Milano, ore 14: corteo nazionale per la libertà di Ocalan
Oggi pomeriggio a Milano - ore 14, Porta Venezia - manifestazione nazionale per la libertà di Ocalan e per tutti i prigionieri politici in Turchia.
Oggi pomeriggio a Milano - ore 14, Porta Venezia - manifestazione nazionale per la libertà di Ocalan e per tutti i prigionieri politici in Turchia.
Dopo la mattinata a piazzale Clodio in solidarietà ad un compagno in udienza, ci sono state gravi provocazioni da parte delle forze dell'ordine. Ai solidali gli è stato impedito di entrare in tribunale e fuori sono stati minacciati ed identificati.
In collegamento con una compagna che ci aggiorna, dopo aver lasciato il presidio di solidarietà.
In diretta con un compagno da piazzale Clodio in attesa della sentenza per ribadire il NO alla sorveglianza speciale nei confronti di un compagno che vive e lotta a Roma e al quale va la nostra complice solidarietà.
Alle ore 10 la Polizia ha negato ai solidali di entrare in aula.
Nel secondo audio un aggiornamento alle ore 11.45.
Già affollata piazza Porta Pia per il corteo in solidarietà al popolo curdo, contro gli accordi Ue-Turchia e per la liberazione di Ocalan.
Il percorso: Porta Pia - croce rossa - san martino della battaglia - piazza indipendenza - piazzale tiburtino - piazza vittorio
Sentiamo un compagno venuto con il pullman da Torino che ci racconta il clima generale.
Per i nostri approfondimenti sulla situazione in Kurdistan, clicca qui.
Corrispondenza con una compagna, riguardo l'iniziativa avvenuta questa mattina a Roma nella sede della Turkish Airlines e dell'ufficio di informazioni e cultura dell'ambasciata turca, in piazza della Repubblica.
I/le compagni/e hanno occupato l'ufficio con striscione, volantini e megafono in solidarietà con la resistenza curda.
L'iniziativa voleva anche sottolineare la vicinanza con i compagni e le compagne colpite dalla repressione a Torino, per aver occupato la sede della Turkish Airlines nell'aeroporto di Torino-Caselle, che hanno scelto di violare le misure restrittive, non andando a firmare in commissariato.
Qui il testo del comunicato.
Un paio di voci sulla devastazione del terremoto.
Con Cristiano, volontario della Brigata Garbatella, ragioniamo sul tema della solidarietà e dei soccorsi, tra competenze e difficoltà. Il terremoto avvenuto tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo sembra configurarsi come più grave di quello de L'Aquila (basti pensare al numero dei decessi e dei feriti).
Nella seconda corrispondenza, un compagno romano con diversi affetti ad Amatrice, prova a ragionare anche sulle responsabilità, che andranno analizzate il prima possibile. Oltre al primo soccorso materiale, sarà importante dare un supporto psicologico alle tante famiglie e ai tanti bambini coinvolti nel disastro.
Dopo la tensione alimentata da cittadini xenofobi e rigurgiti razzisti, centinaia di solidali si sono riuniti davanti al centro d'accoglienza di Fiumicino/Isola Sacra (via Trincea delle Frasche, angolo via Bombonati) dove sono ospitati diversi ragazzi africani.
In un clima disteso e sereno, il presidio solidale ha poi incontrato i richiedenti asilo ospiti del centro.
Si è aperto il presidio in solidarietà con gli imputati e le imputate per il 15 ottobre 2011.
Con Chucky nel cuore!
La prima corrispondenza con una compagna di Roma delinea i contorni della giornata, la seconda con un compagno di Cremona, presente al presidio ricollega la vicenda giudiziaria seguita al 15 ottobre a quella che ha investito compagni/e dopo la manifestazione antifascista di Cremona in seguito all'aggressione di Casapound al Csa Dordoni.
La terza corrispondenza è con un compagno della campagna Scaeniamoli che segue il processo contro compagn* per la manifestazione NO Expo del 1 maggio 2015 a Milano
Nella puntata del primo giugno abbiamo avuto due lunghe corrispondenze: la prima con un compagno di Torino, la seconda con un compagno di Roma, entrambi impegnati nella lotta contro i CIE.
Nella prima corrispondenza abbiamo parlato della macchina delle espulsioni e delle possibili lotte, dal momento in cui è aumentato il flusso di persone recluse ed espulse: con la legge del 25 novembre si è infatti passati da un tempo di reclusione di 18 mesi, a quello di massimo 3 mesi.
Si è quindi parlato degli enti gestori e di chi si arricchisce con la reclusione delle persone migranti per poi passare a come si è impostata la lotta a Torino contro le retate (che ha portato agli arresti di Toshi, Erika, Luigi e Paolo e ad altre misure restrittive) e contro le ditte che si occupano della ristrutturazione del CIE di Corso Brunelleschi.
Nella seconda corrispondenza abbiamo parlato del presidio solidale del 30 maggio davanti al CIE di Ponte Galeria, per poi raccontare la situazione attuale all'interno del centro e le proteste delle persone recluse.
Nel CIE di Ponte Galeria sono attualmente recluse circa 160 persone, arrestate durante le retate in strada o tradotte nel CIE dopo aver scontato una pena in carcere.