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guerra

Io te l'avevo detto - Fuori la nato dal Mondo

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Come potevamo esimerci dal mettere la nostra zampetta nel marasma bellico? Anche questa volta ITLAD ha miseramente fallito nell'obbiettivo di capirci qualcosa nonostante l'aiuto preciso e puntuale di chi ne sa più di noi su questo bel casino in terra ucraina. 

Scherzi a parte, abbiamo cercato di dipanare questa astrusa matassa tentando di dare una chiave di lettura più vicina a noi. Siamo partiti dalle radici di questo conflitto, dagli 8 anni di guerra in Donbass, fino ad arrivare ad oggi, a questa guerra assurda tra potenze imperialiste e a ribadire che la Nato è uno strumento fuori dal tempo e dalla storia che va immediatamente abolito.  

Poi un compagno addentro alle questioni russe, ha rischiarato le nostre ingarbugliate visioni del conflitto, facendo chiarezza sulla situazione e fornendo una fotografia del momento attuale in quelle zone e delle possibili evoluzioni. 

Ovviamente non sono mancate amenità e sciocchezzuole che vi invitiamo a saltare a piè pari! 

 

Guerra e Pace

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Il Parlamento italiano approva l'invio di armi in Ucraina. Sabato alle 13.30 corteo nazionale nowar a Roma, da Piazza Repubblica a San Giovanni in Laterano al grido di ‘Contro la guerra, cambia la vita. Dai una possibilita’ alla pace’. A lanciare l’appello la rete italiana Pace e Disarmo.

Ne parliamo con Alessandro Marescotti Presidente di Peacelink ed Angelo Baracca attivista pacifista ed ecologista, specializzato nelle tematiche legate al nucleare civile e militare

Basi Militari in Sardegna

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Collegamento con un compagno sardo che ci racconta i movimenti all'interno delle basi militari in questo momento di riacutizzazione della guerra in Ucraina. La guerra non è possibile senza la pace. I compagni e le compagne in Sardegna lo sanno bene, e negli anni hanno cercato di rompere questa pace per fermare le guerre.

Loro le guerre, nostri i morti: presidio a Montecitorio

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Martedì 1 marzo, mentre il Parlamento decide quasi all'unanimità di inviare armi in Ucraina, fuori dal palazzo la manifestazione contro la guerra, contro la logica del riarmo, di compagn* che vede un'ampia partecipazione studentesca.

Corrispondenza con uno studente della Lupa

Libera Scienza in Libero Stato

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Qual'è la situazione rispetto alla produzione e al consumo di energia nel mondo? Come entra in relazione con la guerra in Ucraina? Quali scenari possiamo intravedere all'orizzonte? Ne parliamo con Demostenes Floros, per il ciclo Libera Scienza in Libero Stato. Puntata tutta da ascoltare per sfatare miti e comprendere a fondo il perché degli aumenti sul costo dell'energia in Europa. In questi giorni di guerra il gas viene venduto regolarmente dalla Russia all'Europa, anzi nei primi quattro giorni di guerra è raddoppiata la sua fornitura. Del resto il gasdotto attraverso il quale vengono erogate le forniture per l'Europa passa in Ucraina. Gli acquisti di gas russo da parte dell'Asia e in particolare dalla Cina, sono imponenti e sono dati in aumento del 100% al 2050. Al contrario l'Europa ha un consumo stabile e non può in nessun modo sostituire il gas russo nel proprio approvvigionamento di energia. Non stiamo parlando dei prossimi mesi, ma dei prossimi anni e decenni.

L'Europa cresce nei consumi ma non nei consumi energetici. Come è possibile? Delocalizzando la produzione. In questo modo risulta inquinare molto meno di quanto effettivamente faccia. Il tema dei consumi è al centro del dibattito energetico e lo è anche e, anzi, soprattutto in tempo di guerra.