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femminismo

Francia: femminismo e palestina

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E' ormai polarizzato totalmente in dibattito in Francia sul colonialismo di Israele della Palestina. Ad una politica istituzionalizzata islamofobica si sono aggiunte il 25 novembre alcune femmismo che hanno sottoscritto un manifesto che chieda di condannare il 7 ottobre come il giorno dei femminicidio di massa. Ne parliamo con una compagna. 

Per approfondire: 

La femminista palestinese Mariam Abudaqa era in Francia quando Israele ha distrutto la sua casa. Il governo francese ha cercato di espellerla, lei non smette di denunciare i crimini di guerra 

Dall'Algeria alla Palestina, la falsa equivalenza tra il colonizzato e il colonizzatore di 

 

Israele, Palestina e la Francia Cinque nodi da sciogliere di Houria Bouteldja

Il conflitto che fa impazzire di fronte alla catastrofe in Israele-Palestina di Mona Chollet 

 

 

L'attacco alla Casa delle donne Lucha y Siesta continua

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TERZA UDIENZA DEL PROCESSO: ATAC RITIRA LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE.

MA L'ATTACCO A LUCHA Y SIESTA CONTINUA.

Ieri pomeriggio si è tenuta la terza udienza del processo contro l’Associazione Casa delle donne Lucha y Siesta. Il processo, iniziato circa un anno fa, arriva dopo un precedente procedimento che si concluse nel 2013 con l’assoluzione dellɜ attivistɜ accusatɜ di occupazione.

Di qualche giorno fa è la notizia, confermata ieri in udienza, del ritiro della costituzione di parte civile di Atac, che aveva inizialmente richiesto il pagamento di un risarcimento di 1,3 milioni di euro per il presunto danno arrecato all’azienda.

Tiriamo insieme un grande sospiro di sollievo: il processo continua, e ci vedrà di nuovo in aula il 22 gennaio 2024, ma almeno lo fa senza quella paradossale richiesta di risarcimento.

Continua anche l'attacco a Lucha y Siesta nel suo essere percorso collettivo di fuoriuscita dalla violenza: al processo, infatti, si affianca la richiesta della Regione Lazio, ora proprietaria dell’immobile, di attuare la revoca della convenzione deliberata a ottobre, in vista di una eventuale messa a bando del posto.

Questo atto unilaterale vorrebbe chiudere una delle esperienze nazionali più significative del contrasto alla violenza di genere, dimostrando in modo inequivocabile come la Regione Lazio e il presidente Rocca non abbiano alcun interesse a combattere le radici culturali, educative e sistemiche della violenza patriarcale.

Quali interessi si nascondono dietro presunte azioni di trasparenza che tentano di rallentare le attività di un’istituzione come Lucha y

Quali interessi si nascondono dietro presunte azioni di trasparenza che tentano di rallentare le attività di un’istituzione come Lucha y Siesta - paradossalmente più volte riconosciuta dalle stesse istituzioni formali che continuano a minacciarne l’esistenza?

Il grigiore di questi attacchi non annebbierà la lucidità del nostro sguardo al futuro. Siamo arrivatɜ in aula con il cuore e gli occhi colmi della rabbia e della meraviglia che è montata ed esplosa sabato 25 novembre, quando una marea di oltre mezzo milione di corpi ha esondato a Roma, Messina e tante altre città in tutto il Paese; ci siamo arrivatɜ con le tasche piene dei semi di rivolta che abbiamo scambiato con lɜ compagnɜ di tutta Italia che si sono incontratɜ nel giardino di Lucha y Siesta domenica.

E con la stessa consapevolezza di potenza siamo uscitɜ dall’aula.

Siamo consapevoli che il cammino davanti a noi è lungo e impegnativo, ma non dimentichiamo che questi attacchi sono solo i colpi di coda del patriarcato agonizzante e soprattutto sappiamo che non siamo solɜ, che la rete antiviolenza e tutta la comunità di Lucha sono sempre al nostro fianco. Questo è il nostro percorso collettivo di fuoriuscita dalla violenza, ci vogliamo vivɜ e liberɜ e saremo implacabili.

