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femminismo

Catania: sgomberato il consultorio

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Ieri è stato sgomberato un consultorio a Catania, sentiamo la voce di una compagna e riportiamo il comunicato

Questa mattina all’alba il Consultorio Autogestito Mi cuerpo es mio è stato sgomberato, senza nessun preavviso.
Un presidio fondamentale per la nostra città: luogo attraversato da migliaia di donne, dagli studenti universitari che vivevano nello studentato annesso e frequentavano gli spazi sociali, da studenti medi e giovanissim3 che animavano i bassi, sede dell'asp 0 - ambulatorio popolare, e della nostra assemblea NUDM.
Oggi siamo in presidio permanente di fronte alla struttura, mentre assistiamo a un dispiegamento di forze dell'ordine inaudito, soprattutto in una città come la nostra dove la criminalità organizzata fa da padrona, nel silenzio totale delle istituzioni.
Questa è la risposta istituzionale alla violenza di genere: chiudere uno spazio delle donne, per le donne e per tutt3 le soggettività che lì hanno trovato accoglienza, ascolto, supporto.
Ancora una volta gridiamo: CI PROTEGGONO LE NOSTRE SORELLE, NON LA POLIZIA! La polizia sgombera sotto mandato della politica.
Oggi resteremo in presidio permanente in Via Sant’Elena 28. Questa sera alle 20.30 assemblea pubblica presso la Palestra Lupo.
Accorrete numeros3, difendiamo la nostra città.
NUDM CATANIA

Roma: i consultori non si toccano! Presidio oggi davanti la Regione

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Durata 17m

La lotta per sette chiese non si ferma
I CONSULTORI NON SI TOCCANO
COLLETTIVO DI ZONA
PER LA DIFESA DEL CONSULTORIO
consultoriogarbatella.wordpress.com
6 DICEMBRE 2023 ore 17 PRESIDIO CITTADINO Davanti alla REGIONE LAZIO IN PIAZZA ODERICO DA PORDENONE
Dopo i due presidi del 25 ottobre e dell'8 novembre 2023, torniamo in piazza per dire no allo smantellamento del consultorio di largo delle Sette Chiese e al progetto della ASL Roma 2 di trasformarlo in un ambulatorio vaccinale per poi chiuderlo definitivamente.
Il consultorio è un presidio sociale e sanitario, laico e gratuito, che appartiene all'intera comunità di Garbatella, San Paolo, Ostiense, Marconi e a tutt* coloro che intendono difendere questo spazio essenziale di libertà e autodeterminazione.
Non arretreremo di un passo fino a quando non verranno riattivati i servizi di ACCOGLIENZA, GINECOLOGIA, PERCORSO NASCITA, SPAZIO GIOVANI, SCREENING ONCOLOGICI.

Francia: femminismo e palestina

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E' ormai polarizzato totalmente in dibattito in Francia sul colonialismo di Israele della Palestina. Ad una politica istituzionalizzata islamofobica si sono aggiunte il 25 novembre alcune femmismo che hanno sottoscritto un manifesto che chieda di condannare il 7 ottobre come il giorno dei femminicidio di massa. Ne parliamo con una compagna. 

Per approfondire: 

La femminista palestinese Mariam Abudaqa era in Francia quando Israele ha distrutto la sua casa. Il governo francese ha cercato di espellerla, lei non smette di denunciare i crimini di guerra 

Dall'Algeria alla Palestina, la falsa equivalenza tra il colonizzato e il colonizzatore di 

 

Israele, Palestina e la Francia Cinque nodi da sciogliere di Houria Bouteldja

Il conflitto che fa impazzire di fronte alla catastrofe in Israele-Palestina di Mona Chollet 

 

 

L'attacco alla Casa delle donne Lucha y Siesta continua

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Durata 8m 35s

TERZA UDIENZA DEL PROCESSO: ATAC RITIRA LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE.

MA L'ATTACCO A LUCHA Y SIESTA CONTINUA.

Ieri pomeriggio si è tenuta la terza udienza del processo contro l’Associazione Casa delle donne Lucha y Siesta. Il processo, iniziato circa un anno fa, arriva dopo un precedente procedimento che si concluse nel 2013 con l’assoluzione dellɜ attivistɜ accusatɜ di occupazione.

Di qualche giorno fa è la notizia, confermata ieri in udienza, del ritiro della costituzione di parte civile di Atac, che aveva inizialmente richiesto il pagamento di un risarcimento di 1,3 milioni di euro per il presunto danno arrecato all’azienda.

Tiriamo insieme un grande sospiro di sollievo: il processo continua, e ci vedrà di nuovo in aula il 22 gennaio 2024, ma almeno lo fa senza quella paradossale richiesta di risarcimento.

Continua anche l'attacco a Lucha y Siesta nel suo essere percorso collettivo di fuoriuscita dalla violenza: al processo, infatti, si affianca la richiesta della Regione Lazio, ora proprietaria dell’immobile, di attuare la revoca della convenzione deliberata a ottobre, in vista di una eventuale messa a bando del posto.

