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Palestina

Sicilia solidale con la Palestina

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In comunicazione telefonica con Antonio Mazzeo, attivista solidale con la Palestina, abbiamo parlato delle diverse iniziative di solidarietà con la Palestina e con Global Sumud Flotilla che si terranno in diverse città della Sicilia, come a Siracusa e Catania, oggi mercoledì 3 settembre.

A continuazione il comunicato:

Fermiamo il genocidio in Palestina

La Sicilia con la Global Sumud Flotilla

Basta. Non c'è nulla da aggiungere. Di fronte a un genocidio occorre fare di tutto per fermarlo.

I governi "occidentali", compreso quello italiano, continuano a supportare Israele, anche attraverso i rifornimenti militari. Noi non vogliamo assistere impotenti alla totale distruzione di Gaza e alla definitiva occupazione della stessa Cisgiordania. Non vogliamo assistere in silenzio all'eliminazione del popolo Palestinese. I popoli del mondo continuano a manifestare per l'immediato cessate il fuoco, il ritiro di Israele da tutti i territori occupati e lo sblocco degli aiuti umanitari, per impedire che a Gaza si continui a morire per fame.

Stringiamoci attorno alla GLOBAL SUMUD FLOTTILLA e alle tantissime navi che stanno partendo, anche da Catania e Siracusa, per Gaza, per rompere l'embargo e portare aiuti alla popolazione.

Dopo le riuscite partenze della navi della Freedom Flotilla Coalition, Madleen da Catania a giugno ed Handala da Siracusa in luglio, il sostegno internazionalista in Sicilia per la Palestina prosegue.

Mercoledì 3 settembre ore 18, corteo, partenza dal porto, e manifestazione conclusiva dalle 20 in piazza Castello Ursino con interventi, musica, performance

CATANESI SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE

Terni: tornano i presidi in solidarietà con la Palestina

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In comunicazione telefonica con un compagno del Coordinamento Ternano per la Palestina, abbiamo parlato della ripresa dei presidi solidale con la Palestina a Terni e dei prossimi appuntamenti di solidarietà con Anan Yaeesh, il militante della resistenza palestinese detenuto in Italia a richiesta dello Stato Sionista d'Israele.  

CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO: NO COMPLICITY IN GENOCIDE

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Dal 3 al 5 settembre presso il Campus Einaudi di Torino si svolge il XXXIV Congresso Geografico Italiano 2025. Con la voce di due compagne dell'Assemblea Geografa ripercorriamo cosa è accaduto fino a questo momento, cioè le ambiguità dell'organizzazione su quanto sta accadendo in Palestina, e i prossimi appuntamenti che sono stati convocati dall'Assemblea Geografa. 

Riportiamo il comunicato: 
 


Dal 3 al 5 settembre presso il Campus Einaudi di Torino si svolge il Congresso Geografico Italiano 2025 dal titolo Era urbana e disordine del mondo. Geografie per interpretare il presente. Ma quale presente e quali geografie si vogliono interpretare? Dopo la pubblicazione del programma, un gruppo di geografe e geografi ha deciso di inviare al comitato organizzatore una lettera con richiesta di chiarimenti, raccogliendo in poco tempo oltre 100 firme per chiedere conto delle scelte, operate dal comitato, di normalizzazione e legittimazione del genocidio in atto in Palestina. Si contesta, in particolare, l’invito del Prof. Michael Storper per la conferenza inaugurale, e la presenza della Hebrew University of Jerusalem come affiliazione di uno degli interventi [la lettera nel suo intero con le relative firme è visionabile qui https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSd6aRHhQDB2RhetiawXRmJilJNq5YHWyNUguoKD_pbuu74lrA/viewform ].

