Una corrispondenza con un compagno greco che ci racconta della manifestazione di oggi ad Atene, delle cariche della polizia che non hanno allontanato i dimostranti. Papandreu dichiara che si sta dimettendo.
Nuova giornata di sciopero negli Appalti Ferroviari, contro i licenziamenti, le mancate retribuzioni, la soppressione dei servizi: i lavoratori hanno a più riprese occupato i binari della stazione termini. Forte la rabbia manifestata, molti di essi sono ormai preda di una situazione drammatica, senza stipendio da mesi e impossibilitati a far fronte a qualsiasi spesa. Nuove mobilitazioni si annunciano per i prossimi giorni.
Nella giornata in cui studenti e studentesse, precari e precarie, hanno attraversato lo sciopero generale proclamato dalla cgil, bloccando la città, un compagno del CUA, collettivo autonomo universitario, di Bologna - nel corso della puntata di oggi di Silenzio Assordante - ci racconta dell'accoglienza che hanno intenzione di riservare al Ministro leghista e razzista Maroni, che sta per arrivare in città per sostenere il candidato sindaco della Lega Nord.
Studenti e studentesse, precarie e precari, hanno occupato i binari della stazione Termini, a Roma, nella giornata dello sciopero generale. Ascolta le due corrispondenze.
Mentre alla ex-Bertone si consuma il voltafaccia della Fiom, una valutazione su quanto accade alla Fiat di Cassino: tra cassa integrazione, giornate memorabili come il 28 gennaio e il modello Marchionne alle porte.
L'autorganizzazione nei posti di lavoro è possibile! Questo il messaggio lanciato da lavoratori e lavoratrici della Leroy Merlin di Porta di Roma, dove la compressione dei diritti, orari insostenibili e salari da fame rappresentano la dura realtà quotidiana che si nasconde dietro lo "spirito di squadra" invocato dall'azienda, all'insegna del quale la stessa ama rappresentarsi davanti alla clientela.
Questa sera nei sotterranei del centro commerciale è prevista un'assemblea per l'organizzazione della giornata di sciopero del 6 maggio.
Notte al freddo e senza cibo per i quattro dipendenti della Conus Spa, società appaltatrice della lettura del gas per conto di Italgas (Eni). I lavoratori, tutti romani dai 50 ai 60 anni sono saliti ieri mattina sul Gazometro di Roma per salvare il posto di lavoro e sono ancora arrampicati ad un'altezza pari a 4 piani.
«Non abbiamo chiuso occhio per il freddo, e per la fame - dice uno di loro, Mauro Ricci -. Il Gazometro è pericolante e non abbiamo protezioni ma non molliamo finchè non ci verranno date garanzie occupazionali.Siamo determinati a proseguire questa forma di protesta estrema - ha aggiunto Ricci - perchè a rischio ci sono il nostro posto di lavoro, la nostra pensione e le nostre famiglie. E non siamo i soli, nella nostra stessa situazione ci sono circa 400 persone in tutta Italia».
Dietro lo striscione 'Uniamo le lotte, mettiamoli in crisi' si è mosso questa mattina il corteo dei lavoratori e delle lavoratrici in sciopero. Salario, reddito, diritti e dignità. Questi i motivi della protesta che si è articolata nel corteo di oggi. L'unica sicurezza è che la crisi la pagano i/le pover* per il resto la crisi deve ancora arrivare.