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gas

Jolly

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Puntata 23 di EM, Jolly, parliamo dell'attacco hacker ai distributori automatici di sigarette e gratta e vinci in tutta Italia in solidarietà con Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis, dal 20 ottobre 2022 in sciopero della fame. Tramite una violazione del sistema informatico del gestore, sono state modificato le grafiche mostrate dagli schermi, inserendo la grafica della lotta "Fuori Alfredo dal 41bis" e il prezzo di vendita, fissato a 10 centesimi. Parliamo poi di ENI, di rapporto con il governo Egiziano di al-Sisi, di gasdotti e in particolare del progetto di costruzione di nuovi gasdotti (gasdotto Eastmed), di impatti ambientali del ciclo di estrazione, trasporto e produzione di energia attraverso il gas, dei super profitti di ENI e di altre importanti aziende del settore.

Io Te L'avevo Detto - gas, guerra, repressione. What else?

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Durata 2h 3m 32s

Vediamo come il tentativo di approvvigionarsi di metano altrove rispetto alla Russia, sia una pia illusione del nostro governo.

Quasi un anno di guerra. L'italia cosa fa? Tra escalation a suon di carri armati e commissioni militari, tra piani di finanziamento bellico e scontro fra blocchi, noi si sta come le foglie ecc ecc...

Oltre 100 giorni di sciopero della fame per il compagno Cospito, ragioniamoci su. 

Come al solito arriviamo in ritardo, ma continuiamo a vederci lunghissimo!

Chiude la discarica di Roncigliano

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Durata 1h 15m

Apriamo chiacchierando sulla transizione al petrolio che caratterizzerà la produzione italiana alla faccia della transizione ecologica.
Nella seconda parte della trasmissione parliamo delle macroscopiche illegalità nelle autorizzazioni del VII invaso della discarica di Roncigliano che hanno portato la scorsa settimana al sequestro dell'impianto. La chiusura potrebbe avere pesanti ripercussioni sulla raccolta stradale romana se il comune di Roma non troverà finanziamenti per continuare a sversare illegalmente rifiuti nella discarica dei Castelli Romani.

Libera Scienza in Libero Stato

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Qual'è la situazione rispetto alla produzione e al consumo di energia nel mondo? Come entra in relazione con la guerra in Ucraina? Quali scenari possiamo intravedere all'orizzonte? Ne parliamo con Demostenes Floros, per il ciclo Libera Scienza in Libero Stato. Puntata tutta da ascoltare per sfatare miti e comprendere a fondo il perché degli aumenti sul costo dell'energia in Europa. In questi giorni di guerra il gas viene venduto regolarmente dalla Russia all'Europa, anzi nei primi quattro giorni di guerra è raddoppiata la sua fornitura. Del resto il gasdotto attraverso il quale vengono erogate le forniture per l'Europa passa in Ucraina. Gli acquisti di gas russo da parte dell'Asia e in particolare dalla Cina, sono imponenti e sono dati in aumento del 100% al 2050. Al contrario l'Europa ha un consumo stabile e non può in nessun modo sostituire il gas russo nel proprio approvvigionamento di energia. Non stiamo parlando dei prossimi mesi, ma dei prossimi anni e decenni.

L'Europa cresce nei consumi ma non nei consumi energetici. Come è possibile? Delocalizzando la produzione. In questo modo risulta inquinare molto meno di quanto effettivamente faccia. Il tema dei consumi è al centro del dibattito energetico e lo è anche e, anzi, soprattutto in tempo di guerra.

 

....ancora sulla crisi Ucraina

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Durata 51m 8s

Continuiamo ad analizzare ed approfondire cosa stia accadendo al confine con l’Ucraina andando ad indagare gli interessi economici che ci sono dietro. Quelli legati al Gas,non solo della Germania,ma anche della Francia, perchè entrambe hanno bisogno del gas naturale per una fase transitoria da qui al 2050.