Come reso noto da varie fonti, il Prof. Storper figura tra i docenti dell’UCLA firmatari di lettere che hanno espresso una ferma condanna delle acampadas studentesche in sostegno alla Palestina, definendole terroristiche.  Le stesse lettere contengono attacchi espliciti anche alla componente del corpo docente solidale con il movimento studentesco, arrivando addiritura a chiedere la chiusura di dipartimenti che hanno approvato mozioni a sostegno dell’appello palestinese di interrompere collaborazioni con le università israeliane complici e una netta critica al movimento BDS (Boycott, Divestment, and Sanctions). Tali posizioni hanno contribuito a facilitare la violenta repressione degli studenti dell'UCLA che chiedevano la fine del genocidio perpetrato da Israele, come denunciato dall'organizzazione Jewish Voice for Peace UCLA, oltre ad aver contribuito a prolungare il genocidio e a minare il diritto internazionale. Queste lettere minacciano la libertà dei luoghi del sapere e contestano i principi democratici di ripudio della guerra, negando ogni diritto di protesta (https://web.cs.ucla.edu/~judea/UC-Faculty-for-Integrity-Letter-to-Regents-5.8.24.pdf).

 

La situazione che stiamo vivendo a livello globale è eccezionalmente grave: siamo testimoni di un genocidio. In questo contesto non è più accettabile assumere un atteggiamento ambiguo o accogliente nei confronti di posizioni che contribuiscono a delegittimare il movimento BDS, il quale rappresenta una delle principali forme di resis tenza civile e non violenta oggi attive a livello globale. 

 

A ciò si aggiunge la questione dell’affiliazione della Hebrew University of Jerusalem, inclusa nel programma senza alcun chiarimenti rispetto alla complicità di questa istituzione nei crimini di guerra, nei crimini contro l'umanità come l’apartheid e nel genocidio commessi da Israele. Come documentato da numerose organizzazioni e da esperti come Francesca Albanese, Maya Wind e Ilan Pappé, questa università ha una storia profondamente intrecciata con l’occupazione militare israeliana.  Ha ampliato il campus sul Monte Scopus nella Gerusalemme Est occupata e, al pari di altre università israeliane, ha trasformato i propri spazi in avamposti regionali strategici a sostegno dell’espulsione dei palestinesi e dell’espansione degli insediamenti israeliani. Il suo campus principale, sul Monte Scopus, si trova nel territorio palestinese occupato illegalmente secondo lo stesso diritto internazionale. Inoltre, la Hebrew University è nota per la sua collaborazione con l’esercito israeliano, e per il coinvolgimento in programmi di ricerca legati al complesso militare-industriale, a causa della sua complicità con l’occupazione militare israeliana dei Territori Palestinesi è stata indicata dalla Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI) come una delle istituzioni attivamente complici del sistema di occupazione, colonizzazione e apartheid.

 

Tuttavia, alla richiesta di chiarimento in merito alle scelte effettuate, il Comitato ha scelto di replicare con una risposta pubblicata sul sito del congresso https://www.geotune.it/cgi/ e apportando alcune modifiche al programma, che di fatto raddoppiano la presenza di Michael Storper: prima in una tavola rotonda dal titolo “Political activism and academic freedom in time of crisis”, seguita da un discorso inaugurale (keynote speech) ora coordinato da un docente noto per aver espresso più volte  posizioni negazioniste del genocidio in corso in Palestina.

 

L’assemblea geografa ha così deciso di disertare l’assemblea plenaria del CGI convocando l’assemblea parallela “No Complicity in Genocide” che si terrà presso l’Aula A3 del Campus Einaudi alle ore 10.00 in contemporanea, nella quale discutere le forme di complicità accademica con il genocidio in Palestina, e redigere una mozione per l’adozione di linee guida di boicottaggio accademico da presentare all’Associazione dei geografi Italiani e agli altri sodalizi geografici. Riteniamo grave che in questo momento storico la Geografia non prenda posizioni nette sul genocidio in corso perpetrato da Israele, riconosciuto ormai da più fronti e non soltanto nel campo del diritto internazionale. Riteniamo inoltre che le università debbano tornare ad essere luoghi capaci di interrogarsi sulle proprie responsabilità ed implicazioni politiche ed etiche nel complesso militare-industriale e nelle economie del genocidio di cui moltissime, anche in Italia, sono complici. Il Congresso Geografico Italiano rappresenta un momento collettivo della nostra comunità scientifica, che riteniamo debba fondarsi su pratiche coerenti con i valori di giustizia, solidarietà e responsabilità globale contro il colonialismo e le guerre. 

