Verità su Gaza: giornalisi uccisi e stragi ignorate
Con Alessandra Mancuso parliamo dell'eliminazione dei giornalisti in Palestina e del silenzio mediatico in Italia sulla Palestina e sulla solidarietà.
Con Alessandra Mancuso parliamo dell'eliminazione dei giornalisti in Palestina e del silenzio mediatico in Italia sulla Palestina e sulla solidarietà.
Andrea Sceresini, giornalista freelance, ci racconta come insieme ad altri giornalisti sia stato costretto a lasciare l'Ucraina perchè iscritto in una black list di giornalisti considerati filo russi. Andrea segue la situazione in Ucraina e nel Donbass dal 2014. Facciamo con lui un punto sulla situazione attuale.
Uno dei pochi reporter che ha saputo descrivere e trasmettere le atrocità delle guerre mettendo a nudo le ipocrisie della classe politica, comunque colorata, che le decide.
Dal massacro di Sabra e Chatila, alle interviste di Osama bin Laden un punto di vista indipendente e fuori dai canoni del giornalismo enbedded.
Il regista Daniele Vicari presenta il film "Prima che la notte", in onda stasera su Rai1.
La pellicola racconta la storia di Pippi Fava, giornalista ucciso dalla mafia siciliana il 5 gennaio 1984.
Nella foto: Pipo Fava interpretato da Fabrizio Gifuni.
Ieri, 2 maggio 2017, ci ha lasciati Valentino Parlato, tra i fondatori de "il manifesto".
Lo ricordiamo assieme a Roberto Ciccarelli, attuale giornalista della testata comunista.
La camera ardente sarà allestita venerdì 5 maggio dalle ore 15 presso la Protomoteca del Campidoglio, dove alle 17,30 si terrà la cerimonia funebre.
Il frammento del documentario - riprodotto in appendice alla corrispondenza - è possibile vederlo qui.
Nell'ambito del Teppa Festival si è tenuto un dibattito dal titolo "Giornalismo cartaceo e giornalismo dal basso", a cui è stata invitata anche Radio Onda Rossa.
Al dibattito - organizzato da Leggi Scomodo - hanno partecipato: Christian Raimo (Internazionale), Radio Onda Rossa, Infoaut e Prometeoblog.
Di seguito gli interventi e il file completo del dibattito.
Su Il Fatto Quotidiano di oggi (versione cartacea, 29.02.2016), Caselli e Liuzzi firmano un articolo ambiguo e tendenzioso, talvolta vigliacco nel malcelato intento di condanna verso alcuni esponenti della stagione della lotta armata in Italia.
Cosa significa, qual è l'intento di questo articolo se non diffamare le scelte di uomini e donne che hanno già scontato pene durissime in carcere?
Come si mosse l'Osservatore Romano durante gli anni della Prima guerra mondiale?
Ne discutiamo con Elisiana Fratocchi, giovane dottoranda in "Storia del giornalismo" alla Sapienza - Università di Roma.
Il quotidiano ufficioso del papa si mosse con discrezione e imparzialità, ribadendo la voce "pacifista" di papa Benedetto XV. Negli anni della guerra il quotidiano tuttavia si modificò, dando largo spazio alla rassegna stampa internazionale. Se il papa rimaneva su posizioni "pacifiste" (a parole), i cappellani militari venivano spediti al fronte per fare proselitismo e normalizzare gli eventuali casi di diserzione (si veda, in questo senso, la figura del frate Agostino Gemelli). Inoltre erano chiare, seppur non formalizzate, le simpatie asburgiche del papato che invece era ancora impaurita dalla Francia repubblicana, considerata figlia del giacobinismo anti-clericale.
La nostra relatrice spiega anche come la stampa cattolica italiana divenne violentemente interventista.
Questa puntata si pone in continuità con gli approfondimenti che Radio Onda Rossa sta dedicando al Centenario della Grande Guerra. Clicca qui per riascoltare il primo speciale: www.ondarossa.info/redazionali/grande-guerra-1915-2015-storia-e-storie
Durata: 38 minuti.
Per commentare il "dopo-Parigi" il Corriere della Sera (16.11.2015) fa intervenire Lévy e Galli della Loggia.
Li abbiamo commentati durante la rassegna stampa. Ecco come gli intellettuali della stampa borghese diffondono il razzismo culturale e il solito, becero eurocentrismo.
I morti europei, secondo i due pensatori, valgono molto di più dei morti in Medio Oriente.
Bernard-Henri Lévy, I musulmani delle nostre città ora ci dicano con chi stanno,
leggi qui ---> http://www.corriere.it/esteri/15_novembre_16/i-musulmani-nostre-citta-ora-ci-dicano-chi-stanno-0ae45f02-8c28-11e5-b416-f5d909246274.shtml;
E. Galli della Loggia, Attentati a Parigi, la battaglia culturale che dobbiamo lanciare (senza le solite ipocrisie),
leggi qui ---> http://www.corriere.it/cultura/15_novembre_16/battaglia-culturale-db4528e2-8c29-11e5-b416-f5d909246274.shtml.