Oggi, mercoledì 18 giugno, presidio fuori al tribunale dell'Aquila in concomitanza dell'udienza del processo ad Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, compagni palestinesi arrestati in Italia.
Vi proponiamo la dichiarazione dell’avvocato Flavio Rossi Albertini al termine dell’udienza.
Oggi 18\06\2025 a Torpignattara ci saranno due manifestazioni che confluiranno poi insieme. Il primo appuntamento è alle h18.30 a Piazza della Marranella (RM), il secondo alle h 19.30 a Largo Preneste (RM).
Di seguito la risposta dell'Asseblea di Solidarietà e Lotta di Roma all'invito delle comunità migranti di far convergere le due manifestazioni. All'interno anche il comunicato:
Rispondiamo all'invito delle comunità immigrate di Torpignattara a raggiungere la manifestazione per la Palestina libera e contro la guerra che Israele porta avanti.
La manifestazione delle 18.30 a piazza della Marranella raggiungerà in corteo Largo Preneste.
Invitiamo tuttx alla puntualità per unire le lotte e le resistenze.
Assemblea di solidarietà e lotta
Qui di seguito il comunicato della manifestazione che raggiungeremo:
Noi condanniamo senza condizioni l'attività aggressiva dello stato d'Israele. Costoro da anni stanno massacrando il popolo Palestinese con la complicità degli stati occidentali . Senza il sostegno di USA ed UE i sionisti non avrebbero potuto portare avanti il genocidio e le loro attività criminali. Israele sa bene che i capitalisti occidentali appoggiano la loro politica assassina e senza remore hanno attaccato l'Iran e in cantiere anche il Pakistan.vogliamo fermare questa guerra e chiedere la terra di Palestina libera. Abbiamo chiamato una manifestazione in data 18 giugno ore 19.30 a largo Preneste , invitiamo tutte e tutti all'iniziativa per intervenire contro la guerra e la chiusura di tutte le fabbriche di armi nel mondo. Ci sarà un'altro presidio a piazza della Marrranella alle 18,30 che abbiamo invitato ad intervenire anche a largo preneste per concludere insieme la giornata di lotta e dare la forza necessaria a noi immigrate /i per esprimerci al meglio. W LA LOTTA. STOP WAR // Ass. Dhuumcatu e Comitato BACHCU Innocente
Oggi 18\06\2025 si tiene a Terni il quinto presidio settimanale degli ultimi mesi per sostenere la resistenza Palestinese, contro lo stato terrorista di Israele e le sue forme coloniali e sioniste. Un compagno del Coordinamento ternano per la Palestina ci racconta come sono andate queste piazze e quali saranno i prossimi passi di solidarietà, inoltre ci aggiorna sulla rivolta nel carcere di Spoleto e Terni; in quest'ultimo è detenuto anche Anan Yahaeesh di cui diamo aggiornamenti rispetto al suo processo in quanto resistente palestinese.
Oggi, 14 giugno, 2025 viene lanciata l'iniziativa f.Lotta che prevede una presenza in mare nei giorni tra il 10 e il 20 settembre di varie imbarcazioni, ognuna delle quali avrà come focus una campagna nella lotta alla persecuzione delle persone che migrano attraversando il Mediterraneo. f.Lotta ha due obiettivi principali. Il primo, legato allo spazio che occupa, il Mar Mediterraneo centrale, mira a un cambiamento immediato. L’altro è proiettare un orizzonte politico radicale, per spingere i limiti di ciò che è possibile e immaginabile.
Sentiamo un compagno da Lampedusa, un altro con esperienza nel salvataggio in mare, le compagne di Sister Coop protagonista della campagna Io, capitana e un membre di Refugees in Libia.
Con un compagno di Orvieto parliamo della mobilitazione prevista alle 17.30 in Piazza Cahen a sostegno della Palestina per chiedere la cessazione immediata dei rapporti delle istituzioni italiane con lo stato sionista d'Israele.
Un compagno di All Eyes on Palestine Perugia ci racconta le ultime mobilitazioni e quelle in cantiere per i prossimi giorni; commenta la presa di posizione della Regione Umbra sul riconoscimento dello Stato di Palestina e riflettiamo insieme su l'ambiguità di questa proposta.
