I centri antiviolenza aprono il corteo transfemminista
Con una compagna del Centro Donna Lisa parliamo della violenza maschile sulle donne, del lavoro dei centri antiviolenza, della mancanza di impegno delle istituzioni
Con una compagna del Centro Donna Lisa parliamo della violenza maschile sulle donne, del lavoro dei centri antiviolenza, della mancanza di impegno delle istituzioni
Due giorni fa lo sgombero del Campetto Occupato di Giulianova.
Dalla voce di un compagno ricostruiamo quanto avvenuto, la solidarietà ricevuta e la risposta necessaria da dare insieme.
In collegamento con lo SLAI Cobas a Taranto.
Il corteo - che aveva partenza da Piazza della Repubblica - è partito e ora si trova all'inizio di via Cavour
Diretta radio del corteo Si Cobas, chiamato in seguito all'escalation di attacchi ricevuti dai lavoratori e dalle lavoratrici della logistica, culminato con l'omicidio padronale del sindacalista Adil, durante il picchetto fuori la Lidle di Novara.
La PAS è la presunta sindrome di alienazione genitoriale che ripropone vecchi stereotipi e pregiudizi sessisti ai danni delle donne e di bambine/i e che sta diventando di fatto uno strumento per perpetrare quella che viene definita violenza per procura. Sono sempre più numerose le madri vittimizzate da questo costrutto a causa di consulenze tecniche d’ufficio ideologicamente orientate che non approfondiscono i motivi del rifiuto di bambine/i e indicano la collocazione del figlio presso il genitore rifiutato. Ma chi ha inventato la Pas e a quali fini? Come influisce sulle cause di affido dei figli nelle separazioni? A cosa vanno incontro i/le bambin* che vengono definiti ”alienati” da uno dei due genitori? Nel pomeriggio di oggi 17 giugno ci sarà un presidio a Pzza Montecitorio dalle ore 15 contro questo dispositivo. Ne parliamo con Laura Massaro e Nadia Somma - Consigliera nel direttivo DiRe.
"Stavamo camminando in via Maqueda, in mezzo a una folla di gente, quando all'improvviso un gruppo di giovanissimi ci ha raggiunti e ha iniziato a insultarci, soprattutto il mio amico Stefano, che camminava accanto al suo amico in modo affettuoso". Palermo risponde oggi pomeriggio con un corteo di solidarietà.
COMUNICATO DELLE ASSOCIAZIONI PALESTINESI IN ITALIA SULLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 5 GIUGNO
Dopo molteplici vani tentativi di arrivare ad una sintesi comune insieme all’associazione “Comunità palestinese di Roma e del Lazio”, le associazioni palestinesi in Italia dichiarano, con rammarico, che non saranno presenti al corteo per la Palestina del 5 giugno a Roma.
La manifestazione del 5 giugno è stata organizzata senza una piattaforma comune condivisa e con modalità organizzative discutibili; il lancio della mobilitazione è partito unilateralmente senza che le associazioni e realtà politiche palestinesi in Italia fossero interpellate. A questo hanno seguito contatti volti ad arrivare ad un momento di mobilitazione unitario, purtroppo però la “Comunità palestinese di Roma e del Lazio” non ha poi tenuto fede agli impegni presi, ossia l’adozione di una piattaforma e di parole d’ordine comuni, la condivisione delle modalità organizzative e l’impegno ad evitare strumentalizzazioni di parte, di singole realtà a fini politici, in questa mobilitazione per la Palestina.
Dinanzi al nostro vano tentativo di contenere spaccature e frazionamenti ci è stato risposto con il lancio di una mobilitazione autoreferenziale; di conseguenza ci troviamo obbligati a non essere presenti a Roma in piazza il prossimo 5 giugno. Imputiamo la piena responsabilità di questo triste risvolto a chi ha voluto strumentalizzare il sentimento di solidarietà del popolo italiano con la Palestina in questa critica fase.
Associazioni palestinesi in Italia:
- Unione Democratica Arabo-Palestinese (UDAP)
- Associazione Palestinesi in Italia (API)
- Giovani Palestinesi d'Italia (GPI)
Questo pomeriggio, venerdì 28 maggio 2021, manifestazione in solidarietà con la Colombia a partire dalle ore 16.00 in piazza SS.Apostoli. Un compagno del comitato Carlos Fonseca ci racconta la genesi e i motivi delle manifestazioni che da settimane si susseguono in Colombia, la terribile realtà di una repressione che ha lasciato sul campo, finora, almeno sessanta vittime tra i manifestanti e la decisione di scendere in piazza anche a Roma per mettere in campo vecchie e nuove solidarietà.
Un compagno del Coordinamento Regionale Sanità fa il resoconto della mobilitazione di venerdì 21 maggio contro il G20, Global Health Summit che ha visto scendere circa 3000 persone in corteo dalla sede del summit fino al ministero della sanità per cercare di cambiare politiche sanitarie, soprattutto attraverso l'istituzione di presidi territoriali e l'apertura dell'accesso alle cure per tutte e tutti nel mondo, superando il sistema dei brevetti