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Palestina

Lo Stato italiano processa la resistenza palestinese

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In comunicazione diretta dall'Aquila, abbiamo parlato con Vincenzo sull'inizio del processo contro Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh. Abbiamo anche parlato con un compagno dei Giovani Palestinesi Italia sul fatto che, con questo processo, lo Stato italiano cerca di condannare il diritto internazionale alla resistenza.

Antisemita: una parola in ostaggio

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Con la professoressa e semiologa Valentina Pisanty presentiamo il suo ultimo libro, Antisemita, una parola in ostaggio. Partiamo iniziando a parlare dell'ultima Conferenza organizzata a Tel Aviv che per la prima volta ha visto la presenza di tantissime personalità politiche di destra che hanno diffuso l'antisemitismo come pratica politica. 

Tanto che il CEO della Lega Anti-Defamazione Jonathan Greenblatt e il filosofo francese Bernard-Henri Levy - entrambi originariamente programmati per tenere i discorsi di apertura - insieme al rabbino capo britannico Ephraim Mirvis, sono stati tra coloro che hanno annullato la loro partecipazione all'evento proprio per la preoccupazione che ospistare politici di estrema destra avrebbe legittimato i loro movimenti che hanno una lunga storia di antisemitismo, negazione dell'Olocausto e razzismo.

Tornando alla parola la Professoressa ci dice che "è  stata sequestrata dal lessico, è stata prelevata su sollecitazione delle destre israeliane che negli ultimi decenni con la collaborazione di istituzioni americane ed europee ne hanno cambiato significato in un senso conveniente all'agenda perseguita dai recenti governi israeliani. Stravolto il senso originale  della parola antisemita che si era consolidato negli ultimi secoli. L'eterno ebreo contro il quale si accaniscono gli antisemiti, un cospiratore, un doppiogiochista, qualcuno che trama nell'ombra,  qualcuno che contemporaneamente  è comunista o bolscevico e capitalista, disgregatore della società occidentale". Questa parola oggi invece finisce per essere usata con lo scopo di  indicare qualsiasi critica radicale alla politica israeliana e così antisemitismo e antisionismo sono andate a collassare in un unica categoria. Operazione pericolosissima che sta portando ad incriminare chiunque sostenga la Palestina. 

Roma: corteo per la Palestina sabato 29 marzo

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Corteo per la Palestina - Stop al genocidio - Libertà per Anan, Ali e Mansour

Sabato 29 marzo 2025 h 16.00

Roma - Piazza Vittorio Emanuele

Sulle motivazioni della rottura della tregua, la ripresa dei bombardamenti su Gaza e l'ingiusto processo  di Anan, Ali e Mansour ne parliamo con un compagno palestinese.

28 marzo presidio ad Albano in solidarietà con la Palestina

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Abbiamo parlato con un compagno del Coordinamento dei Castelli Romani per la Palestina sul presidio che si terrà ad Albano, il venerdì 28 marzo a partire dalle ore 16:30 a piazza San Pietro, e del corteo del sabato 28 marzo a piazza Vittorio (Roma).

Con lui abbiamo anche riflettuto sulla complicità dell'Italia con lo stato sionista d'Israele, in quanto terzo fornitore d'armi, e abbiamo aggiornato la situazione processuale di Anan Yaaesh, Ali Irar e a Mansour Doghmosh.

 

 

Stop al Genocidio

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Un compagno palestinese ci ricorda che il genocidio non si è mai fermato. Racconta dei bombardamenti nella Striscia di Gaza, che in poche ore hanno causato la morte di centinaia di persone tra cui moltissimi bambini e bambine, in una situazione in cui manca tutto e chi è ferito non può essere soccorso. Inoltre sottolinea l’importanza del sostegno alla resistenza palestinese in un momento in cui gli interessi politico-economici degli Stati Uniti, dei Stati Europei e dei Paesi Arabi si giocano sulla pelle della popolazione palestinese.

