Una lettera da una detenuta del carcere di Modena ci porta dentro le nefandezze della detenzione femminile. Carcere di "Serie B" quello riservato alle detenute, con vessazioni quotidiane. I dati del ministero al 1 gennaio 2013 portano a riflettere sulla falsa ideologia del "rinserimento dei detenuti".
Leggendo lettere che arrivano dal carcere si coglie l'elemento più feroce della detenzione. Oltre la privazione della libertà, la carcerazione recide tutte le relazioni sociali e affettive, annullando l'essere sociale reale della detenuta e del detenuto. E' questa l'opera di annientamento e distruzione psichica assai più che il sovraffollamento. Per contrastare questa devastazione della personalità di detenuti/e è importante stabilire reti relazionali tra dentro e fuori.
Cosa è successo nel 2012 appena terminato nelle carceri italiane? Un disastro! Confrontiamo la realtà drammatica delle condizione delle persone imprigionate con le chiacchiere dei personaggi politici che quelle condizioni hanno determinato, per costatare l'assurdità di chi a parole dice una cosa e compie pratiche del tutto opposte.
Si esalta tanto la Costituzione italiana, anche per mezzo di spettacoli in Tv, ma si finge di dimenticare che le persone vanno in carcere a causa del Codice Penale che risale all'epoca fascista (1930), che prevede reati di impostazione tipicamente fascista come "devastazione e saccheggio" e come i "reati associativi".
La lotta per l'Amnistia è buona purché si intenda come una tappa verso l'abolizione del carcere e non per "riportare il carcere alla legalità" perché questa "legalità" vuol dire mantenimento della società attuale basata sullo sfruttamento, sul carcere e sui soprusi dei potenti verso i deboli.
Dal carcere di Tolmezzo (Udine) testimonianze e lettere dall'interno che segnalano i continui soprusi e pestaggi delle guardie nei confronti dei detenuti; l'isolamento punitivo e il clima di terrore. Ma anche la solidarietà tra la gran parte della popolazione detenuta e la volontà di lottare per modificare la propria condizione e liberarsi del carcere.
Gli indirizzi dove potete trovare le lettere dal carcere di TOLMEZZO:
La Sardegna diventerà la Cajenna italiana? Dall'isola denunciano l'arrivo di 600 detenuti in regime di 41 bis. Altri ne seguiranno, lo prevede espressamente una legge del 2009. Riflessioni sul carcere: il sovraffollamento è solo una delle cause della sofferenza carceraria, e nemmeno la più grave. Il carcere espropria il prigioniero del tempo di vita, per questo non è riformabile.
Questa sera presentazione della Scarceranda 2013 al Forte Prenestino, l'agenda autoprodotta di Radio Onda Rossa contro il carcere ed ogni forma di privazione della libertà. Il programma prevede alle 20.30 la cena evasiva e alle 22 la proiezione del film dei f.lli Taviani "Cesare deve morire". Quella che vi proponiamo è una presentazione dei contenuti dell'agenda edizione 2013.
Lunedì 19 novembre 2012, è stato presentato il IX Rapporto dell'Osservatorio Antigone sulle condizioni di detenzione in Italia “Senza dignità” (Edizioni gruppo Abele, 2012). Sono stati illustrati i dati del sovraffollamento, del lavoro, della sanità, dei suicidi, dei tagli dei fondi, ecc.
66.685 detenuti e detenute presenti nelle 206 galere italiane sono stipati in circa 45 mila posti.
Insieme all'Osservatorio Antigone quest’anno il gruppo multimediale Next New Media ha realizzzato un web-doc dedicato alla situazione delle carceri in Italia. Il documentario è accessibile all’indirizzo www.insidecarceri.com.
Assolto di nuovo, nonostante la evidente persecuzione giudiziaria, il sindacalista sardo Bruno Bellomonte. La Corte d'Appello ha confermato anche l'assoluzione per Manolo Morlacchi e Costantino Virgilioanche. Del gruppo degli imputati faceva parte anche Luigi Fallico, il romano morto il 9 maggio del 2011 in carcere a causa di un disturbo cardiaco non curato. Nei confronti degli imputati la corte aveva contestato i reati di associazione sovversiva con finalità di terrorismo, la violazione della legge sulle armi e la ricettazione.