Dal dossier sul rigassificatore di Ravenna "Europa, guerra e nocività"
a quello sullo stabilimento della Leonardo a Tessera (VE) "O la guerra
o la vita", parliamo dell'industria bellica nel nord-est. Un
aggiornamento sul presidio contro la Collins Aerospace a Luserna San
Giovanni (TO) e un contributo sulla situazione dei lavoratori
all'interno dell'aeroporto di Montichiari (BS).
In questa puntata di Ponteradio trasmessa dagli studi di Radio Black Out, prendendo spunto dalle riflessioni del bollettino antimilitarista di nuova pubblicazione “Disfare, per la lotta contro il mondo guerra”, proviamo a mostrare diverse angolatura di una guerra che è “ibrida, totale, asimmetrica, civile” (dall’editoriale di “Disfare”, disponibile qui). E a illuminare di conseguenza diverse angolature dell’opposizione ad essa.
Attraverso diversi contributi curati dalle trasmissioni Happy Hour, Bellocomeunaprigionechebrucia, Bastioni di Orione, Quelcherestadellanotte, Radio Bizzarre, andiamo a parlare di riarmo e automotive, a partire dalla storia di Torino e della FIAT, di scuola e educazione alla guerra, IA e ruolo della tecnica.
Dato che “il campo di battaglia è ovunque” e “la guerra parte da qui”, sentiremo anche quello che si sta muovendo nel Nord Italia contro la produzione e la logistica bellica, con riferimento alle mobilitazioni contro il traffico d’armi nel porto di Genova (1'28'') e al presidio lanciato per il 24 aprile davanti allo stabilimento della Collins Aerospace a Luserna San Giovanni (TO) (2'06'').
Il 25 aprile è divisivo. È divisivo storicamente, in quanto guerra civile; scontro fra italian* antifascist* e italian* fascisti*. È divisivo nella politica presente, in quanto evidentemente il ruolo politico del fascismo, così come quello della Resistenza, non è condiviso e pacifico. È divisivo anche nella memoria a sinistra, in quanto si assiste sempre più spesso a strumentalizzazioni che mettono in luce aspetti storici parziali.
Ad esempio così come negli ultimi anni abbiamo assistito al tentativo, nel nome della Resistenza, di legittimare la guerra in Ucraina, così nelle ultime settimane, sempre in nome dei partigiani, si vorrebbe armare l'Europa e farne un esercito. Così hanno scritto giornalisti, parlando della Resistenza come memoria storica per cui varrebbe la pena forgiare i guerrieri di oggi.
All'interno di questo ponte radio proviamo a fare un po' di chiarezza, sia da un punto di vista storico che anche per quanto riguarda l'attualità. La Resistenza è stata una guerra civile, guerra patriottica e guerra di classe, con degli scontri anche all'interno della resistenza stessa (in particolare fra la parte più comunista e gli americani). Oggi resistenza non può significare schierarsi al fianco degli eserciti regolari, del suprematismo nazionalista oppure del suprematismo europeista. Il fascismo è ciò che ha condotto l'Italia nella seconda guerra mondiale, oggi resistenza non può significare guerra. Come si dice durante questa trasmissione, pace non può non significare antimilitarismo. I valori che dovrebbero muovere una resistenza del presente dovrebbero essere quelli dell'antifascismo e dell'anticolonialismo, contro sopraffazioni e patriarcato.
Durante la trasmissione sentiamo una prima testimonianza dello storico Alessandro Portelli, e successivamente di Michele Lancione, professore del politecnico di Torino che di fronte alla collaborazioni della propria università con guerra e la macchine delle espulsioni, non si è rimasto indifferente. Infine raccontiamo quanto sta accadendo in Germania, nell'università così come nelle manifestazioni per la Palestina.
Nel ponte radio di oggi abbiamo parlato del popolo saharawi, assieme a Nadia (Rete Nazionale Saharawi), Simone (Città Visibili) e Nino (Palestra Popolare Sanpietrino, Firenze). Con contributi audio, racconti e approfondimenti su vari temi, abbiamo cercato di dare un primo sguardo alla storia, all'attualità e alle prospettive del popolo saharawi, e anche alla rete solidaristica con la sua lotta per l'autodeterminazione.
In questa puntata abbiamo dato spazio a quattro trasmissioni che animano la regia di Radio Neanderthal:
1) Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici: La guerra a Napoli non è mai finita
2) Full Time Blues: Geopolitica del Mediterraneo nel V secolo A.C.
