Taranto: valutazioni per continuare la lotta
Un commento sulla situazione dell'Ilva, a pochi giorni dal referendum sulla chiusura dello stabilimento che ha registrato un'affluenza non sufficiente al raggiungimento del quorum.
Un commento sulla situazione dell'Ilva, a pochi giorni dal referendum sulla chiusura dello stabilimento che ha registrato un'affluenza non sufficiente al raggiungimento del quorum.
estratto dalla puntata di 25 o'clock del 10 aprile 2013, telefonata in diretta con luca e carmine degli hobophobic.
band hardcore tarantina, gli hobophobic suonano insime da 17 anni e animano la "scena" punk/hardcore meridionale e non solo. per un ora si conversa di musica, di autogestioni/autoproduzioni, di taranto, di lotte sociali ed ambientali.
Progetti di inceneritori a confronto, da Albano a Parma, nel contesto dei risultati elettorali del movimento 5 stelle. Il comitato No inc di Albano ha messo in piedi un presidio permanente per monitorare le attività in discarica e si assiste nel frattempo al collaudo dell'inceneritore a Parma dove il sindaco 5 stelle Pizzarotti non è riuscito a fermare il progetto. Si prosegue con un aggiornamento sull'Ilva di Taranto in particolare sullo scontro sui prodotti finiti in atto fra magistratura e azienda. Passiamo poi alle notizie radioattive sulla centrale nucleare del Garigliano e terminiamo con la questione delle penali che incombono sui progetti delle grandi opere, Tav e Ponte sullo stretto, nel caso non venissero attuati.
Umore nero all'Ilva di Taranto, dopo l'ennesima morte sul lavoro.
Alcune analisi e considerazioni con un compagno del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti.
Durata 14':45''
Diamo un rapido aggiornamento della situazione rifiuti nel Lazio e delle mobilitazioni ad Albano contro l'importazione di monnezza romana. Approfondiamo poi la questione della combustione di rifiuti speciali nei cementifici, con la pericolosissima legge in approvazione in parlamento l'11 Febbraio prossimo che permetterà di utilizzare la monnezza come combustibile e di mescolare le ceneri tossiche risultanti nel cemento. Di cemento in cemento ospitiamo poi in studio un compagno dell'asssemblea contro la cementificazione delle frazioni di Marino che ci aggiorna sui piani annientamento delle poche aree verdi al confine tra Marino e Roma. Concludiamo con aggiornamenti per quel che riguarda l'Ilva di Taranto e appuntamenti della settimana.
Dopo un breve commento sull'assemblea nazionale dei rifiuti dello scorso 1 dicembre si torna a parlare di biogas con l'impianto di Cerveteri a Pian della Carlotta. Aggiornamenti sull'Ilva di Taranto e le voci su una possibile evacuazione del quartiere Tamburi. Risaliamo lo stivale per parlare dell'inchiesta aperta nei confronti dello smaltimento dei rifiuti radiattivi dell'impianto nucleare del Garigliano. Terminiamo con notizie sparse riguardo all'acqua.
I lavoratori dell'Ilva, riuniti in assemblea permanente, impongono la copertura delle giornate di lavoro a carico dell'azienda - che ha chiuso l'area a freddo come rappresaglia al sequestro dell'area a caldo e agli avvisi di garanzia pervenuti al gruppo dirigente - e attendono il vertice governativo di domani. L'idea del commisariamento sembra lasciare spazio ad un decreto di recepimento dell'Aia, il che consentirebbe comunque il dissequestro dell'area a caldo e una ripresa del ciclo produttivo senza sostanziali cambiamenti, in pratica la soluzione auspicata dall'azienda. Stamattina un tornado ha causato la caduta di una ciminiera e un incendio nella cokeria, ancora non accertato il numero dei feriti.
Dopo i nuovi arresti in seguito all'inchiesta sul disastro ambientale provocato dall'Ilva, scatta la ritorsione aziendale: i vertici dispongono la chiusura anche della parte dell'impianto non sottoposta a sequestro, in cui lavorano più di 5000 lavoratori, costretti a ferie forzate a cui seguiranno altri lavoratori dell'indotto e quelli degli stabilimenti di Genova, Novi Ligure, Marghera.
Ma i lavoratori non ci stanno e occupano la direzione dello stabilimento.
Abbiamo sentito alcuni di loro in mattinata.
Durata del 1° audio: 5':25''
durata del 2° audio: 17':26''
Durata del 3° audio: 13':03''
La morte di Claudio Marsella, 29 anni, era evitabile, se l'azienda rispettasse le condizioni di sicurezza nel luogo di lavoro e se i sindacati si preoccupassero di esigerne l'osservanza invece di avallare accordi che scambiano la sicurezza per pochi spiccioli.