Una storia sull'eroina
La storica Vanessa Roghi presenta il suo libro Piccola città - Una storia comune di eroina (Laterza, 2018).
La storica Vanessa Roghi presenta il suo libro Piccola città - Una storia comune di eroina (Laterza, 2018).
Il ricercatore Michele Colucci presenta il suo libro Storia dell'immigrazione straniera in Italia. Dal 1945 ai nostri giorni (Carocci, 2018).
Per la prima volta si propone una ricostruzione storica dell’immigrazione straniera in Italia, a partire dal 1945.
Ingressi, flussi, leggi, generazioni, lavori, conflitti e speranze si intrecciano con un ritmo sempre più incalzante fino ad arrivare ai nostri giorni.
Il volume traccia la dimensione quantitativa del fenomeno nel corso del tempo e la sua evoluzione, il radicamento sul territorio, le politiche adottate per governarlo, le polemiche che ne sono scaturite, l’impatto che ha avuto sulla società. Le fonti utilizzate sono numerose: dalle inchieste sociali al dibattito politico, dalle testimonianze dei protagonisti alle statistiche, dagli archivi istituzionali fino alle cronache dei giornali. Ne emerge il profilo sfaccettato di una grande trasformazione, indispensabile per capire l’Italia di oggi.
Vincenzo Miliucci presenta l'appuntamento di giovedì 11 ottobre(ore 18.00) nell'ambito di Logos - Festa della parola:
Archivio dei Movimenti. Mostra di manifesti storici: le tappe del percorso rivoluzionario in Italia.
Incontro con Emmanuel Betta (docente di storia contemporanea, La Sapienza), Tano d’Amico (fotografo militante), Vincenzo Miliucci e Mauro Gattei.
Cronache Ribelli arriva a Roma!
Grazie al supporto dell'Ottava Zona Spazio Popolare Villa Gordiani che venerdì 25 maggio a partire dalle 18,30 ospiterà una presentazione dell'Almanacco ed un dibattito aperto con i ragazzi di Ottava zona e Bobo, storico all'Università Sapienza e militante del Comitato di lotta del Quadraro.
Un compagno di Prometeoblog ci presenta l'iniziativa
Non è ancora chiaro il futuro dell'archivio dei materiali dei processi del g8 di genova. L'ipotesi più accreditata è quella di un passaggio alle biblioteche genovesi, malgrado il comune di genova si dichiarò parte civile ai processi, contro i manifestanti, offrendo quindi ben poche garanzie.
Ne parliamo con un compagno di Supporto Legale.
Il 22 Gennaio 1980, a Roma, la Polizia di Stato, su mandato del giudice Priore, procedette alla chiusura della sede di Radio Onda Rossa in via dei Volsci 56. Furono spiccati diversi mandati di cattura per membri della redazione.
Qui riproponiamo il filmato "È così che abbiam cominciato" dal nostro archivio e dall'archivio-video di Alfio Di Bella sulla storia della radio dal 1977 al 1982 (clicca qui per vedere il video).
Ricordiamo che quest'anno − 2017 − Radio Onda Rossa festeggerà 40 anni di attività.
Giovedì presso la Città dell'Utopia (via Valeriano 3F, zona San Paolo) verrà presentato l'ultimo numero della rivista Zapruder dal titolo "Scelte di campo. Le migrazioni rurali nello spazio rurale", a cura di M. Nori e G. Pietrangeli.
Dalle ore ore 19.00: apericena del Casale Garibaldi;
a seguire, ore 20.00: presentazione della rivista Interverranno: Michele Nori (curatore del numero), Maurizia Russo Spena (autrice) e Michele Colucci (storico delle migrazioni).
Per il sommario della rivista e per acquistarla vai qui: http://storieinmovimento.org/2016/07/19/quarantesimo-numero/
Per la presentazione del numero abbiamo sentito uno dei curatori, Giovanni Pietrangeli.