 

Assemblea Geografa

assembleageografa@gmail.com

Blocchiamo Leonardo, fabbrica di morte

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Con un compagno del Coordinamento di Solidarietà con il Popolo Palestinese (Roma), abbiamo parlato dell'assemblea aperta di oggi, mercoledì 27 agosto a L'Aquila, per continuare la lotta contro la guerra capitalista e in solidarietà con Anan, Ali e Mansour, i tre palestinesi detenuti in Italia per richiesta dello Stato sionista d'Israele. Lui ci ha raccontato come proseguirà il processo contro i tre militanti palestinesi, con le prossime tre udienze a settembre, e ci ha ricordato l'assemblea pubblica del 12 settembre davanti all'ingresso della Leonardo S.p.a.

Infine, abbiamo riflettuto sull'importanza di continuare la lotta internazionalista di solidarietà con la causa palestinese nonostante il clima di repressione.

Venice4Palestine: il cinema con la Palestina

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Venice for Palestine è un collettivo di operat* del cinema che si è formato dieci giorni fa, intorno alla Mostra del Cinema di Venezia,  per portare sostegno al popolo palestinese e chiedere lo stop al genocidio e perché la Mostra non sia neutra davanti al genocidio e non simuli una "normalità" che non esiste. 

Fabiomassimo Lozzi, regista e attivista, racconta la scrittura collettiva di una lettera aperta rivolta alla Mostra e a operat* del cinema per chiedere anzitutto di dare spazio durante la Mostra alle voci palestinesi: le adesioni sono arrivate a 1500 tra cui anche grandi celebrità, la Biennale del Cinema invece per ora non risponde. 

Con Lozzi parliamo anche dell'accusa strumentale di censura per la richiesta di ritirare l'invito a Gal Gadot e Gerard Butler che nella realtà si tratta di due persone che sostengono attivamente il governo e l'esercito israeliano anche con raccolte di fondi.

Venezia: sabato 30 agosto corteo per lo stop al genocidio a Gaza

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Circa un mese fa i centri sociali del nord est hanno lanciato un corteo a Venezia perché nei giorni della Mostra del cinema si parli di Palestina, per portare la condanna del genocidio e la solidarietà al popolo palestinese fino al red carpet, dove domani mattina si terrà la conferenza stampa di lancio. Stop al genocidio, stop alle collaborazioni e alla vendita di armi a Israele. Moltissime le adesioni da collettivi, associazioni, partiti, personalità dello spettacolo e il collettivo Venice4Palestine di operat* del cinema. Appuntamento alle 17 di sabato al Lido.

Ne parliamo con una compagna di Venezia

Flotilla Handala a Gaza: conclusioni

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Con Antonio Mazzeo facciamo un punto conclusione sull'operazione della Freedom Flotilla Handal che la scorsa settimana è partita dalla Sicilia, ha fatto tappa a Gallipoli e si è diretta a Gaza per portare aiuti e giocattoli. 

Fermata, del tutto illegalmente, a 50 miglia dalla striscia di gaza dall'esercito israeliani attivisti e attiviste sono state rinchiuse prima in carcere, poi deportati nei paesi di origine. Israele ormai decide anche sul mar mediterraneo non solo militarmente ma anche civilmente. Con Antonio Mazzeo commentiamo anche la decisone di Trump di mandare due sottomarini nucleari verso la Russia. 

Francia: basta visti a studenti di Gaza

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Con una compagna parliamo della decisione francese di non dare più possibilità a studenti di Gaza di andare in Francia con una borsa di studio, questo a causa di un tweet di due anni prima di una studente considerato antisemita. 

La destra insorge e il Governo francese mette in atto una punizione nei confronti di tutta Gaza.  

