Dalle 8 di questa mattina un'ingente schieramento di forze dell'ordine stanno sgomberando e demolendo un agglomerato di baracche esistente da più di 10 anni. La polizia ha caricato i migranti che per protesta e per tentare di rallentare l'operazione di sgombero avevano bloccato la strada antistante. L'unica soluzione trovata per ora è il trasferimento nel centro Baobab coinvolto nello scandalo Mafia Capitale.
Questo pomeriggio si svolgerà un presidio a piazza dell'Esquilino, ore 17, per dire basta alla guerra contro i migranti, ai massacri, alle operazioni di pattugliamento di Frontex, per la chiusura dei Cie.
Vi proponiamo una lunga corrispondenza con Jack, un compagno che spesso è a Calais e conosce bene il contesto.
La chiacchierata è in francese ed in italiano e descrive in maniera semplice il contesto, passando poi alla situazione odierna.
Con la costruzione del centro diurno Jules Ferry a 10 km da Calais, le autorità intendono sgomberare tutti gli edifici occupati e gli accampamenti autogestiti dalle persone migranti bloccate in città, in attesa di bruciare la frontiera e raggiungere il Regno Unito nascosti nei camion che attraversano la manica.
Il governo ha scelto una modalità "soft" di cacciare le persone migranti da tutto il territorio di Calais: la costruzione del centro diurno è il velo umanitario sotto il quale cercano di nascondere l'espulsione coatta di più di 2500 persone.
Con Jack iniziamo a conoscere il contesto, i dispositivi repressivi messi in campo e a diffondere l'appello a raggiungere Calais per sostenere la resistenza agli sgomberi o a dimostrare la solidarietà come meglio si crede.
Dopo tre giorni di mobilitazioni pressochè interrotte, prosegue la mobilitazione a Brescia di migranti e antirazzisti/e contro l’anomalia Brescia, ossia la mole di rigetti nei permessi di soggiorno (quasi l’80%, contro una media nazionale di poco sopra il 20%) disposti da Prefettura e Questura nei confronti dei cinquemila richiedenti il permesso attraverso la sanatoria-truffa 2012.
Oggi un corteo che di nuovo ha dovuto scontrarsi con le provocazioni della polizia.
La corrispondenza con un compagno alla fine del corteo, raccolta durante il gr delle 19.30.
Dopo l'assemblea pubblica in P.zza De Cupis di Mercoledì 19, organizzata da diverse realtà sociali attive nel territorio, si è deciso di riconvocarsi per discutere anciora delle problematiche inerenti al territorio di Tor Sapienza. Ascoltiamo la corrispondenza con Carlo del Centro Culturale Giorgio Morandi.
Una discussione a più voci in vista del 15 novembre, manifestazione ispirata a idee filorazziste e indetta da varie sigle che si proclamano attive nei quartieri di Roma.