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Parigi

A Parigi ancora in piazza contro la Loi Travail

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Sabato 9 aprile si è svolta l'ennesima giornata di lotta in Francia contro la legge di riforma del lavoro promossa dal governo Hollande. Manifestazioni in diverse città, ma il cuore della protesta è nella capitale francese.

Ci sono stati nuovamente scontri e fermi, ma la piazza ha reagito agli arresti scontrandosi fisicamente con le forze dell'ordine che hanno reagito con cariche e lacrimogeni. Forte il protagonismo in piazza degli studenti, degli autonomi e degli anarchici.

 

Ci siamo collegati col nostro corrispondente da Parigi per avere aggiornamenti dalla piazza.

 

Durata, prima corrispondenza: 6' 27''; seconda: 4' 54''

Parigi: un'altra giornata di mobilitazione

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Nonostante gli arresti dei giorni scorsi, non si fermano le mobilitazioni a Parigi contro la Loi Travail, la riforma del lavoro. E a un mese di distanza dall'inizio del movimento (la prima manifestazione di protesta è del 9 marzo) appuntamento stamani degli studenti a Place Nation e appuntamento nel primo pomeriggio, per un corteo più ampio e partecipato a place de la République, occupata da circa 10 giorni da migliaia di persone accampate.

 

Durata 1° audio: 7':30"

Durata 2° audio: 6:29"

Durata 3° audio: 4:27"

 

Qui ulteriori aggiornamenti da Parigi durante il pomeriggio di oggi [via radioblackout.org]

 

 

Loi Travail, ovvero il Jobs Act francese. Conversazione con Marta Fana, economista

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Conversazione con Marta Fana, ricercatrice a SciencesPo (Parigi) e collaboratrice de "il manifesto".

 

Dopo una sintesi degli effetti di deregolamentazione del mercato del lavoro che la Loi Travail francese comporta, analizziamo le sue incredibili somiglianze col Jobs Act renziano.

La riforma del lavoro renziana è infatti presa in Francia come "exemplum".

 

Cosa succede alla socialdemocrazia francese? E' la fine di un ciclo social-liberale?

 

Intanto non si è fatta attendere la risposta dei lavoratori più colpiti da questo tentativo di riforma e in Francia una petizione contro questa nuova legge ha già raccolto centomila firme, mentre numerosi collettivi, organizzazioni sindacali, studenti e gruppi sono scesi in piazza a manifestare (qui e qui le nostre corrispondenze).

 

Durata: 32 minuti

Francia: sciopero contro la loi travail

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Oggi sciopero indetto da tre sindacati (CGT, FO, Solidaires) per il ritiro del progetto di legge El Khomri del governo francese sul lavoro che spinge la bilancia più pesantemente nelle mani dei padroni e toglie diritti a lavoratrici e lavoratori.

Nella prima corrispondenza con Filippo si presenta la Loi, si ricapitola la nascita della forte mobilitazione di opposizione nata soprattutto da studenti medi e universitari, infine i tre appuntamenti di oggi. alle 11 a Nation il concentramento di studenti e movimenti, alle  13, 30 a Place d'Italie l'appuntamento ufficiale dei sindacati, alle 18 un altro appuntamento lanciato su internet per l'occupazione di Place de la Repubblique.

 

Nella seconda corrispondenza con Cesare Piccolo trattiamo il quadro politico generale e l'atteggiagento dei sindacati, collaborazionisti in questo progetto.

Aggiornamenti dai movimenti presenti alla Conferenza sul Clima a Parigi

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Secondo momento di racconto dalle giornate di mobilitazione e dagli incontri dei movimento sociali e ambientalisti presenti a Parigi per la COP21.

Mentre i paesi inquinatori cercano di arrivare ad un accordo condiviso, proponendo false soluzioni agli effetti del cambiamento climatico, i movimento si incontrano nel tentativo di rompere il silenzio sulle istanze delle popolazioni colpite dagli effetti del modello di produzione capitalista  sulla vita delle persone e sull'ambiente.

 

Ne parliamo con Alberto, attivista di Fairwatch Italia.

 

Durata 12 min circa

Emergenza, terrore, stato d'eccezione: una conversazione con Oreste Scalzone

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Abbiamo chiamato Oreste Scalzone, in questi giorni a Parigi, per avviare con lui una riflessione sul clima di stato d'assedio imposto nelle principali città europee dopo la strage del 13 novembre, un discorso che parte da lontano, iscritto nella scienza dell'arte di governo, e nei confronti del quale bisognerà affinare meglio i nostri discorsi, a partire da quello inerente i soggetti sociali in movimento, i migranti.