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Cie, infuoca la protesta a Torino

Data di trasmissione
Durata 3m 43s

 

Ancora un’altra notte di casino, dentro e fuori il Cie di corso Brunelleschi a Torino, dopo la sommossa di ieri. In serata, dopo una giornata di sciopero della fame, i prigionieri in lotta hanno iniziato una lunga e rumorosa battitura. Quando un gruppetto di solidali è andato fuori dalle mura per salutarli con grida, petardi e battiture, un recluso si è arrampicato sulle reti sventolando un lenzuolo. Nella notte, i reclusi hanno continuato la protesta e sono saliti sui tetti delle aree bianca e blu. Alcuni solidali sono accorsi per un nuovo saluto rumoroso, ma questa volta la polizia si è organizzata per catturarli. Mentre i compagni venivano dispersi e inseguiti della celere, i reclusi hanno continuato a protestare sui tetti: ora che scriviamo, e sono passate quasi dodici ore, sono ancora lassù. Alcuni di loro indossano magliette bianche con su scritto a pennarello “libertà!”. Durante la notte, la polizia è riuscita a fermare due compagne, tra le proteste dei reclusi che hanno visto la scena dall’alto e gli incitamenti al linciaggio da parte dei residenti. Dopo tre ore passate in Commissariato tra denunce e ramanzine sono state liberate.

Dalle 19 di stasera, un nuovo presidio è previsto sotto alle mura del Centro: fate girare la voce.

No tav, il giorno dopo

Data di trasmissione
Durata 7m 33s

 

 

I quotidiani oggi parlano dei presunti feriti tra le forze dell'ordine, mentre ieri 70mila persone hanno resistito ai ripetuti lanci di lacrimogeni, riuscendo anche a riprendere il presidio de La Maddalena. Alla conferenza stampa indetta dal movimento no tav valsusino per le 13:00 le uniche domande- o, piuttosto, richieste- dei giornalisti presenti vertevano sulla necessaria distanza che il movimento dovrebbe prendere dai "black bloc".

 

Una foto dei lanci di lacrimogeni di ieri.

Fuori e dentro i Cie

Data di trasmissione
Durata 1h 18m 14s

 

Nella puntata di venerdì 6 maggio 2011:

 

Una compagna che ha partecipato al presidio permanente davanti alla tendopoli di Manduria (Taranto), ci aggiorna sulla situazione dei tunisini dopo la trasformazione del Cai (centro di accoglienza e identificazione) in Ciet (i nuovi centri di identificazione ed espulsione temporanea recentemente istituiti con decreto del presidente del consiglio dei ministri). La telefonata si svolge proprio nel momento in cui compagne e compagni baresi stanno contestando la presentazione di un libro davanti alla sede di CasaPound, mentre la polizia inizia a caricare i/le manifestanti.

Ascolta: http://www.ondarossa.info/newsredazione/sulla-tendopoli-di-manduria-e-il-presidio-contro-casapound-bari

 

Un compagno del CUA, collettivo autonomo universitario di Bologna, ci racconta come studenti e studentesse, precari e precarie, hanno attraversato lo sciopero generale proclamato dalla cgil, bloccando la città, e di come si stanno preparando a contestare il Ministro leghista e razzista Maroni, che oggi ha deciso di presentarsi in città per sostenere il candidato della Lega Nord a sindaco di Bologna. La manifestazione si intitola, significativamente, Respingiamo Bob.

Ascolta: http://www.ondarossa.info/newsredazione/bologna-respingiamo-bob

 

Grazie all'intervento telefonico di uno dei redattori di Macerie, la trasmissione di Radio Blackout di Torino, tentiamo di fare il punto sulla situazione attuale nei Cie, in seguito all'arrivo di donne, uomini e bambini dalla Tunisia e da altri paesi del nord Africa, dopo la cosiddetta primavera araba. Notizie e riflessioni sui risultati ottenuti grazie alle lotte dei reclusi e delle recluse dentro le gabbie, e considerazioni sulle potenzialità e i limiti del movimento contro i Cie, che affianca e sostiene le loro lotte all'esterno, in questa fase di pesante repressione.

Ascolta: http://www.ondarossa.info/newsredazione/la-situazione-nei-cie-dopo-la-primavera-araba

 

Inoltre, un saluto complice e solidale a tutta la redazione del mensile anarchico «Invece», e ad Anna, Martino, Nicu, Robert e Stefi, i compagni e le compagne di Fuoriluogo che si trovano in carcere a Bologna in seguito all'operazione poliziesca del 6 aprile scorso, proprio a causa del loro impegno per un mondo senza gabbie né frontiere.

Se volete scrivere loro, nomi e indirizzo li trovate qui. Se volete leggere «Invece», venite a prenderlo negli studi di Radio OndaRossa o cercatelo negli infoshop degli spazi occupati.

 

Infine, un paio di appuntamenti da non perdere: stasera, come ogni primo venerdì del mese, tutte e tutti alla Taverna del csoa Forte Prenestino per la cena con le ricette evasive a sostegno di Scarceranda!

 

Mentre domani sera, al csoa ex-Snia, Rap2Gaza: il rap a sostegno del convoglio Restiamo Umani (CO.R.UM.), una carovana internazionale che partirà l’11 maggio 2011 per entrare a Gaza dal valico di Rafah, con tutti e tutte coloro che nel mondo condividono l'urgenza di gridare forte e chiaro quello che la voce di Vittorio Arrigoni ci ha detto tante volte: Restiamo Umani!

 

 

Da Torino: ogni sfratto sarà un'occupazione!

Data di trasmissione
Durata 7m 29s

Pronta la risposta allo sfratto eseguito nella mattinata di ieri nel quartiere San Paolo di Torino: una nuova occupazione che, oltre a fornire una soluzione immediata alla situazione di Peppe, l'uomo sfrattato, costituisce l'occasione di un rilancio della questione casa in una città maglia nera degli sfratti.