Maya del Movimento degli studenti palestinesi in Italia gli racconta della mobilitazione di ieri, martedì 10 giugno 2025, davanti alla sede della Commissione Europea a Roma per denunciare il rapimento di otto attivisti della Freedom Flotilla, tra cui Rima Hassan, eurodeputata appena eletta, franco-palestinese, sequestrata insieme ad altri cittadini europei in acque internazionali mentre cercavano di portare aiuti umanitari alla popolazione assediata di Gaza.
Di come Israele sta investendo miliardi in una massiccia campagna pubblicitaria su YouTube e altri canali per mostrare immagini falsate della sua “umanità”, mentre distribuisce aiuti a Gaza.È una mossa disperata per ripulirsi la faccia dopo mesi – anzi, anni – di crimini contro l’umanità. Una strategia comunicativa costruita a tavolino per far dimenticare bombardamenti, assedi e massacri. Ma il mondo ha visto. E il mondo non dimentica. Israele è un regime terrorista, responsabile di un assedio criminale contro un intero popolo. Gaza è stata affamata, bombardata, isolata. I civili sono stati presi di mira sistematicamente. La “strage della farina” lo dimostra in modo spietato: palestinesi disarmati, colpiti mentre erano in fila per ricevere un po’ di pane.Non è stato un errore, è stata un’esecuzione di massa.
Mentre in Italia l'opposizione al governo convoca una piazza "per la pace in Palestina", dopo mesi di silenzio e anni di complicità col colonialismo sionista, a Gaza si resiste alle bombe e alla fame e in tutta la Palestina alle incursioni militari e agli arresti di massa.
Mentre si condanna la “follia" del governo Netanyahu e si parla di massacri, in Palestina è in corso un genocidio e una pulizia etnica pianificata da quasi un secolo.
Mentre qui si approvano leggi per reprimere chi lotta, in tante carceri italiane si continua a resistere e a gridare libertà da galere senza via d'uscita.
Mentre il governo dichiara il proprio odio per chi lavora e chi ha vita difficile perché senza documenti in regola o senza cittadinanza, i CPR bruciano ogni giorno grazie alla rabbia delle persone recluse.
Viviamo in una realtà segnata da violenza e dominio, e questo è il tempo della resistenza e della solidarietà per chi, come noi, sta dall'altra parte. La Palestina non è un simbolo da usare ma la realtà da cui imparare a prendere posizione ogni giorno. A scegliere da che parte stare.
Lottare a fianco della Palestina significa riconoscere le resistenze e le oppresioni, vicine o lontane. Significa lottare insieme per la libertà, prenderla a spinta.
La Palestina è il genocidio in corso, ma è anche i lager per migranti in questo paese, lo sfruttamento e la miseria dilagante, la brutalità poliziesca nei quartieri di periferia.
La Palestina è Tarek, condannato a 4 anni e 8 mesi dopo gli scontri del 5 ottobre a Roma.
È Anan, Alì, Mansour e il razzismo dei tribunali di questo paese. È nei picchetti dei portuali di Marsiglia e di Genova che impediscono gli invii di armi verso Israele.
È Paolo Todde, in sciopero della fame nel carcere di Uta per denunciare le condizioni disumane della detenzione.
È nelle parole dei detenuti di Regina Coeli che gridano: “l’unico carcere buono è quello che non esiste”.
La Palestina è nelle scelte che ogni giorno siamo chiamati a compiere.
È nella solidarietà concreta, nell’urgenza di affrontare i nostri nemici – vicini e lontani.
Questo ci ha insegnato la resistenza palestinese.
Non ci chiede gesti simbolici o piazze pacificatorie.
Ci chiede di parlare, di scegliere, di agire.
Ci chiede, semplicemente, di fare la nostra parte.
Ci vediamo giovedì 12 giugno alle 18:30 a Torpignattara.
Torniamo in strada, al fianco della resistenza palestinese.
Portiamo la Palestina in ogni resistenza quotidiana.
Corrispondenza dall'Italia con un compagno di Freedom Flotilla dopo che nella notte sono state interrotte le comunicazioni con la nave Madleen che stava portando aiuti a Gaza mentre navigava in acque internazionali. Dalle notizie ricevute, sappiamo che l'equipaggio è stato tradotto in Israele e siamo in attesa di ulteriori dettagli.
Pubblichiamo la registrazione dell'iniziativa fatto il 25 maggio all'Ex snia viscosa sulla Palestina, la memoria e la lotta. Con Antoine Raffoul e altri interventi.