Questo atto unilaterale vorrebbe chiudere una delle esperienze nazionali più significative del contrasto alla violenza di genere, dimostrando in modo inequivocabile come la Regione Lazio e il presidente Rocca non abbiano alcun interesse a combattere le radici culturali, educative e sistemiche della violenza patriarcale.

Quali interessi si nascondono dietro presunte azioni di trasparenza che tentano di rallentare le attività di un’istituzione come Lucha y

Quali interessi si nascondono dietro presunte azioni di trasparenza che tentano di rallentare le attività di un’istituzione come Lucha y Siesta - paradossalmente più volte riconosciuta dalle stesse istituzioni formali che continuano a minacciarne l’esistenza?

Il grigiore di questi attacchi non annebbierà la lucidità del nostro sguardo al futuro. Siamo arrivatɜ in aula con il cuore e gli occhi colmi della rabbia e della meraviglia che è montata ed esplosa sabato 25 novembre, quando una marea di oltre mezzo milione di corpi ha esondato a Roma, Messina e tante altre città in tutto il Paese; ci siamo arrivatɜ con le tasche piene dei semi di rivolta che abbiamo scambiato con lɜ compagnɜ di tutta Italia che si sono incontratɜ nel giardino di Lucha y Siesta domenica.

E con la stessa consapevolezza di potenza siamo uscitɜ dall’aula.

Siamo consapevoli che il cammino davanti a noi è lungo e impegnativo, ma non dimentichiamo che questi attacchi sono solo i colpi di coda del patriarcato agonizzante e soprattutto sappiamo che non siamo solɜ, che la rete antiviolenza e tutta la comunità di Lucha sono sempre al nostro fianco. Questo è il nostro percorso collettivo di fuoriuscita dalla violenza, ci vogliamo vivɜ e liberɜ e saremo implacabili.

Lucha y Siesta non sarà solo difesa ma moltiplicata, vogliamo tutto e ci prenderemo tutto.

Bruceremo le linee di Valditara e le quote azzurre

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Dopo la grande manifestazione di sabato 25 novembre contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere e la grande ondata di rabbia suscitata dal femminicidio di Giulia Cecchettin, ripartiamo dalla risibile proposta ministeriale di "educazione alle relazioni", ne parliamo anche con una compagna delle Cattive maestre e di Non una di meno Roma, che hanno pubblicato il testo Bruceremo le linee guida di Valditara.

Infine, commentiamo le bozze del bando per il concorso per dirigenti scolastici che contengono le "quote azzurre".

7 e 8 Ottobre a Firenze Asssemblea Nazionale di Non Una di Meno

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Durata 16m 11s

Sabato 7 e domenica 8 Ottobre a Firenze si svolgerà l’assemblea nazionale di Non Una di Meno, in vista del 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere.

L’assemblea si svolgerà negli spazi del PalAffari, in Piazza Adua 1

Ne parliamo con una compagna di Non Una di Meno di Firenze.

Resoconto assemblea contro la violenza ciseteropatriarcale

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Come compagne di Radiondarossa abbiamo partecipato all'assemblea contro la violenza ciseteropatriarcale che si è svolta giovedì 31 agosto a Roma. Assemblea partecipatissima da circa 300 donne, cerchiamo in questo audio di riproporvi i punti che sono stati toccati per eliminare la violenza patriarcale che sempre di più permea le nostre vite. 

Palermo, Caivano... la violenza di genere non ha classe, latitudine

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Durata 21m 54s

Con una compagna di Non una di meno Palermo torniamo a parlare dello stupro di gruppo che nel capoluogo siciliano ha subito una ragazza di 19 anni: reazioni pubbliche, mediatiche, istituzionali e soprattutto le risposte femministe e transfemministe, dalle passeggiate comunicative di Palermo, alla costruzione in atto di una mobilitazione capillare permanente

Di "stanze per l'ascolto" e propaganda anti abortista a Torino

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Durata 14m 11s

Con una compagna di Non Una di Meno Torino parliamo della cosiddetta “stanza per l'ascolto” aperta all'interno dell' ospedale ostetrico e ginecologico pubblico Sant'Anna di Torino per impedire l'accesso al diritto all'aborto con il sostegno dell’assessorato regionale alle Politiche sociali del Piemonte, guidato da Maurizio Marrone, in quota Fratelli d’Italia. Il nome non deve trarre in inganno: dietro si nasconde il Movimento per la Vita, associazione anti abortista di integralisti cattolici che dal 31 luglio stazionerà al Sant’Anna, con l'obiettivo di convincere le donne a non abortire.

cultura dello stupro: ragionamenti a partire dal caso francese

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Durata 17m 29s

Partendo dal caso della donna francese stuprata ripetutamente da uomini coinvolti dal marito, riflettiamo sulle caratteristiche dell'uomo violento e sulle caratteristiche della società che lo legittima. Lo diciamo ancora una volta: lo stupratore non è uno sconosciuto, lo stupratore ha le chiavi di casa. Il sistema e la società in cui viviamo è patriarcale, la cultura dello stupro non è scomparsa. Quanto ancora dovremmo ripetere tutto questo? La strada per la liberazione delle donne e delle soggettività oppresse dal patriarcato è ancora lunga: noi la percorriamo lottando una al fianco dell'altr*.