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sgomberi

Venerdì 18: contro gli sgomberi un presidio sotto la Prefettura

Data di trasmissione
Durata 8m 12s

Questa mattina a Roma presidio dei movimenti per il diritto all'abitare a piazza SS.Apostoli, di fronte alla prefettura, in concomitanza con la riunione del tavolo provinciale sull'ordine e la sicurezza che discuterà per l'ennesima volta di sgomberi.

Di seguito il comunicato del coordinamento cittadino di lotta per la casa.

 

Il gran ballo della sicurezza
A nulla è valso il decimo clochard morto a Roma a causa del freddo in poco più di due mesi. Ieri ancora due sgomberi contro le persone che, allontanate dalla ex Penicillina, sulla Tiburtina, avevano trovato rifugio in immobili non utilizzati. E ancora uomini e donne identificati e lasciati in strada senza soluzioni, oltretutto con addosso denunce per invasione di edifici appesantite dal decreto Salvini, da poco trasformato in legge, sulla sicurezza urbana. I morti e gli sgomberati sono accomunati da un identico destino, essere dimenticati, invisibili e quindi non vittime delle gelide temperature, ma delle pratiche di esclusione sociale e della mancanza di tutele di diritti primari quali l’alloggio e l’accoglienza. Il ripristino della legalità rimane l’unico imperativo al quale rispondere, con buona pace dei migliori sentimenti di umanità possibili. È molto più gelida la mano della Prefettura, della Questura e delle amministrazioni locali, di quella dell’inverno capitolino.
Venerdì alle ore 11 andrà in scena di nuovo, nel tavolo provinciale ordine e sicurezza, il ballo degli sgomberi. Il Messaggero ha già fatto sapere che si parlerà di palazzi abitati da centinaia di famiglie e che non mancherà la presenza del vice premier Salvini. Dalle minacce si passa ai fatti?
Per non lasciare un solo minuto da soli questi figuranti della legalità, abbiamo deciso di mobilitarci. E lo faremo insieme alla città solidale con chi nella capitale soffre la mancanza di una certezza del presente. Parliamo degli inquilini sotto sfratto, ai quali un tempo si concedevano proroghe legate alle festività e alle intemperie invernali. Degli abitanti delle case di Ostia minacciati di sgombero così come le tante famiglie ritenute occupanti senza titolo delle case popolari. Per non parlare degli stabili vuoti occupati per necessità e strumentalmente indicati come pericolanti e quindi da liberare con urgenza. Vogliamo sapere quanto ancora Roma intende sopportare questa sciatteria sociale. Questa incapacità di programmare politiche abitative e un welfare accettabile. Sostituendo con la mano forte della sicurezza imposta a colpi di esibizioni muscolari in giro per la città, la mancanza di un’azione sociale autorevole e organizzata. Siamo passati di fatto da mafia capitale, che lucrava sulle emergenze, alla dimenticanza capitale, dove le responsabilità vengono celate dietro parole vuote come sicurezza e legalità per i più fragili.
Di nuovo il teatro decisionale sarà la sede della Prefettura. Non ci aspettiamo ripensamenti dal ministero dell’Interno, ma riteniamo che Comune e Regione non debbano avallare operazioni di polizia ulteriori e accettare, di fatto, di avvelenare ancora di più le tensioni sociali che questa città già soffre, avvalorando la necessità di una guerra contro gli occupanti.
Per questo saremo in piazza Ss. Apostoli dalle ore 10 venerdì 18 gennaio.

