Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

cie

Un viaggio al contrario...

Data di trasmissione
Durata 7m 38s
Durata 19m 58s
Lunedì 13 ottobre è andata in onda la seconda puntata di Silenzio Assordante.
Nel corso della trasmissione abbiamo contattato una compagna di Torino per farci aggiornare riguardo la situazione nel CIE di Corso Brunelleschi. Con lei veniamo a sapere delle recenti proteste e della gestione del centro affidata a Gepsa, compagnia di sicurezza privata, già nota per la gestione di decine di carceri.
 
La seconda corrispondenza che vi proponiamo è una lunga descrizione di un compagno curdo, riguardo la resistenza in Rojava e l'esperienza di autorganizzazione nelle regioni curde al confine tra Siria e Turchia. Con lui parliamo anche dei profughi e dell'oppressione al confine controllato dall'esercito turco.
 
Abbiamo quindi ricordato il presidio organizzato a Roma in solidarietà con la resistenza curda, previsto per venerdì 17 ottobre, alle ore 16 a Largo Argentina.
 
All'interno della trasmissione abbiamo dato lettura di un documento, scritto da alcunx compagnx francesi, sull'operazione Mos Maiorum e di una notizia dal Cda/CARA Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto dove circa 100 profughi siriani appena sbarcati, sono stati aggrediti dalle forze dell'ordine per aver protestato, con uno sciopero della fame di massa, contro il rilievo delle impronte digitali.
 
Come una sorta di viaggio al contrario, siamo quindi partiti dai centri di reclusione per migranti, passando per le retate in strada, fino ad arrivare alle terre di provenienza e ai motivi della migrazione.
 
Silenzio Assordante andrà in onda il prossimo lunedì, alle ore 16, dalle frequenze di Radio Onda Rossa

Riprendiamo le trasmissioni!

Data di trasmissione
Durata 18m 8s
Durata 16m 17s
A partire dal 6 ottobre iniziano le trasmissioni di “silenzio assordante”, ogni lunedì dalle ore 16 su radio onda rossa, 87.9 FM. 
Il programma indagherà su quanto accade all'interno di tutti i luoghi di internamento per immigrati.
Cercheremo di dare voce alla parte più esclusa della popolazione, consci del fatto che l'esclusione sociale si sta allargando. Viviamo in un mondo sempre più polarizzato, in cui vi sono pochi molto ricchi e molti sempre più poveri, divisi gli uni dagli altri da confini tutt'altro che simbolici, fatti di mura eserciti e polizia.
Ricominciamo, dopo un periodo di sospensione, anche in considerazione del fatto che in città si sta riattivando un percorso di lotta in appoggio alle lotte degli immigrati rinchiusi all'interno del C.I.E. di Ponte Galeria. 
Parleremo di guerra ai poveri, di dispositivi di controllo, di quelle pratiche di repressione che stanno diventando un pilastro fondante del mondo in cui viviamo.
Ma parleremo anche di chi lotta e si organizza contro questo sistema oppressivo,  di forme di vita che sfuggono alla disciplina del potere, dello spirito sovvertitore che ribolle nel ventre della metropoli.

Vi proponiamo due corrispondenze che rappresentano i contenuti principali di questa prima puntata.

Il primo audio è con un compagno lampedusano di Askavusa, pochi giorni dopo le contestazioni durante l'anniversario della strage del 3 ottobre nel Mar Mediterraneo. Con lui discutiamo sulle motivazioni che hanno portato molte persone a partecipare alla giornata di lotta e riguardo l'imminente riapertura del campo d'internamento etnico dell'isola, un lager che non è mai stato realmente chiuso, nonostante le dichiarazioni del Governo.

La seconda corrispondenza è con una redattrice del programma "Macerie su Macerie" di Radio Blackout, riguardo la richiesta del Questore di Torino, d'imporre la sorveglianza speciale contro 3 compagni, redattori di "Macerie / Storie di Torino". Con lei facciamo il punto sulle trasformazioni che vorrebbero imporre ad alcune zone della città, sulle lotte contro il CIE e gli sfratti, sulla repressione e nello specifico riguardo la sorveglianza speciale.

Concludiamo invitando a scaricare, stampare e diffondere questo avviso riguardo un'operazione repressiva che si svolgerà in tutta Europa dal 13 al 26 ottobre contro i/le migranti senza documenti. 18000 agenti saranno impiegati in due settimane di retate, volte ad arrestare più persone possibili e l'Italia sarà sicuramente impegnata in questa operazione oppressiva denominata "Mos Maiorum". L'avviso è in 8 lingue. 

