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Scuola guida per l'IA

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Apriamo con una lunga analisi delle Linee guida per l'Introduzione dell'Intelligenza Artificiale nella scuola. Proseguiamo con un commento sulle dichiarazioni di Durov; le nuove regole per pubblicare applicazioni su Android. Infine la rubrica notiziole.

Di Linee guida per l'Introduzione dell'Intelligenza Artificiale nella scuola se ne è  già parlato all'ora di buco, ma ci torniamo sopra per parlare anche degli aspetti più prettamente tecnologici.

Tra le notiziole: Israele cede le aziende di malware agli Usa; l'ICE, Agenzia che si occupa della deportazione di migranti irregolari negli Usa fa shopping di prodotti di sorveglianza; infine, oggi le comiche, ma al massimo per 2 ore.

Le dita nella presa salterà le prossime due puntate, torniamo Domenica 2 Novembre con una puntata speciale!

Nuova stagione

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Inizia la nuova stagione di Entropia Massima, la ventiseiesima. In questa prima puntata presentiamo i diversi cicli, Estrattivismo dei Dati, Antropologica, Emergenza Zero, Libera Scienza in Libero Stato. Presentiamo inoltre la tavola rotonda "La migrazione dell'ano e il pensiero ecologico", in programma domenica 5 ottobre alle 0re 15:00 presso il C.S.A. La Torre. 

Stefano Sbrulli presenta il suo corto Donde los niños no sueñan sul tema della contaminazione da metalli pesanti causati da miniere  a cielo aperto in streaming sulla piattaforma open ddb presentato al festival corti Ambiente e Cooperazione nel 2024.

Nessuna tecnologia per oppressione, apartheid o genocidio!

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Lunga puntata dedicata ad un racconto, attraverso molti report di 7amleh - centro di ricerca arabo sui social media - e non solo, dell'uso della tecnologia da parte di Israele come strumento di oppressione e di genocidio.

Il primo frammento di audio è dedicato al tema della distruzione dell'infrastruttura di rete; e alle difficoltà di comunicazione delle persone palestinesi in un contesto di censura che, in più, richiede a chi subisce un genocidio di performare il ruolo della vittima nei modi richiesti dai social media.

Proseguiamo con una rassegna delle tecnologie militari che non sarebbero possibili senza il coinvolgimento delle solite grandi imprese.

Infine, risultati delle campagne di boicottaggio e lotte per fermare i rapporti tra queste aziende e Israele.

Sorveglianze e sfruttamenti globalizzati

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In una puntata tormentata dai problemi tecnici, rivanghiamo tutti i grandi classici delle dita nella presa: le statistiche fatte male - oggi su energia e rinnovabili - la sorveglianza di stato e i nuovi modelli di business: che siano in stile cinese, sud-est asiatico o... svizzero!

Specchio specchio delle mie brame, chi è il più rinnovabile del reame? Sarà la Svezia? Il Portogallo? L'india? Dipende da come lo guardi!

La Cina passa dall'avere un sistema di sorveglianza molto evoluto ad esportarlo, raccontiamo il caso del Pakistan.

Notiziole varie: truffe online, stretta sulla privacy in svizzera, evoluzioni del sistema tecnologico russo.

Antitrust e privacy: i tribunali se ne lavano le mani

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Una settimana di sentenze per il mondo della silicon valley, tanto in Europa quanto negli Usa. Nonostante Google prenda una multa da quasi 3 miliardi di dollari per abuso di posizione dominante, non si può lamentare: il "rischio" antitrust è scongiurato, e l'Unione Europea si mostra più tenera del solito.

Infatti nonostante negli Usa Google sia riconosciuto come monopolista nel settore delle ricerche sul Web, il giudice ha valutato di dare dei rimedi estremamente blandi, molto lontani da quelli paventati. Ricordiamo che si era parlato addirittura di obbligare Google a vendere Chrome.

Anche nell'Ue i giudici sono clementi. Il caso Latombe, che poteva diventare una sorta di Schrems III, non c'è stato: la corte ha dichiarato che il Data Protection Framework è valido, e che quindi la cessione di dati di cittadini Ue ad aziende Usa è legale. È un grosso passo indietro nel braccio di ferro interno all'unione europea tra organismi che spingevano per questa soluzione (la Commissione) e altri che andavano in senso opposto (la Corte di Giustizia). Difficile pensare che i recenti accordi sui dazi non c'entrino nulla.

I techbro mangiano insalate di matematica?

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Dal Soylent alla trasfusione passando per le diete carnivore: i techbro sono ossessionati dal corpo. La mascolinità esibita unisce un presunto ritorno alle origini (cioè una riaffermazione del patriarcato) ad una ostentazione di controllo su un corpo che, forse per la prima volta, è il proprio corpo. Trigger Warning: disturbi alimentari.

Proseguiamo con alcune notiziole: fallimenti della tecnica in UK, cause piccole ma significative perse da Meta, e gli immancabili aggiornamenti dagli Usa.

Questa città è una camera a gas

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I distributori di carburante sono pericolosi, da molti punti di vista, ma occhio a non cadere nelle semplificazioni: prendendo spunto dalle notizie di attualità, parliamo dei combustibili e della loro pericolosità. Ne approfittiamo per analizzare le spinte, non sempre prive di interessi, di chi vuole preferire una tecnologia ad un'altra.

Continuiamo con alcuni aggiornamenti sul trasporto pubblico romano.

Torniamo sul digitale con gli accordi tra unione europea ed Israele relativi al GDPR e la consueta carrellata di notiziole.

