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Presidio a Montecitorio contro la strage a Gaza

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Nella prima corrispondenza sentiamo una compagna che ci ricorda del presidio a Montecitorio per fermare la strage di palestinesi che Israele sta portando avanti in questi giorni e da anni.

Nella seconda ascoltiamo una voce dalla piazza.

Di seguito l'appello:


APPELLO DELLA RETE ROMANA DI SOLIDARIETÀ AL POPOLO PALESTINESE

CONTRO L’ENNESIMA STRAGE DI PALESTINESI PERPETRATA A GAZA DA ISRALE
DOMANI 15 MAGGIO, ALE ORE 17.30, MANIFESTAZIONE IN PIAZZA MONTECITORIO

Oggi 14 maggio, mentre Israele e Stati Uniti festeggiavano il trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme, a Gaza le forze israeliane, seminavano la morte tra le centinaia di migliaia di Palestinesi, tra cui molti anziani, donne e bambini, che pacificamente protestavano per il diritto al ritorno, per la fine dell’assedio e contro il trasferimento dell’ambasciata USA a Gerusalemme.
Quando gruppi di manifestanti si sono avvicinati alla recinzione, armati solo di aquiloni e pneumatici, I soldati israeliani, l’artiglieria e i droni hanno cominciato a sparare pesantemente e senza interruzione non solo contro di loro, ma anche contro la folla che si trovava lontana dalla barriera, facendo una strage. Sul terreno sono rimasti 55 civili palestinesi uccisi, tra cui 6 minorenni e un disabile su sedia rotelle, oltre 2.700 feriti, tra cui 203 bambini, 78 donne, 8 giornalisti e 11 paramedici. Almeno 150 i feriti gravi, perché il fuoco israeliano ha voluto colpire testa, collo e torace. (Ministero della Salute)
Ospedali da campo, ambulanze, personale medico e sanitario sono stati deliberatamente presi di mira impedendo loro di avvicinarsi ai feriti. Gli ospedali, già provati dall’assedio, dalle guerre precedenti e dal carico di feriti delle ultime settimane, oltre 8000, sono al collasso e non riescono più a far fronte alle nuove necessità.
La responsabilità prima di questi crimini contro l’umanità è di Israele e degli Stati Uniti, che ne sono lo sponsor principale, ma anche dell’Unione Europea e di ciascuno dei suoi paesi che continuano a garantire l’impunità di Israele, nonostante le sterili condanne.
E’ inaccettabile il silenzio dei nostri politici di fronte ai continui massacri perpetrati da Israele.
Israele va fermato: lo dobbiamo ai palestinesi che continuano a morire.
Domani sarà il giorno della Nakba, che ricorda quando, 70 anni fa, decine di migliaia di Palestinesi vennero uccisi e oltre 800.000 furono costretti a lasciare la loro terra e le loro case. Sulle rovine della Palestina sorse Israele che domani, 15 maggio, festeggerà la sua nascita. Sarà anche il giorno in cui inizia il mese di Ramadan, sacro ai Musulmani: di fronte all’accavallarsi di queste ricorrenze cariche di dolore e sofferenza la frustrazione, la rabbia e le proteste dei Palestinesi non cesseranno.
Chiediamo alle associazioni e a tutte le persone di coscienza che hanno a cuore la libertà, la giustizia e la sorte dei popoli oppressi di trovarsi oggi alle 17.30 davanti a Montecitorio, per chiedere con forza il rispetto e l’applicazione delle innumerevoli risoluzioni ONU di condanna di Israele, perché si ponga finalmente fine alla sua impunità, perché cessino l’occupazione e l’assedio di Gaza, perché a tutti i Palestinesi siano garantiti uguali diritti, perché sia riconosciuto il diritto al ritorno.

Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese

Eurovision festival: musica leggera e propaganda pesante. Pinkwashing, purplewashing e Brand Israel

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A partire dalla vittoria di una cantante israeliana con una canzone di empowerment femminista all'edizione 2018 dell'Eurovision contest, analizziamo le strategie di propaganda del Brand Israel attraverso l'uso del pinkwashing e del purplewashing, ossia la strumentalizzazione e assimilazione delle rivendicazioni femministe e lgbtiq utilizzata per coprire le politiche di oppressione ed esclusione delle soggettività e popolazioni 'minorizzate', nella costruzione dell'identità nazionale, del neo colonialismo occidentale e della retorica dei diritti umani garantiti dai paesi dell'occidente progressista a capitalismo avanzato. La canzone della artista israeliana (nonché in servizio nella Marina israeliana durante l'attacco del 2014 a Gaza, e volontaria dell'esercito) è stata ispirata dal movimento MeToo. Secondo le sue stesse parole, la canzone parla de "Il risveglio del potere femminile, della giustizia sociale, tutto questo avvolto da un sentimento colorato, felice".

