Si susseguono i presidi sotto le sedi della Rai. A Bologna, come in altre città, è stato caricato dalla polizia. Al seguito degli incidenti la Rai ha detto che avrebbe letto il comunicato del presidio. Sentiamo la voce di un compagno che era lì al presidio.
Da quando è iniziato il bombardamento israeliano sulla Striscia di Gaza, in Italia, abbiamo assistito a informazione distorta e embedded, criminalizzazione del dissenso, forme latenti di censura e molti silenzi, mancate prese di parola da parte del mondo della cultura e dello spettacolo e dalla categoria degli/delle intellettuali di cui è in discussione addirittura l'esistenza. Negli ultimi giorni, Sanremo e la Rai sono stati messi in discussione per l'atteggiamento censorio.
Ne parliamo con in studio la sceneggiatrice Francesca Manieri e interventi di Silvia Ballestra, scrittrice, Michela Occhipinti, regista, documentarista, Chiara Bersani, performer e attivista, Ilenia Caleo, performer, ricercatrice e attivista di Campo Innocente.
Ieri, 13 febbraio, manifestazione sotto la sede Rai, a Napoli di via Marconi, Fuorigrotta:
La RAI “pagata con i soldi pubblici” solidale con il governo sionista e nazista di Netanyahu? Che censura chi solo accenna a ricordare che sono morti oltre 30.000 palestinesi, ospedali bombardati, migliaia di bambini morti, genocidio riproduttivo contro le 50.000 donne che in questo periodo dovevano portare a termine la loro gravidanza e chi si azzarda a ricordare che non è partito tutto il 7 Ottobre ma la storia è lunga un bel pò?
Intervento a suon di Manganelli della polizia, rifiutato il confronto da parte dei giornalisti e delle giornaliste in sede, il racconto di una compagna
La RAI ha annunciato qualche giorno fa la fine delle proprie trasmissioni in onde medie, quelle cosiddette in AM. Cosa significa questa decisione per il futuro della radiofonia nel nostro paese' E che relazione c'è, o ci può essere, con il lento avvento del digitale terrestre anche a livello radiofonico? Lo abbiamo chiesto a Boyska, redattore della trasmissione che radio onda rossa dedica alle questioni relative alle nuove tecnologie.
La Rai, come altre emittenti, continua a permettere l’utilizzo di un linguaggio razzista, omolesbobitransfobico, sessista, abilista e l'utilizzo del blackface come spettacolo di intrattenimento, veicolando una rappresentazione spesso grottesca della società attuale. L'informazione prodotta non racconta della società in cui viviamo e di cui siamo parte. Al contrario, propone troppo spesso modelli razzisti, sessisti, etnocentrici, cattocentrici ed eteronormati, costruendo un grottesco e fittizio palcoscenico della realtà.
Per queste ragioni nel pomeriggio di giovedì 8 aprile differenti realtà hanno organizzato un sit-in davanti alle sedi Rai (per Roma presidio alle 17.30 in Viale Mazzini). Ne parliamo con un compagno di Black Lives Matter Roma.
Ne parliamo con l'Associazione Rai bene comune contraria a questo rinnovo del contratto nazionale voluto da tutte le sigle sindacali, tranne lo SNATER.
Mercoledì 22 marzo, a partire dalle ore 14,00, il coordinamento "Non una di meno" indice una manifestazione sotto la sede della RAI di Roma, in viale Mazzini, per protestare contro i contenuti espressi nel corso della trasmissione pomeridiana condotta da Paola Perego e chiamare ad un ragionamento sul ruolo della donna nel mondo dei media