Qui invece potete riascoltare la presentazione del n. 33 della rivista, citata nell'audio, e affine nei contenuti e nei temi: Zapruder n° 33
Con Davide Conti, storico e archivista, riannodiamo i fili e le parti oscure della Liberazione dal nazi-fascismo.
In nome dell'anticomunismo, le dirigenze dell'Italia repubblicana e post-fascista impedirono l'epurazione nella magistratura, nelle forze dell'ordine e nell'esercito, proteggendo inoltre i criminali fascisti fuggiti all'estero; il codice penale Rocco è uno dei tanti esempi di queste scelte. E' quello che Davide Conti ha definito il "peso della continuità dello Stato" ("il manifesto", 24.04.2016).
Nella seconda corrispondenza, Gavino ci illustra la storia (piuttosto oscura) dell'oro di Dongo, ovvero alcuni beni sequestrati dai partigiani ai fascisti repubblichini. Tra i tanti, oltre a Mussolini, anche il boia Graziani fu catturato nei dintorni di Como. Emergono tratti opachi anche su alcuni omicidi nel comasco nell'immediato dopoguerra.
L'intervista allo storico De Luna è consultabile qui, quella a Luciano Violante qui.
Insieme a Deborah Paci, ricercatrice presso l'università di Venezia, presentiamo il suo ultimo libro, "Corsica fatal, Malta baluardo di romanità", uno studio sulle rivendicazioni territoriali dell'Italia fascista nei confronti di Corsica e Malta.
Sin dai primi anni Venti, Mussolini avviò una campagna di rivendicazioni territoriali nei confronti delle «terre irredente», ossia quei territori ritenuti italiani sotto il profilo storico e culturale ma fuori dei confini d'Italia.
Malta e la Corsica furono al centro delle mire espansionistiche dell'Italia fascista nel Mediterraneo. Gli intellettuali del regime furono chiamati ad addurre ragioni linguistiche, storiche e culturali per avvalorare l'idea dell'italianità di còrsi e maltesi: l'intento era quello di persuadere le popolazioni delle due isole ad appoggiare il progetto annessionista fascista. In questo contesto il regime dovette misurarsi con gli attori istituzionali e religiosi che si trovavano in loco. I programmi fallirono miseramente e – fatta eccezione per uno sparuto gruppo di filofascisti maltesi e còrsi – la maggioranza della popolazione restò indifferente, se non ostile ai richiami all'italianità dei fascisti. Ma quali furono le strategie messe in opera dal regime? Su quali argomenti fece leva la propaganda irredentista?
Come si mosse l'Osservatore Romano durante gli anni della Prima guerra mondiale?
Ne discutiamo con Elisiana Fratocchi, giovane dottoranda in "Storia del giornalismo" alla Sapienza - Università di Roma.
Il quotidiano ufficioso del papa si mosse con discrezione e imparzialità, ribadendo la voce "pacifista" di papa Benedetto XV. Negli anni della guerra il quotidiano tuttavia si modificò, dando largo spazio alla rassegna stampa internazionale. Se il papa rimaneva su posizioni "pacifiste" (a parole), i cappellani militari venivano spediti al fronte per fare proselitismo e normalizzare gli eventuali casi di diserzione (si veda, in questo senso, la figura del frate Agostino Gemelli). Inoltre erano chiare, seppur non formalizzate, le simpatie asburgiche del papato che invece era ancora impaurita dalla Francia repubblicana, considerata figlia del giacobinismo anti-clericale.
La nostra relatrice spiega anche come la stampa cattolica italiana divenne violentemente interventista.
Questa puntata si pone in continuità con gli approfondimenti che Radio Onda Rossa sta dedicando al Centenario della Grande Guerra. Clicca qui per riascoltare il primo speciale: www.ondarossa.info/redazionali/grande-guerra-1915-2015-storia-e-storie
Durata: 38 minuti.