Lucha y Siesta non sarà solo difesa ma moltiplicata, vogliamo tutto e ci prenderemo tutto.

7 e 8 Ottobre a Firenze Asssemblea Nazionale di Non Una di Meno

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Sabato 7 e domenica 8 Ottobre a Firenze si svolgerà l’assemblea nazionale di Non Una di Meno, in vista del 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere.

L’assemblea si svolgerà negli spazi del PalAffari, in Piazza Adua 1

Ne parliamo con una compagna di Non Una di Meno di Firenze.

Resoconto assemblea contro la violenza ciseteropatriarcale

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Come compagne di Radiondarossa abbiamo partecipato all'assemblea contro la violenza ciseteropatriarcale che si è svolta giovedì 31 agosto a Roma. Assemblea partecipatissima da circa 300 donne, cerchiamo in questo audio di riproporvi i punti che sono stati toccati per eliminare la violenza patriarcale che sempre di più permea le nostre vite. 

Palermo, Caivano... la violenza di genere non ha classe, latitudine

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Con una compagna di Non una di meno Palermo torniamo a parlare dello stupro di gruppo che nel capoluogo siciliano ha subito una ragazza di 19 anni: reazioni pubbliche, mediatiche, istituzionali e soprattutto le risposte femministe e transfemministe, dalle passeggiate comunicative di Palermo, alla costruzione in atto di una mobilitazione capillare permanente

Di "stanze per l'ascolto" e propaganda anti abortista a Torino

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Con una compagna di Non Una di Meno Torino parliamo della cosiddetta “stanza per l'ascolto” aperta all'interno dell' ospedale ostetrico e ginecologico pubblico Sant'Anna di Torino per impedire l'accesso al diritto all'aborto con il sostegno dell’assessorato regionale alle Politiche sociali del Piemonte, guidato da Maurizio Marrone, in quota Fratelli d’Italia. Il nome non deve trarre in inganno: dietro si nasconde il Movimento per la Vita, associazione anti abortista di integralisti cattolici che dal 31 luglio stazionerà al Sant’Anna, con l'obiettivo di convincere le donne a non abortire.

cultura dello stupro: ragionamenti a partire dal caso francese

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Partendo dal caso della donna francese stuprata ripetutamente da uomini coinvolti dal marito, riflettiamo sulle caratteristiche dell'uomo violento e sulle caratteristiche della società che lo legittima. Lo diciamo ancora una volta: lo stupratore non è uno sconosciuto, lo stupratore ha le chiavi di casa. Il sistema e la società in cui viviamo è patriarcale, la cultura dello stupro non è scomparsa. Quanto ancora dovremmo ripetere tutto questo? La strada per la liberazione delle donne e delle soggettività oppresse dal patriarcato è ancora lunga: noi la percorriamo lottando una al fianco dell'altr*.

Il femminismo delle donne rom

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Domenica 28 maggio al Centro Donna L.I.S.A. Alle 15,30 -
(v. Rosina Anselmi 41 Roma)
Sarà un evento particolare per il confronto tra donne di culture diverse ma con tanto in comune, per creare una rete
tra donne rom e donne non rom o gagé, in lingua romanì
Ne parleremo con Giulia Di Rocco
Romnì italiana, attivista, mediatrice e consulente per i diritti umani, membro del Forum RSC (acronimo di Rom, Sinti e Caminanti) istituito dall’UNAR presso il ministero delle Pari Opportunità, presidente di Mistipé, primo partito politico nazionale rom e sinti, nonché coautrice con Alessandra Montesano del libro “Romanì piña. Sorelle rom”.
L'evento sarà l'occasione per accogliere la comunità rom da un punto di vista femminile e femminista, lo sguardo di genere su una realtà poco conosciuta, che deve fare ancora i conti con pregiudizi culturali e sociali profondi, ma che si sta facendo spazio grazie alla determinazione di molte donne rom impegnate a trovare il loro percorso.