Invita al Presidio che ci sarà domani, giovedì 20 marzo h 17, in Piazza della Rotonda del Pantheon.

Domani 20 marzo in piazza a Roma: il genocidio continua, fermiamo Israele

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Un compagno di Udap (Unione democratica arabo-palestinese) ricostruisce la feroce ripresa dei bombardamenti nella Striscia di Gaza che ha in poche ore causato la morte di centinaia di persone tra cui moltissimi bambini e bambine, in una situazione in cui chi è ferito non può essere soccorso a causa della già perpetrata distruzione degli ospedali e della mancanza di energia elettrica e in cui da giorni i beni umanitari sono bloccati da Israele fuori dalla Striscia. Il compagno chiarisce che Israele sta portando avanti un'operazione che trova le sue motivazioni anzitutto nell'obiettivo ideologico della pulizia etnica e poi in motivi di politica interna: l'approvazione del bilancio delle forze più oltranziste uscite dal governo.

A causa della situazione gravissima da ieri sono state indette manifestazioni in decine di città tra cui quella di Roma che si terrà domani giovedì 20 marzo, dalle ore 17, in piazza della Rotonda del Pantheon.

Aggiornamenti sulla situazione a Gaza

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Insieme a Michele Giorgio, corrispondente per il Manifesto dai Territori palestinesi , approfondiamo gli ultimi avvenimenti a Gaza, con la ripresa di bombardamenti massicci da parte dell'esercito israeliano. Solo nella giornata di ieri si contano più di 400 palestinesi uccisi, con il numero più alto di minori morti degli ultimi 15 mesi. Attacchi aerei su Jabaliya, Beit Hanoun, Gaza City, Nuseirat, Deir el-Balah, Khan Younis e Rafah. Anche l’area di al-Mawasi, designata zona umanitaria dalla stessa Tel Aviv.

Inoltre parliamo della nomina del nuovo capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, e della spinta dell'ala di estrema destra del governo Netanyahu che ha portato alla rottura della tregua di questi giorni. Del ruolo della presidenza americana, che ha appoggiato l'iniziativa armata di Israele.

"Con Zamir sta emergendo un nuovo gruppo di generali, come Yanin Azor, in perfetta sintonia con il governo, impegnato a rafforzare i legami con la destra."

Giovani palestinesi in piazza in tutta Italia: stop genocidio!

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Oggi i Giovani palestinesi in Italia hanno lanciato presidi e manifestazioni in molte città: Torino, Milano, Bergamo, Padova, Modena, Bologna, Firenze, Napoli, Cosenza... nei prossimi giorni ce ne saranno altri; a Roma giovedì 20 marzo alle ore 17 in piazza della Rotonda del Pantheon. Invitano tutti/e a scendere in piazza subito per chiedere l'embargo sulle armi e di chiedere a voce ancora più alta che Italia e Unione Europa interrompano la complicità con Israele che nelle ultime ora ha ripreso a bombardare la Striscia con rinnovata ferocia uccidendo migliaia di persone tra cui molte bambine e bambini. Continua anche l'attacco continuo in Cisgiordania, a Jenin, a Tulkarem...

Sentiamo prima un compagno dei Giovani Palestinesi in Italia da Padova dove la manifestazione era stata convocata alle 15 e dopo il corteo la polizia aveva fermato alcune compagne e compagni per "accertamenti"; il secondo audio è con una compagna dei Giovani Palestinesi da Firenze dove sono scesi in piazza alle ore 19.

La tortura sui corpi

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Le guerre e tutte le sue forme di violenza contro i corpi e le menti di chi rifiuta di sottomettersi e di passivizzarsi. Lo strumento della tortura per imporre la perdita di controllo su se stessi, sulla propria dignità, sulla fiducia verso gli altri e perfino verso i propri affetti", attraverso la lettura degli articoli della psichiatria palestinese Jabr e sulle modificazioni epigenetiche dei traumi di guerra trasmessi di generazione in generazione".