L'Eurovision contest è il più longevo e visto evento culturale internazionale, esiste dalla fine della seconda guerra mondiale ed è sempre stato uno strumento di creazione di una cultura e retorica del sentimento europeista 'nelle differenze' e di costruzione degli orgogli nazionali. Ad esempio fondamentale è stato il ruolo assunto alla fine della guerra fredda, utilizzato come strumento di assimilazione all'occidente dei paesi dell'ex blocco sovietico. Negli anni 2000 l'uguaglianza LGBT è iniziata ad essere fondamentale nella retorica dei diritti umani dell'unione europea e simbolo della sua identità, e il palco dell'Eurovision ha garantito visibilità a soggettività lgbtiq garantendo questa espressione di 'modernità' quasi sempre solo rappresentata e in netta contrapposizione con le reali condizioni di vita delle soggettività in questione nei singoli paesi. La costruzione di questa "democrazia dei diritti sessuali" è carica della retorica della civiltà europea in contrapposizione alla barbarie islamica e non a caso prende piede nel post 11 settembre 2001: la promozione dei diritti umani (a partire dai diritti LGBTIQ, in particolare il matrimonio negli ultimi anni) caratteristica dell' Eurovision contest, invisibilizza e rimuove completamente il colonialismo e l'imperialismo europei e quelle popolazioni, e soggettività LGBTIQ, non incluse - ma oppresse da - la modernità occidentale, di cui anche Israele fa parte.

 

Pinkwashing: http://www.sardegnapalestina.org/il-governo-israeliano-e-il-pinkwashing…

Purplewashing: https://www.elconfidencial.com/cultura/2016-04-03/del-pornoburka-al-pur…

 

 

Manifestazione nazionale per la Palestina e #CambiaGiro

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Redazionale sulla Palestina (con telefonata di un ascoltatore).

Ecco i prossimi appuntamenti:

» 3 maggio, ore 17 - ASSEMBLEA CITTADINA - Pratone della Città Universitaria (Sapienza, Roma);
» 4-6 maggio - PARTENZA DEL GIRO D’ITALIA da Gerusalemme e da Israele. Azioni di sensibilizzazione;
» 12 maggio, ore 15 - MANIFESTAZIONE NAZIONALE - Piazza dell’Esquilino, Roma.
In occasione del 70esimo anniversario della Nakba, o catastrofe palestinese che continua tutt’oggi.

Boicottare Israele: dal Giro d'Italia all'embargo sulle armi

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Dopo aver lanciato da questi microfoni la campagna di boicottaggio del Giro d'Italia di ciclismo che quest'anno partirà da Gerusalemme, continuiamo a parlare della campagna Bds con una compagna della sezione italiana di BDS.

Intanto sono morti oggi due palestinesi feriti, venerdì scorso, durante la Marcia del Ritorno a Gaza dal fuoco dell'esercito israeliano: Abdullah Shamali, 20 anni, colpito all'addome; e Tahrir Said Wehbeh, 18 anni, colpito alla testa. Dal 30 marzo sono stati uccisi 40 palestinesi.

Intanto è stata convocata dal Coordinamento delle Comunità Palestinesi Unione Democratica Arabo Palestinese, a Roma, per sabato 12 maggio una manifestazione nazionale in solidarietà con la Palestina.
Per adesioni: udap48@gmail.com.

Ricordando Vittorio Arrigoni e raccontando la Palestina oggi

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Ricordando che il 15 marzo 2011 moriva ucciso Vittorio Arrigoni, abbiamo provato a fare un confronto tra la Palestina ai tempi dell'operazione "Piombo Fuso" e la Palestina sotto attacco di questi giorni.

Alla fine anche un approfondimento sulle mamme detenute palestinesi scritto per la "Giornata del detenuto" che sarà domani 17 aprile.

Qui alcune corrispondenze di Vittorio Arrigoni dai nostri microfoni.

Israele uccide ma la Palestina non si ferma

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Un nuovo aggiornamento direttamente dalla Palestina (Gaza) con una nostra compagna. Previste nuove manifestazioni - fino al giorno della Nabka - dopo la mattanza scatenata dall'esercito israeliano (il conto dei morti è salito a 17, oltre 1200 i feriti).

Sui giovani gazawi segnaliamo questo articolo: http://nena-news.it/striscia-di-gaza-scambio-formazione-il-free-style-festival/

Continuano, intanto, le speculazioni sui morti da parte di Israele; a tal proposito, riceviamo e diffondiamo una nota della Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese da Gaza:

*Qui, per i funerali, usano affiggere i manifesti con il volto delle persone uccise; se sono stati militanti o poliziotti dell'autorità palestinese pubblicano una foto con la kufia o in divisa. Questa usanza è stata utilizzata da fonti israeliane per sostenere che le persone uccise al border fossero militanti di Hamas,combattenti ecc ecc. Un’azione strumentale, di mera propaganda. Anche in Italia se viene ucciso un poliziotto si pubblica la sua foto in divisa. *

*Ora, all’ultimo momento siamo venuti a sapere che tra i tanti feriti ricoverati negli ospedali ve ne sono alcuni colpiti all’inguine o al pube: i cecchini insomma hanno mirato ai genitali. Abbiamo verificato che taluni di essi hanno dovuto subire operazioni di asportazione. Come dire vi colpiamo per rendervi sterili, per impedirvi di procreare. Un modo come un altro per svuotare la Palestina dei Palestinesi.

No al giro d'Italia in Israele: piazze in tutto il mondo

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Sabato 10 marzo giornata internazionale di mobilitazione contro la partenza del giro d'Italia da Israele. 

Gli organizzatori RCS MediaGroup dovrebbero incassare 10 milioni di euro da Israele per avere organizzato nel paese la “Grande Partenza” del Giro 2018, in programma dal 4 al 7 maggio.

In cambio, RCS sta assistendo attivamente il governo israeliano nel diffondere la falsità di Gerusalemme est occupata come parte di Israele e di Gerusalemme come la sua "capitale unificata", allineandosi così al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e mettendosi contro l'intera comunità internazionale.

Sentiamo il racconto della giornata nella corrispondenza.