Tifiamo ancora Palestina

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Con un compagno del Comitato per la Palestina Udine presentiamo l'Appello alla mobilitazione per il 14 ottobre 2025 a Udine in vista della partita FIFA Italia - Israele

PALESTINA, ADESSO - Mentre lanciamo questo appello il numero ufficiale dell? mort? a Gaza è salito ad almeno 59106, 17400 dell? quali bambin?. Altre migliaia di corpi giacciono dispersi sotto le macerie. Le persone ferite registrate sono al momento 142511. Molte hanno subito danni permanenti, altre, purtroppo, non sopravviveranno. La quasi totalità degli ospedali è stata distrutta, così come qualsiasi altro tipo di infrastruttura, creando una vera e propria emergenza umanitaria con oltre il 90 per cento della popolazione della Striscia di Gaza già obbligata ad abbandonare la propria terra. L'attuale stato di assedio imposto alla popolazione palestinese, compreso il blocco pressochè totale degli aiuti umanitari, sta facendo lentamente morire di fame le persone superstiti. In Cisgiordania non si ferma l'escalation della violenza coloniale: da nord a sud, i villaggi palestinesi vengono incendiati dai coloni e l'esercito israeliano di occupazione procede alla distruzione di case e infrastrutture. A titolo esemplificativo, ricordiamo le devastazioni di queste settimane nei ca mpi profughi di Tulkarem e Jenin, nei villaggi intorno a Yatta, a Taybeh. UDINE, 14 OTTOBRE 2025 - La federazione calcistica italiana (FIGC), prefettura e governo hanno deciso di ospitare nuovamente a Udine la partita Italia-Israele, prevista il prossimo 14 ottobre, per le qualificazioni ai mondiali di calcio 2026. NOI CI OPPONIAMO: alla presenza nella nostra città della rappresentanza sportiva di uno stato che si sta macchiando di un genocidio e di crimini di guerra, che è attivamente impegnata nel trasformare lo sport in un veicolo di sostegno delle politiche israeliane di occupazione (alcune sue vittorie sono state pubblicamente dedicate all'esercito occupante e ai suoi soldati)  alla presenza della nazionale israeliana nella FIFA: l'Israel Football Association (IFA) include nei suoi campionati ufficiali ben 12 squadre delle colonie presenti illegalmente nei territori palestinesi occupati (contraddicendo il diritto internazionale e l'articolo 64/2 del regolamento della FIFA).  alla continua e incondizionata legittimazione che la FIGC dà alla nazionale israeliana, fiera rappresentante di uno Stato che ha ucciso oltre 807 lavoratric? del mondo dello sport di cui almeno 420 calciatric?, che ha raso al suolo tutti gli stadi della Palestina rendendoli campi per sfollati o luoghi di tortura. NOI CHIEDIAMO:  alla FIFA di escludere Israele da ogni competizione, come già fatto con la Russia,  alla FIGC di rifiutarsi di giocare una partita che rappresenterebbe l'ennesima vergogna per il nostro calcio: i valori del calcio, come di ogni altro sport, non possono essere usati per ripulire l'immagine di Israele agli occhi del mondo.  A tutte le realtà e all? singol? solidali alla causa palestinese di aderire e partecipare alla manifestazione che si terrà a Udine il 14 ottobre: il contributo di ciascun? nel promuovere e nell'esserci quel giorno sarà determinante per dimostrare, ancora una volta, la nostra opposizione alle politiche coloniali israeliane e alla complicità delle istituzioni nazionali e soprattutto locali. Considerare la partita Italia-Israele un trampolino di lancio per il turismo o non prendere una posizione netta in questo momento vuol dire dimostrare supporto silenzioso al genocidio in atto. L'anno scorso, circa 3000 persone sono scese in strada a Udine per dimostrare la loro contrarietà alla partita di Nations League tra Italia-Israele del 14 ottobre 2024: quest'anno vogliamo essere ancora più numeros? per gridare che vogliamo Israele fuori dalla FIFA e il sionismo fuori dalla storia. Recentemente la campagna Show Israel the Red Card ha mostrato quanto possono essere forti e potenti le mobilitazioni di solidarietà nello sport. Non fermiamoci, continuiamo ancora a pretendere che le rappresentanze di Israele vengano estromesse da ogni competizione sportiva! Fuori Israele dalla FIFA e dall'Italia, fuori il sionismo dalla storia e dai nostri stadi! Show Israel the Red Card!

Gli organizzatori: Comitato per la Palestina Udine, Comunità Palestinese FVG e Veneto, ODV Salaam Ragazzi dell'Olivo Comitato di Trieste, BDS Italia, Calcio e Rivoluzione 

Link per adesioni: https://forms.gle/wjgNd6CySKFpL9tLA