Ne parliamo con Giorgio Ferrari

 

Tassonomia: l'Europa promuove il nucleare e il gas

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Il 2 febbraio la Commissione europea ha deciso di finanziare come green il nucleare e il gas, solo sei paesi hanno votato contro. L'Italia non si capisce come ha votato. “Sono in linea con obiettivi climatici e ambientali” così recita il provvedimento che ora dovrà essere esaminato da Consiglio e Parlamento.

No Hub del gas in piazza sabato 21 a Sulmona

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Durata 16m 23s

https://www.facebook.com/altrementivallepeligna/

Il 21 aprile alle 15 in Via togliatti

5 [OTTIME] RAGIONI PER DIRE NO AL METANODOTTO SNAM “RETE ADRIATICA” E ALLA CENTRALE DI COMPRESSIONE DI SULMONA

1. IL "GASDOTTO DEI TERREMOTI": UNA BOMBA REALIZZATA IN TRE CRATERI SISMICI
Il gasdotto attraverserebbe tre crateri sismici (dei terremoti di L'Aquila, Amatrice e Norcia) e aree a fortissimo rischio come la Valle Peligna. Realizzare in aree altamente sismiche mega-impianti già di per sé pericolosi, significa esporre i cittadini a rischi molto elevati, in violazione del principio di precauzione. Lo dimostrano i numerosi casi di esplosione di gasdotti e centrali con morti e feriti.

2. SOLO DANNI PER L’ECONOMIA LOCALE
L’opera non porterà occupazione in Abruzzo perché i lavori di costruzione saranno svolti principalmente da aziende e manodopera specializzate di fuori regione. La sua realizzazione danneggerà la nostra economia perché sottrarrà estensioni importanti di terreno alla coltivazione di prodotti tipici locali, mentre l’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera minerà alla base la vocazione turistica dei territori. Si stima inoltre che il valore di terreni e immobili adiacenti subirà una svalutazione fino al 70% del valore attuale.

3. UN’OPERA STRATEGICA SOLO PER I PROFITTI DELLA SNAM. CON BEFFA AI CITTADINI!
Il metanodotto Rete Adriatica e la centrale di compressione non sono utili a noi cittadini: il metano trasportato non serve a soddisfare il nostro fabbisogno di gas, ma è funzionale alla strategia commerciale della SNAM. Sarà rivenduto ad altri paesi europei con lauti profitti privati per l’azienda. Il consumo di gas in Italia e in Europa è in calo anche grazie alla diffusione delle fonti rinnovabili. Nonostante questo, con il gasdotto TAP, altre condotte e gli stoccaggi, vogliono trasformare l'Italia in un "Hub del gas", una piattaforma logistica per l'import-export di idrocarburi. Insomma, a noi i rischi, a loro i profitti, con la beffa che queste opere le finanziamo noi con la bolletta!

4. DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI
La centrale di compressione di Sulmona rilascerà nell’aria emissioni nocive che tutti gli abitanti della Valle Peligna respireranno con conseguenze sulla salute.

5. FANNO UN DESERTO E LO CHIAMANO SVILUPPO
L’opera è in contrasto con l’idea di futuro per cui lottiamo: sostenibile, ecologico, affrancato dalle fonti fossili, per evitare sia i danni locali sia quelli dei cambiamenti climatici. Che senso ha firmare il trattato di Parigi sul clima e poi "sequestrare" per decenni il futuro del paese usando il denaro dei cittadini per realizzare grandi opere "fossili"? Non vogliamo accettare che il mondo intorno a noi sia ridotto a una desolata terra di attraversamento, devastata, impoverita e marginalizzata. L'Italia è un paese bellissimo ma fragile, ricco di beni culturali ed ambientali ma bisognoso di iniziative per la valorizzazione turistica e il risanamento del territorio. Queste sono le vere grandi opere di cui abbiamo bisogno!

Attivati, diffondi e partecipa alla manifestazione: l’unica lotta che si perde è quella che non si combatte!

Per info e aggiornamenti sulle nostre iniziative visita le pagine facebook del Coordinamento No Hub del Gas - Abruzzo e i siti dei comitati