3) La Ghigliottina: La Nato come occupazione coloniale
4) Lo stato ammala: Finchè esisteranno gli stati le guerre sono inevitabili, e noi saremo sempre disertori
Uno sguardo sul quartiere Bolognina con interviste ad abitanti e collettivi come PLAT, la Colonna Solidale o la recente assemblea Bolognina come stai? su come è cambiato e cosa sta succedendo in questo quartiere di Bologna.
Conduce Radio Quar. Intervista sul tema homelessness a Daniela Leonardi, autrice del libro "La colpa di non avere un tetto" e intervista al Comitato Insostenibili Olimpiadi di Milano che ha come tema le olimpiadi di Milano-Cortina del 2026.
Ponte radio è uno spazio di collegamento tra radio autorganizzate che va in onda tutti i venerdi dalle 13 alle 15. Vi partecipano Radio Quar, Radiondarossa, Radio Blackout, Radio Wombat, Radio Eustachio, Radio Neanderthal.
Parliamo della deturpazione del paesaggio della Valpolicella con
Gabriele Fedrigo, autore del libro "Terra delle mie brame: il caso
Valpolicella". Da una bellezza paesaggistica scandita da biodiversità e
da un'economia di equilibrio più che di progresso, ci si trova oggi di
fronte ad un paesaggio fatto a brani, frammentato, cementificato,
appiattito dalle monocolture e dal profitto. Ed è proprio in nome del
profitto che si compie l'ennesimo passo avanti con l'imposizione dei
nuovi OGM, chiamati in Italia TEA, Tecniche di Evoluzione Assistita.
Parliamo con un compagno del collettivo Terra e Libertà nel tentativo
di dare un quadro generale di questo nodo tematico e della lotta che
gli si oppone.
Passiamo in rassegna il Disegno di Legge che prevede la realizzazione di un DDL per la produzione di energia da centrali nucleari, in barba ai referendum del 2011.
I piani del governo prevedono un quadro in cui in Italia vengano realizzate poche grandi centrali nucleari che contengano però tanti piccoli reattori, i cosiddetti SMR. E' prevista la realizzazione di impianti per la produzione di combustibile e per il riprocessamento del combustibile esausto.
Rimbalza più volte la perifrasi ossimorica di nucleare sostenibile che racchiuderebbe in sè SMR, AMR e impianti a fusione, cosa che secondo il legislatore permetterebbe al piano di aggirare i referendum.
A parte questo i 4 articoli del DL restano volutamente sul vago, senza chiarire le modalità o di preciso le tecnologie prescelte. Ciò che, però, è estremamente chiaro è che lo stato italiano elargirà fondi a pioggia per ricerca e sviluppo, progettazione e realizzazione di impianti, a sostegno dell'iniziativa privata.
L'iter legislativo durerà ancora 24 mesi, sarà fondamentale in questo periodo discutere e formarci su questi temi per costruire una rete di rotte territoriali dal basso per mettere in crisi questo progetto.
Puntata del 28 febbraio di PonteRadio a cura di Radio Blackout. Seguendo il tema del mese, abbiamo declinato il rapporto tra grandi eventi e montagna nel nostro territorio a partire dalle Olimpiadi di Torino 2006.
Nella prima parte con un compagno delle Alpi Occidentali, abbiamo ripercorso i movimenti di opposizione al grande evento: dalla resistenza alla pacificazione cittadina all’intralcio al passaggio della fiamma olimpica. L’opposizione era anche contro quello che sarebbero stati segni indelebili sulle montagne piemontesi dal punto di vista sociale, economico, ma anche fisico, ambientale e infrastrutturale.
Nella seconda parte, proprio gli impianti sportivi inutili diventano i protagonisti dalle fasi di progettazione a ciò che ne resta: cattedrali nel deserto abbandonate da decenni e in una costante fase di riprogrammazione senza sbocchi. Non solo la montagna porta ancora le ferite dell’evento olimpico.
Anche le città sono segnate dall’indebitamento e dalla speculazione immobiliare, dalla necessità di svendere e ridimensionare patrimonio pubblico dal welfare agli impianti sportivi di base. Su questo in chiusura della puntata abbiamo fatto con Luca del Laboratorio Off-Topic di Milano – che fa parte del Comitato Insostenibili Olimpiadi – un parallelismo tra Torino e Milano, che vede già in pieno sviluppo le dinamiche del grande evento olimpico.