Corrispondenza con uno studente di Scienze Politiche dell'Università "La Sapienza" di Roma.
Ancora una volta alla Sapienza si fanno intervenire le forse del (dis)ordine per chiudere e murare spazi liberati dagli studenti.
L'aula occupata era stata intitolata a Mohammed Bannour, operaio tunisino morto durante alcuni lavori edili proprio all'interno della città universitaria romana.
Approfondimento redazionale sul tema dell’università e della ricerca tra precarizzazione e biopolitica.
Nel primo collegamento (durata: 40’) chiediamo a Valeria Pinto, docente di filosofia teoretica all’Università Federico II di Napoli, di illustrarci i cambiamenti intercorsi nella valutazione del lavoro cognitivo, sempre più oppresso dal paradigma della produttività. Si parla inoltre dell’inasprimento repressivo di dispositivi cardine come scuola superiore e università.
Nel secondo collegamento (durata: 33’) si discute con Roberto Ciccarelli, giornalista de "il manifesto", di mutui studenteschi (“prestiti d’onore”), università e mondo del lavoro. Infine, nell’ultima parte, si ragiona sul ruolo e la funzione degli studenti e delle studentesse nei processi di conflitto all’interno dell’università.
Riferimenti bibliografici:
V. Pinto, “Valutare e punire: una critica della cultura della valutazione”, Cronopio edizioni, Napoli 2012;
Dopo le prove di sgombero dell'altro giorno, non si fa attendere la risposta di studenti e studentesse per difendere il Lucernario occupato, spazio abbandonato fatto rivivere negli ultimi mesi e rispristinato ad un uso sociale, politico e culturale. Alle 17 è prevista un'assemblea.
Un’analisi collettiva della propaganda del governo (dei governi) e dei media mainstream su scuola ed università. Per giustificare tagli sempre più pesanti al sistema dell’istruzione pubblica si è usato la retorica del merito ed alcuni luoghi comuni che risultano falsi persino dai dati OCSE. Eppure le grandi testate giornalistiche italiane ed i loro editorialisti continuano a proporre la solita medicina fatta di tagli, privatizzazioni e aziendalizzazione.
Gli studenti e le studentesse dell'Università questa mattina hanno sfilato in corteo dentro La Sapienza e attorno alle mura della città Universitaria. Dopo le recenti occupazioni del 6 Aprile chiamano in causa la gestione Frati e della Laziodisu del primo Ateneo Romano.
A Bologna corteo degli studenti e dei e delle precarie, in collegamento con tutte le altre piazze europee che hanno lanciato l'appello di Agorà 99 da Madrid.
Mattinata di mobilitazione nel primo ateneo romano che ha coinvolto i lavoratori e le lavoratrici delle pulizie, in assemblea a partire dalle 9.00, e i lavoratori delle portinerie, precettati dalla Commissione cosiddetta di garanzia sugli scioperi, poi insieme in presidio davanti al Rettorato. All'Università, cui è stato richiesto un incontro, si contesta il modello di gestione in appalto dei servizi interni, affidati per altro a ditte senza scrupoli che sottopongono i dipendenti ad uno sfruttamento selvaggio e a dispetto di ogni regola.
Venerdì è prevista un'assemblea a Fisica in cui si incontreranno i lavoratori di questi e di altri settori, dal commercio agli operai dello spettacolo, per discutere insieme dell'apertura di un piano di lotta comune e autorganizzato.
Una serie di iniziative si stanno svolgendo in questi giorni a Roma in vista della giornata dell'11 aprile, quando si svolgeranno presidi in molte città italiane in appoggio alla mobilitazione della Val Susa contro la procedura di acquisizione dei terreni del cantiere dove vorrebbero far iniziare i lavori di apertura del tunnel geognostico della Maddalena. La lotta Notav a Roma si sposa con il percorso di autorganizzazione contro l'inceneritore e la discarica di Albano, una battaglia che si riaccende dopo il pronunciamento favorevole a Cerroni del Consiglio di Stato. L'appuntamento romano è alle 17 a piazzale Tiburtino.