuristi Democratici che partecipa come osservatrice internazionale al processo contro Ilaria Salis a Budapest, facciamo il punto della vicenda giudiziaria all'indomani dell'ultima udienza.
Si è tenuta oggi pomeriggio a Piazzale Clodio l’udienza per la studente fermata durante il corteo all’Università La Sapienza, dello scorso 16 aprile, in sostegno alla resistenza palestinese.
Ne parliamo con una compagna presente al sit in fuori del Tribunale.
In collegamento, un compagno ci racconta del presidio che stanno facendo (fuori all'istituto Giorgi-Woolf, in via Perlasca a Roma) per far prendere posizione alle rappresentanze francesi.
Seif Bensouibat cittadino algerino, rifugiato politico in Italia dal 6/12/2013, educatore da anni del liceo francese di Roma Chateaubriand, laico, incensurato e privo di carichi pendenti, scioccato per le immagini provenienti da Gaza, nel gennaio scorso scriveva alcuni post rabbiosi, carichi di risentimento per la potenza coloniale israeliana e nei confronti dei suoi alleati paesi occidentali.
Post pubblicati su un profilo chiuso di instagram.
In conseguenza di tali esternazioni giunte a conoscenza dell’istituto francese e prontamente da questo comunicate alla Digos veniva dapprima sottoposto a perquisizione domiciliare alla ricerca di armi ed esplosivi e a distanza di pochi giorni convocato in Questura e informato dell’avvio a suo carico di una indagine penale e del procedimento di revoca dello status di rifugiato con relativa convocazione innanzi alla Commissione Territoriale per l’1 febbraio.
Licenziato dal liceo francese sempre a causa dei medesimi post, rimane senza soldi e con l'obbligo di dimora. Ieri, 16 maggio, facevano ingresso nella sua abitazione numerosi agenti di polizia per notificargli il provvedimento di revoca dello status di rifugiato e la sua espulsione dal territorio nazionale perché ritenuto persona pericolosa per la sicurezza dello stato italiano. Durante la serata è stato rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria. Domani, sabato 18 maggio è prevista l'udienza per la conferma del decreto d'espulsione.
nel primo audio gli aggiornamenti sulla situazione di Seif insieme ad una compagna della Lima, il secondo è una telefonata che Seif stesso ha potuto fare alla radio dando la sua testimonianza.
Domenica 19 maggio alle ore 16 presidio davanti al CPR di Ponte Galeria "Libertà per Seif e per tutte le persone recluse nei centri di espulsione" (si consigliano mezzi propri visto lo sciopero).
Da più di un mese le piazze della Georgia si sono riempite per protestare contro l'adozione di un provvedimento legislativo, ribattezzato "legge russa", che impone limiti pesantissimi alla libertà di stampa e di azione politica e consente al governo un'ampia facoltà di intervenire in maniera repressiva.
La nostra corrispondenza con la curatrice di L'orda d'oro, il nostro podcast dedicato ai paesi dell'Asia centrale e, in generale, allo spazio post-sovietico.
Con un docente della USC, UUniversity of Southern California, raccontiamo le proteste studentesche in questo ateneo e nella vicina Ucla, soffermandoci sulla sproporzionata repressione poliziesca.
Con una compagna tracciamo un quadro delle mobilitazioni in Francia per la Palestina: dalle manifestazioni e occupazioni studentesche nelle università di Parigi e di altre città della Francia, ai cortei cittadini organizzati settimanalmente, alla lettura anticolonialista che assume in Francia.
Diamo poi uno sguardo alla repressione fortissima che in questo momento si scatena soprattutto contro nelle università ma che sta colpendo tutti i livelli fino a sindacalist* e parlamentari con l'accusa di apologia del terrorismo.