Vediamo come il tentativo di approvvigionarsi di metano altrove rispetto alla Russia, sia una pia illusione del nostro governo.
Quasi un anno di guerra. L'italia cosa fa? Tra escalation a suon di carri armati e commissioni militari, tra piani di finanziamento bellico e scontro fra blocchi, noi si sta come le foglie ecc ecc...
Oltre 100 giorni di sciopero della fame per il compagno Cospito, ragioniamoci su.
Come al solito arriviamo in ritardo, ma continuiamo a vederci lunghissimo!
Oggi parliamo della visita di Giorgia Meloni in Algeria per consolidare i rapporti strategici sul gas e gettare le basi del “Piano Mattei” per l’Africa; del Burkina Faso che ha chiesto il ritiro delle truppe di Parigi dal proprio territorio, dopo che il 2 ottobre scorso nella capitale Ouagadougu sono state assaltate l’ambasciata e l’istituto di cultura francesi; ricordiamo che il 20 gennaio 1973 veniva assassinato Amilcar Cabral, padre dell’indipendenza di Guinea Bissau e Capo Verde, uno dei più rivoluzionari pensatori dell’Africa contemporanea; dell’omicidio diMartinez Zogo, in Camerun,direttore di Radio Amplitude, emittente privata nota soprattutto per il programma Ambouteillage e dell’omicidio il 21 gennaio, in Eswatini, dell’avvocato Thulani Maseko, uno dei più noti difensori dei diritti umani del paese, ucciso all’interno della sua abitazione, nella capitale Mbabane.
Algeria: Hakim Debazi, 55 anni, uno degli attivisti più attivi di Hirak, è morto domenica 24 aprile in carcere. Padre di tre figli era stato arrestato per “attentati alle istituzioni” e condannato dalla giustizia algerina al carcere per pubblicazioni sui social network.
Ciad: Il presidente Idriss Déby, che ha governato il Ciad per trent’anni, è morto lo scorso 20 aprile dopo essere stato ferito mortalmente da combattenti ribelli. La sua scomparsa preoccupa gli alleati internazionali e i paesi confinanti.
Il conflitto tra Marocco e Fronte Polisario, per il controllo del Sahara Occidentale, è tornato ad infiammare il deserto da circa un anno. Il tutto nel quasi totale silenzio mediatico. La tregua durava dal 1991, dopo 16 anni di battaglia. Le Nazioni Unite avevano creato la Minurso (Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale), che doveva vigilare sulla pace e permettere il Referendum per l'autodeterminazione dei saharawi.
Il casus belli, lo scorso 13 novembre 2020 a Guerguerat, al confine Sud con la Mauritania. I civili saharawi hanno bloccato una strada nella Buffer Zone dell'Onu. Mohamed VI, re del Marocco, ha inviato l'esercito. Il Polisario ha dichiarato decaduto il cessate il fuoco.
Ne parliamo con il giornalista Gilberto Mastromatteo
Si sono tenute le elezioni in Etiopia in un clima di guerra nel Tigray,in molte zone non si è potuto votare ed il primo ministro Ahmed cerca una legittimazione nonostante le tensioni interetniche che hanno provocato centinaia di morti e una violenta repressione ,la guerra nel nord che aveva promesso breve ed invece si susseguono i massacri indiscriminati ,le truppe eritree sono nel territorio etiope e la fame minaccia gli abitanti del Tigray,nelle altre regioni i partiti di opposizione hanno boicoattato l'appuntamento elettorale e si accrescono anche le tensioni con il Sudan e l'Egitto a causa della diga del Rinascimento .
Anche in Algeria si è votato per l'assemblea nazionale in elezioni volute dal presidente ma boicotatte dal popolo algerina ,l'astensione ha raggiunto picchi del 70 per cento ,il movimento Hirak ha contestato la scelta del presidente definendola una mascherata elettorale e una fuga in avanti.
Un parlamento delegittimato dovrà nominare un nuovo governo mentre il paese si avvita in una crisi senza fine.
Radio Africa notiziario quindicinale sugli avvenimenti dell'Africa, in questa puntata notizie dal Ciad dove dopo la morte del presidente Deby si è insediata la giunta militare non senza tensioni interne ed opposizione della società civile scesa in piazza.
In Algeria sono riprese le manifestazioni del movimento " hirak" dopo la stasi dovuta alla pandemia , ed è ripresa in grande stile anche la repressione degli oppositori ,mentre si avvicinano le elezioni di giugno imposte dal regime . Si ricorda in questi giorni la strage di Setif avvenuta nel giorno della vittoria degli alleati nella secona guerra mondiale 8/5/1945 ,quando una massiccia manifestazione indipendentista fu attaccata dalle forze di sicurezza francesi e si innestò una rivolta repressa nel sangue con l'utilizzo dell'aviazione e dell'esercito. Furono uccisi 45000 algerini in un massacro impietoso che fu riconosciuto dai francesi solo negli anni 2000.
Aggiornamento dal Tigray dove da novembre è scattata l'invasione militare dell'Etiopia ,si parla ormai apertamente di massacri compiuti dall'esercito eritreo che è entrato nel Tigray a sostegno dell'intervento di Addis abeba ,ci sono state testimonianze di pulizia etnica ,la guerra nonostante i proclami del primo ministro etiopie nonchè premio nobel per la pace Abiy Ahmed Ali continua con il rischio concreto di un allargamento su scala regionale regionale.
Oggi con Radio Africa parliamo di:
Repubblica Democratica del Congo approfondendo le ragioni,i motivi, gli interessi politici ed economici che insanguinano in particolare la zona del Kivu;
Algeria dove nonostante la decisione di sciogliere il parlamento, di rinnovare il governo e di concedere la grazia a una sessantina di membri dell’ Hirak sono tornate a riempirsi le piazze;
Della dimenticata strage di Addis Abeba, compiuta tra il 19 e il 21 febbraio 1937 nella capitale dell'Etiopia, da parte di civili italiani, militari del Regio Esercito e squadre fasciste contro civili etiopici.
Algeria stretta repressiva e condanna di un anno per un attivista del movimento Hirak.
Etiopia Il governo alla fine del mese scorso ha dichiarato la vittoria nel conflitto nella regione del Tigray contro il Fronte di liberazione popolare del Tigray (Tplf) e la fine dei combattimenti, ma per il Tplf il conflitto prosegue.
Elezioni in Ghana scontri in attesa degli esiti elettorali e tensioni durante le votazioni del referendum costituzionale in Liberia.