Palestina: il vero volto delle smart city. Tecnologie per le guerre ai popoli

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Con un compagno dell'assemblea nogreenpass parliamo dell'iniziativa prevista per questo 6 luglio a Centocelle aperte (via delle resede 5). Iniziativa in sintonia con quelle che l’assemblea ha già svolto proprio sul tema. In questa occasione parteciperà anche la comunità palestinese dell’UDAP. Dopo la proiezione dei documentari doppiati sulle smart
city palestinesi, gli interventi e il dibattito, ci saranno un aperitivo e una cena conviviali.

Qui trovate il documento di analisi e presentazione più dettagliata dell'iniziativa e un trailer dei documentari:

https://nogreenpassroma.noblogs.org/post/2025/06/28/6-luglio-2025-palestina-il-vero-volto-delle-smart-city

 

La Smart City e la Città dei 15 minuti sono due teorizzazioni che applicando sul territorio strumenti altamente tecnologici non solo ridefiniscono i modi e i tempi della nostra quotidianità, non solo controllano i nostri corpi e condizionano le nostre menti spingendoci a comportamenti stereotipati, controllabili secondo algoritmi precostituiti, ma attuano anche una selezione predittiva delle azioni, individuando e selezionando buoni e cattivi, pericolosi e innocui, disponibili e indisponibili. La Smart City è la <città intelligente> perché, ci dicono, le più moderne tecnologie digitali e di telecomunicazione – compreso il 5G – vengono messe al servizio della città, dell’ambiente e dei suoi abitanti. Vorrebbero farci credere che questo costituisca un’innovazione, un bene per tutti. Si tratta di un nuovo paradigma per la realtà urbana che poggia su miriadi di sensori che raccolgono, 24 ore su 24, ingenti masse di dati, e su un elevatissimo livello di connettività. Così strade, incroci, palazzi, parcheggi e gran parte dell’arredo urbano “parlano” tra di loro, in tempo reale, grazie a quello che in gergo viene definito internet of things, l’internet delle cose, ovvero la connessione dinamica tra gli oggetti che utilizziamo quotidianamente. Intelligenza Artificiale, 5G, droni e altre innovazioni tecnologiche sperimentate reciprocamente sia in ambito militare che urbano trovano così la loro sintesi ideale.

Distorcere i bilanci è un videogioco da ragazzi

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Uno sguardo al "report sostenibilità" di Google e alle sue molte bugie; il meglio di hackmeeting 2025; Zona Warpa 4-5 Luglio al CSOA Forte Prenestino; notiziole dal Medio Oriente.

A Giugno è uscito, come ogni anno, il report sostenibilità di Google. A leggerlo, sembra che sia possibile fare il miracolo: continuare a consumare sempre più energia, eppure far diminuire l'impatto ambientale. Vediamo insieme alcuni dei trucchi utilizzati (da Google, ma non solo) per far quadrare i conti.

L'Hackmeeting 2025 è stato un mese fa, vi raccontiamo alcuni dei contenuti che ci sono piaciuti... avremmo voluto farlo in modo più esteso, ma poi ci siamo resi conto che si stava facendo tardi e abbiamo tagliato, non ce ne voglia chi ha curato altri dei momenti interessanti!

Al telefono con Kenobit parliamo di Zona Warpa - La festa del videogioco ribelle itinerante. Il mondo del videogioco è infatti troppo spesso depoliticizzato, e questo festival mira a fare da ponte tra chi gioca e chi fa videogiochi, in una cornice consapevole. Questo weekend è il turno del Forte Prenestino, qui potete vedere alcuni video di edizioni passate per farvi un'idea.

Chiudiamo con delle notiziole dal Medio Oriente:

  • 2 giorni di blackout di internet in Iran, per "ragioni di sicurezza": di cosa si tratta?
  • NSO piange miseria

 

Tecnologie oppressive di ogni tempo

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Aggiornamenti di attualità sul caso Paragon: le analisi smentiscono la difesa del Copasir; letture sul tema del linguaggio che evoca lo schiavismo nell'elettronica e informatica; Google usa le sue piattaforme per ostacolare le alternative aperte.

Il 5 Giugno, il Copasir ha pubblicato la sua relazione sul Caso Paragon:  tra le altre cose, ci dice che Citizen Lab potrebbe averla sparata un po' grossa, e che Francesco Cancellato potrebbe non esser mai stato intercettato. Peccato che una settimana dopo esca un nuovo report di Citizen Lab, che indica che altri due giornalistə europei sono stati attaccati con malware Paragon, e che uno di questi lavora proprio a Fanpage, la testata diretta proprio da Cancellato.

Abbiamo già parlato di linguaggio escludente nell'informatica, continuiamo a farlo ripercorrendo uno studio sull'origine dell'espressione master-slave (padrone-schiavo). Un'espressione più recente di quanto potrebbe sembrare, e abbastanza specifica di elettronica e informatica. Attraverso vari esempi, vediamo che anche se è difficile dare una ricostruzione certa della sua genesi, questa espressione non deriva dall'essere una metafora espressiva - per quanto problematica - di un meccanismo tecnico, ma da una specifica concezione della divisione del lavoro che prevede sempre l'esistenza di un dualismo tra volontà/intelletto e forza bruta.

Nextcloud denuncia che Google, attraverso il Play Store, ha artificialmente limitato le possibilità della sua applicazione per Android, rendendo più difficile (ma non impossibile) l'utilizzo di alternative libere.

Chiudiamo con il ruolo italiano nei bombardamenti statunitensi contro l'Iran.