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PKK

Jin Jiyad Azadi: una filosofia di trasformazione della vita

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Durata 57m 37s

Presentiamo la conferenza "Jin Jiyad Azadi: una filosofia di trasformazione" della vita che si terrà sabato 10 febbraio presso l'Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza di Roma 3 organizzata da Jineolojî Center, TJK-E, Rete Jin Italia, Comitato italiano di Jineolojî, NUdM, Collettivo Marielle con una compagna di Uiki onlus e un compagna di Non una di meno Roma. 

La Turchia i curdi e la digos di Sassari

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Questa estate la digos di Sassari si è data veramente da fare. Infatti ad agosto è stato arrestato un secondo compagno curdo mentre era in vacanza con la sua figlia di dieci anni. Devrim Akcadag di origine curde ma cittadino tedesco, aveva a sua insaputa un mandato internazionale per appartenenza al pkk. Traduttore per le istituzioni tedesche non c'era nessuna colpevolezza, mentre per la solerte digos di Sassari è scattato subito il fermo e i domiciliari. Ad oggi si trova ancora in attesa di giudizio.

La pressione ricattatoria della Turchia sulla Svezia, avvenuta di recente in sede NATO e per la quale centinaia di cittadini curdi residenti in Svezia sono stati posti sul piatto come ostaggi dal presidente turco Erdogan, è la prova della nuova chiave sul vero esercizio del terrore: il terrore esercitato dal regime turco oggi al potere contro il popolo curdo, contro le sue comunità e contro le sue organizzazioni politiche anche in sede internazionale; ed è la prova del fatto che Erdogan intende fondare i rapporti bilaterali tra stati, ivi compreso il rapporto tra Turchia e Italia, sull’utilizzazione dei curdi come ostaggi, quindi sull’impostazione dei rapporti diplomatici in chiave di ricatto.

Sentiamo una compagna dell'associazione sarda contro l'emarginazione. 

Turchia: ancora processi contro i curdi

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Sono iniziati i processi contro i due co-presidenti del Partito Democratico dei Popoli (Hdp). In carcere da oramai 13 mesi sono accusati di terrorismo e di vicinanza al Pkk.

Entrambi i giorni è stato vietato alle delegazioni internazionali di parlamentari e osservatori dei diritti umani di presenziare ai processi. Insomma, continua la dura repressione del sultano Erdogan.

Intanto, inoltre, sono iniziati - martedì 5 dicembre - al palazzo di giustizia di Istanbul i primi processi agli accademici turchi accusati di “propaganda terroristica” a favore del Pkk per aver sottoscritto nel gennaio 2016 un appello che chiedeva la fine delle ostilità tra esercito e ribelli nel sud-est del Paese a maggioranza curda. A firmare la dichiarazione furono 1.128 docenti di 89 atenei, che adesso rischiano condanne fino a 7 anni e mezzo di carcere. Alla sbarra decine di docenti di almeno 7 università, ma il numero degli imputati potrebbe aumentare con nuovi rinvii a giudizio nelle prossime settimane.

La giurista Simonetta Crisci (Centro Ararat) ci aggiorna sulle diverse situazioni processuali e sul ruolo della Turchia nel Medio Oriente, a margine di una recente conferenza mondiale a Bruxelles.

Nella foto: parlamentari dell'Hdp

Bruxelles: i tentativi di criminalizzazione di curdi/e da parte dello stato turco

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Durata 22m 59s

A partire dll'accoltellamento di tre attiviste e attivisti curdi che si stavano recando al consolato di Bruxelles per votare al referendum voluto da Erdogan per continuare il processo di fascistizzazione dello stato turco, con un compagno della redazione a Bruxelles, commentiamo il voto all'estero – e in particolare in Belgio – a questo referendum.
Si parla poi dell'invasività della politica turca nella politica interna degli stati europei, sul Belgio in particolare e dello specifico di un processo contro attiviste/i curde a Bruxelles nel quale lo Stato turco si è costituito parte civile.

Sciopero della fame: aggiornamenti dal presidio curdo a Roma

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Durata 14m 25s

In diretta dal presidio curdo in piazza Venezia/p.za Madonna di Loreto a Roma. Continua lo sciopero della fame in corso in tutta Europa in solidarietà con i/le detenuti/e politici in Turchia.

 

Qui l'appello diffuso da UIKI Onlus: http://www.uikionlus.com/uiki-appello-per-la-solidarieta-diffusa-con-le-prigioniere-e-i-prigionieri-in-sciopero-della-fame/

 

Vi segnaliamo, inoltre, un'intervista ad un esponente del PKK che potete leggere qui e che abbiamo letto e commentato in diretta.

 

Kobane: 24 settembre manifestazione nazionale a Roma

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Durata 1h 4m 32s

Il prossimo 24 settembre è stata indetta una manifestazione nazionale a Roma in solidarietà con la resistenza curda attaccata in Rojava e nel Kurdistan curdo. Tutto ciò mentre l'Unione Europea continua a versare soldi alla Turchia per la gestione dei profughi frutto di una guerra, quella siriana, causata dalla stessa UE e dalla stessa Turchia. Corrispondenza e commenti.

 

Qui l'appello per una mobilitazione nazionale a sostegno del popolo curdo e della rivoluzione democratica in Rojava: http://www.uikionlus.com/appello-per-una-mobilitazione-nazionale-a-roma-il-24-settembre

Turchia: la normalizzazione del quotidiano Zaman e gli attacchi nel sud-est

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Durata 38m 26s

Un aggiornamento con un compagno dalla Turchia sulla chiusura di "Zaman", un giornale nato per sostenere Erdogan ma poi diventato suo acerrimo nemico. Il quotidiano, dopo essere stato chiuso, è stato riaperto in versione filo-governativa.

 

Gli attacchi nel sud-est da parte dell'esercito turco contro le cittadine curde non si fermano e saldano ancora di più l'alleanza tra Erdogan e i vertici militari. E infine l'intenzione di Erdogan di voler costruire una città cuscinetto per accogliere i rifugiati siriani, tra il cantone di Kobane e quello di Afrin.

Turchia: la chiusura di Zaman e gli attacchi nel sud-est

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Durata 38m 26s

Un aggiornamento con un compagno dalla Turchia sulla chiusura di Zaman, il giornale nato per sostenere Erdogan e ora diventato suo acerrimo nemico. Gli attacchi nel sud est da parte dell'esercito turco contro le cittadine curde non si fermano e saldano ancora di più l'alleanza tra Erdogan e i vertici militari. E infine l'intenzione di Erdogan di voler costruire una città cuscinetto per accogliere i rifugiati siriani, tra il cantone di Kobane e e quello di Afrin.