Appello di solidarietà per l'occupazione di Via del caravaggio

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Sta girando un appello di solidarietà per portare materiale che possa aiutare le famiglie dell'occupazione di Via del Caravaggio, dopo l'incendio divampato accidentalmente all'interno di parte dello stabile Venerdì notte. Lo stabile è ancora agibile ma diverse famiglie hanno purtroppo perso parte dei loro averi. E' possibile aiutarei reperendo: Letti, materassi, cuscini, lenzuola coperte, frigoriferi, armadi, piatti, bicchieri, posate, pentole, vestiti uomo donna bambini, pannolini. Diversi articoli usciti sulle cronache, lasciano presagire la volontà di approfittare di quello che è successo (Nonostante la situazione sia tornata rapidamente sotto controllo e l'immobile sia stato dichiarato agibile nella quasi totalità ), accelerando pericolose manovre di sgombero che lascerebbero sulla strada circa 130 famiglie e decine decine di bambini .. Mobilitiamoci insieme non lasciamoli soli ! Ne parliamo con un compagno dei movimenti per il diritto all'abitare.

Due iniziative contro le minacce di sgombero delle occupazioni abitative

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In un momento in cui il ministro degli Interni Salvini dichiara che lo sgombero di occupazioni abitative è una priorità e in cui sembra particolarmente a rischio l'occupazione del 4 Stelle (nella foto) l'incendio subito dalla quale è divenuto un pretesto per le intenzioni di sgombero, i movimenti per il diritto all'abitare propongono due iniziative:

- oggi, 9 gennaio, alle 16 , al Macro asilo, in via Nizza, la proiezione del documentario sulla vita nell'occuazione del 4 stelle di Muscello e Palermo;

- domani, 10 gennaio, ore 16, assemblea pubblica in Campidoglio per costruire un'opposizione sociale al decreto Salvini.

 

Questione abitativa a Roma

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A qualche giorno dallo sgombero con arresti della casa popolare di una signora settantenne a Villa Gordiani mettiamo a confronto diverse voci sulle lotte dei comitati di quartiere per la manutenzione e la sanatoria delle case popolari e contro sfratti e sgomberi con quella dei Movimenti per il diritto all'abitare romani, verso alcune prossime date di mobilitazione in risposta alla circolare Salvini e al decreto sicurezza-immigrazione.

Riflessioni in studio sulle occupazioni abitative

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Durata 1h 20m 19s

In studio analizziamo e riflettiamo sulla circolare del 1 settembre di Salvini sulle occupazioni abitative e sugli sgomberi che si vogliono effettuare. Inoltre, in una corrispondenza telefonica con un compagno della cooperativa "Inventare l'abitare" si offre un'analisi sulle possibili soluzioni per la risoluzione dell'emergenza abitativa. Nella successiva corrispondenza con un compagno dei movimenti per il diritto all'abitare si parla della mobilitazione del 10 ottobre prossimo.

Rom e Sinti a Montecitorio

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Durata 10m 24s

Il 2 Agosto dalle 14 alle 17 Rom e Sinti saranno davanti a Montecitorio per:

- ricordare gli ultimi 2.897, donne, uomini e bambini rom e sinti dello Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau uccisi nella notte del 2 agosto 1944 e commemorare con loro più di mezzo milione di fratelli e sorelle morti nei campi di sterminio d’Europa;

- manifestare la propria preoccupazione per il clima di discriminazione con minacce di censimenti etnicie violenza diffusa contro persone e comunità rom e sintee chiedere al governo italiano di promuovere interventi condivisi con la comunità rom e sintae perciò efficaci, lavorando a un vero cambiamento perché non si viva nella paura e nella rabbia, ma con coraggio e speranza. Questa speranza è sostenuta da un movimento europeo che, dopo le mobilitazioni di Spagna e Romania, vedrà manifestazioni davanti alle ambasciate italiane il 31 Luglio in Cechia e nella stessa giornata del 2 Agosto in Bulgaria, Serbia e Slovacchia, per finire il 6 Agosto in Macedonia e Ungheria. Rom e Sinti chiedono il rispetto dei diritti umani, il rifiuto del razzismo e della violenza contro chiunque e un’Europa solidale e accogliente come risposta alle crisi dentro e fuori il continente per agire contro questa onda nera che ci riporta indietro, per proteggere noi e i nostri figli, in difesa di tutti i cittadini, della nostra democrazia.

Abbiamo sentito Dijana Pavlovic.