Buon ascolto

CIE di Ponte Galeria - proteste e repressione

Data di trasmissione
Durata 10m 11s
Ascolta la testimonianza di un recluso, registrata alle 23,10 del 7.09.2014
 
Ieri pomeriggio, circa 40 solidali, hanno portato solidarietà ai ragazzi imprigionati nel CIE di Ponte Galeria. Arrivati  davanti alle mura del lager già si levavano alte le grida ed i rumori della battitura, davanti al cancello i celerini aspettavano schierati.
 
Poco dopo un gruppo di ragazzi è riuscito a salire sul tetto e ricambiare il saluto dei e delle soldali, sono usciti dal buio nel quale li vorrebbero nascondere.
 
Per tre lunghe ore hanno resistito sul tetto denunciando la loro condizione, intonando cori e canzoni e sbeffeggiando le guardie.
 
I poliziotti li hanno raggiunti minacciandoli con cani, idranti e lacrimogeni, ma nessuno è sceso. In tre hanno tentato la fuga approffittando della confusione ma sono stati purtroppo bloccati.
Uno di loro sembra sia ferito.
 
Appena il presidio si è sciolto e i partecipanti si sono allontanati è partita la rappresaglia: prima gli idranti, ai quali i ragazzi hanno risposto con un lancio di oggetti, poi  una carica.
 
Da quanto abbiamo saputo, inizialmente sono stati fermati quindici ragazzi tra quelli che erano sul tetto, poi lasciati tornare alle celle. Successivamente in dieci sono stati prelevati  e attualmente non si sa dove siano, a detta di alcuni reclusi potrebbero essere tradotti in carcere.

Ancora deportazioni e rivolte al CIE di ponte galeria

Data di trasmissione
Durata 17m 48s

Questa mattina due ragazzi hanno protestato per il lungo trattenimento nelle gabbie del centro e, data l'esasperazione, chiedevano di essere rimpatriati nonostante almeno uno tra i due ha tutta la famiglia in Italia.

Davanti l'indifferenza della direzione, uno tra i due reclusi ha ingerito una lametta, l'altro ha iniziato a tagliarsi sul corpo.

Ottenuto un colloquio, i due hanno saputo che nessun documento era stato inviato al consolato, nessuna pratica era stata attivata per il rimpatrio o il rilascio dopo tanto tempo d'internamento nel Cie.

 

Riconsegnati alla gabbie del centro, uno dei due ragazzi ha continuato a tagliarsi finendo in una pozza di sangue, questa scena pare abbia procurato tanta ilarità alle forze dell'ordine in servizio.

 

Questa situazione ha quindi raccolto la rabbia di tutti i reclusi delle sezione maschile: alcuni sono saliti sul tetto mentre in altre aree venivano incendiate alcune parti del lager.

 

Dopo circa 30 minuti, centinaia di unità delle celere hanno fatto ingresso nel campo d'internamento etnico costringendo, con non poche resistenze, ha rientrare ognuno nelle proprie celle e a subire una perquisizione.

 

Nel Cie di Ponte Galeria, sono circa 2 mesi che incessantemente nascono proteste, individuali e collettive, sedate puntualmente dal personale in servizio e dalla direzione del Centro.

 

Aggiornamenti dal CIE di Ponte Galeria

Data di trasmissione
Durata 7m 13s

Corrispondenza con due ragazzi detenuti nel Cie di Ponte Galeria.
Con loro capiamo le ragioni degli scioperi della fame in corso e veniamo a sapere di un pestaggio ai danni di un ragazzo.
Il ragazzo dovrebbe essere trasferito oggi in ospedale ed è stato liberato dall'isolamento solo grazie alle proteste degli altri compagni di prigionia.
Nel CIE di Roma sono attualmente rinchiuse, tra continui ingressi e deportazioni, circa 120 persone: 90 uomini, 30 donne e tra loro una ragazzina di 14 anni.
 

Fuga dal CIE di Ponte Galeria

Data di trasmissione
Durata 7m 22s

Nel pomeriggio del 19 agosto, un gruppo di 25 persone ha provato a conquistarsi la libertà dalle gabbie del Cie di Ponte Galeria a Roma. In 7 sono liberi dopo aver scavalcato mura e recinzioni.
Un ragazzo imprigionato ci racconta della fuga, delle ritorsioni e della situazione attuale nel centro.

Genocidio nel Mediterraneo. I mandanti?

Data di trasmissione
Durata 11m 2s
Durata 10m 59s
Durata 11m 4s

Negli ultimi giorni si susseguono le notizie di morti e dispersi nel canale di Sicilia, ormai una strage quotidiana da anni.

Ne parliamo

con Alberto di Borderline Sicilia (sicilia.ogg), http://siciliamigranti.blogspot.it/

con Alfonso della Rete Antirazzista catanese (sicilia2.ogg).

Infine l'intervento di un ascoltatore che era a bordo di una della navi militari dell'operazione Mare nostrum come traduttore e operatore ingaggiato da Unhcr (sicilia3.ogg)